Xavia

di Amber F
(/viewuser.php?uid=207455)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Xavia cercava la semplicità nelle note di un pianoforte, la purezza nell'acqua torbida. 
Xavia era diversa, dotata di un particolare sensibilità. Amava il profumo dei fiori appena sbocciati, la prima rondine in volo dopo il gelido inverno, gli abbracci sognati ed i baci mai ricevuti.

In lei era in atto una continua rivoluzione contro la società del suo tempo, il suo spirito di ribellione sembrava inarrestabile; ma Xavia, nonostante tutto, aveva paura.
Era una ragazza così giovane e già così sola.
Ma lei con la sua solitudine conviveva benissimo.
Le ore dei pomeriggi assolati trascorsi sui suoi romanzi d'avventura trascorrevano come secondi e le sue giornate passate tra i campi di fiori in campagna sembravano rasserenarla e alleviare per un momento il suo profondo dolore interiore.
 
Quel pomeriggio, Xavia fantasticò ore ed ore, distesa sull'auto che un tempo apparteneva a suo padre.

 

''Mise nel borsone tutto il suo coraggio, il suo amore, e qualche moneta. Salì in macchina. Partì.
Una destinazione ce l'aveva benissimo. Smise di pensare, si rilassò. Lasciò che il suo cervello scorazzasse libero per le strade del mondo, in cerca di novità colorate di verde e persone nuove.
Xavia non sapeva guidare,non l'aveva mai fatto. Premette l'acceleratore con forza, un'auto rossa le sfrecciò vicino. Si sentiva così dannatamente libera.
Premette con ancora più violenza sull' acceleratore.
Un sorriso radioso le illuminava il viso, il sorriso che rimase ad incorniciarle in volto anche dopo essersi schiantata contro il muretto che ella fingeva di non aver visto.
Sentiva il sangue scorrerle su tutto il corpo.
Poi, ad un tratto, non sentì più nulla.
Xavia era morta. Felice. Era arrivata alla sua destinazione. Xavia era allergica alle persone, e adesso era finalmente da sola. Persa, nella sua solitudine, per sempre.''





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1830515