Green

di Green Apple
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Taemin pensa che non vorrebbe più vederlo. Come non vorrebbe più vedere i propri occhi pieni di lacrime.

Come non vorrebbe dover sopportare la vista di quel tradimento, che di fatto non è altro che qualcosa più dell'amicizia.

Eppure lui è tanto più bello. Tanto più magro. Tanto più. Tanto.
E Minho non se ne accorge che Ren è tanto, perché è sazio, e non ha bisogno di mangiare. 
Non si accorge che tradisce Taemin ma lo ama donandosi agli altri, perché i loro destini sono scritti uno col blu e l'altro col giallo.

Il giallo con troppa luce puoi non vederlo, e non sempre le persone si accorgono della presenza di Taemin.
Il giallo però è ovunque: il sole è giallo, i limoni, le paperelle di gomma, il quaderno a quadretti dove prende appunti,
il suo armadio, le sue magliette, i suoi pantaloni.
Mancano solo le scarpe.

Minki non ha un colore: in un primo momento può essere blu, ma il secondo dopo può benissimo essere giallo, verde, rosso ricadendo infine sul rosa.
Il rosa è il colore che più impersonifica Ren.
Il rosa è amore, diverso dalla passione, e Minho trova che il blu e il rosa vadano molto d'accordo.

Il blu e il giallo arrivano a formare il verde. È un colore strano il verde. Scontato. Superfluo. Ogni cosa può essere verde.
Anche Taemin ora lo è. È verde d'invidia perché è stato battuto dal rosa. Il rosa ha conquistato il blu, e per il giallo non c'è più possibilità.





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