Flutter

di Winter is coming
(/viewuser.php?uid=166686)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Flutter

“The woods are lovely, dark and deep
But I have promises to keep
And miles to go before I sleep”
(Frost)

Rumori.                                                                                                                                                                  
Finalmente, dopo tanto silenzio –freddo e scostante silenzio. Dei suoni, forse voci; del resto, era passato così tanto tempo che neanche le ricordava.
Lentamente, provò a socchiudere un occhio, ma la palpebra era troppo pesante. Decise di lasciar perdere, e tornò a concentrarsi sui suoni. Niente di diabolico, e nemmeno divino: soltanto voci umane, nella loro calda e rassicurante inutilità.
Chissà, pensò, magari non so più parlare. Forse dovrò esprimermi a gesti.                                                                                                     
Se avesse avuto ancora labbra da distendere avrebbe sorriso, tanto quell’idea lo divertiva. Ma la carne morbida e viva sul suo viso era oramai solo un’immagine polverosa nella sua memoria. Quanto tempo era passato? Lo sfiorò il dubbio che avrebbe dovuto aprire gli occhi, capire dove si trovava, parlare. Provò di nuovo a sollevare le palpebre, questa volta con successo. Le socchiuse quanto bastava per osservare l’ambiente attorno a lui: una stanza. Bianca.
Odio il bianco. Così... vuoto.
 
E richiuse gli occhi, tornando nel suo confortante mondo nero.
                                                                                                                        




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1827816