Smells Like Home
Una volta diventato umano, Castiel smise di indossare il suo solito
completo.
Non diede spiegazioni, e Dean non le chiese.
Lo capiva, in un certo senso. Era stato lui stesso a dire all'angelo,
quando ancora poteva essere chiamato tale, che senza quell'abito non
sembrava lo stesso.
E ora non lo indossava, come a dire che, sì, ormai non era
davvero più lo stesso, che aveva detto addio alla vecchia
versione di sè, e che avrebbe fatto i conti con il nuovo se
stesso.
Castiel, però, conservò il trench coat, ed in
più di un'occasione Dean lo sorprese a tenerlo in mano, o
semplicemente a guardarlo, con aria assente.
Ma non lo indossò mai.
Così, per un primo periodo, il Winchester decise di
rimediare alla sua mancanza di vestiario facendogli indossare dei suoi
vestiti, in quanto quelli di Sam gli stavano decisamente troppo grandi.
Castiel accettò quella soluzione con un cenno del capo,
senza dire una parola, ed il cacciatore quasi pensò che
potesse essere stato offeso dal fatto che non gli avesse rimediato dei
vestiti da poter considerare propri.
Ma una volta rimasto solo, l'angelo caduto fece un passo indietro,
lasciando la sua schiena cozzare contro la parete dietro di lui. Ed
inclinando leggermente il capo respirò il profumo che su
quella semplice maglietta a mezze maniche sembrava essere quasi
palpabile, sorridendone lievemente.
Sapeva dell'abitacolo dell'Impala, sapeva della giacca di pelle di
Dean, sapeva di polvere da sparo e birra.
Castiel ritrovò quel curioso ed inebriante profumo su di
ogni vestito che prendeva in prestito dal cacciatore, acquisendo quasi
l'abitudine di seppellire il volto nel colletto delle camicie, appena
prima di indossarle, e fare un respiro profondo.
E Dean lo colse sul fatto, un giorno.
Ma tutto quello che fece fu sorpassare Castiel e dirigersi verso la
cucina, fingendo di non aver notato nulla, e, mentre stappava una
bottiglia di birra, cercò di impedire agli angoli delle sue
labbra di piegarsi all'insù.
|