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La prima cosa che fece
appena svegliata, fu sentire il cuore che le batteva a mille. Tenne
gli occhi ben chiusi. Si ricordava fin troppo bene dove si trovava, e
chi ci fosse accanto a lei, ma si sentiva stranamente spaventata. E
se fosse stato tutto un sogno? E se fosse tutto vero, cosa gli
avrebbe detto? E se Ron avesse cambiato idea? A quest'ultima
possibilità lo stomaco di Hermione fece un tuffo con salto
mortale all'indietro carpiato.
E poi sentì un
rumore. Proveniva dall'altro lato della capanna e sembrava....
"Ron?"
Hermione aprì gli occhi. Il posto di Ron accanto a lei, era
vuoto, e il rumore continuava. Veniva dal bagno ed era
l'inconfondibile suono di qualcuno che non sta molto bene. "Ron,
stai bene?" Hermione saltò giù dal letto e si
fiondò davanti alla porta del bagno. Ron stava vomitando,
chiuso dentro. "Vuoi dell'acqua? Sono sicura che è colpa
della torta di mele, e te l'avevo detto che era andata a male, ma
adesso, stai bene?" gli chiese.
La risposta di Ron
provenne da dentro. "Mi pare il momento giusto per un
te-l'avevo-detto" mugugnò. Sembrava che stesse piuttosto
male e Hermione si pentì subito di quello che gli aveva detto.
"Oh...lascia che
ti aiuti, apri la porta."
"No"
"Su Ron, è
solo vomito. Ti ho visto vomitare lumache, non può essere
peggiore."
Non ci fu risposta ma
solo un suono alquanto preoccupante. Hermione afferrò la sua
bacchetta e aprì la porta da sola "Alohomora!" Ron
era in ginocchio sul pavimento. Allungò un braccio cercando di
chiudere la porta, ma Hermione fu più veloce e entrò
nel bagno prima che Ron potesse chiuderla fuori. Prese un asciugamano
dalla cucina e glielo diede. Ron lo prese e ci affondò la
faccia per un momento, prima di fare un altro orribile suono e
tornare a voltarsi verso il water per vomitare. Quando sembrava che
gli attacchi fossero finiti, Ron si mise le mani sulla testa in segno
di totale disperazione.
"Finito?" gli
chiese Hermione, dandogli delle confortanti pacche sulla schiena "Hai
fatto?".
Ron scattò in
piedi e si fece abbondanti sciacqui d'acqua per la bocca. Poi si
voltò verso Hermione e annuì. Lo aiutò a tornare
sul letto e gli portò un enorme bicchiere d'acqua. Dopo averlo
bevuto Ron fece una faccia terribile. "Devo solo togliermi il
sapore di bocca." le disse. Hermione corse in cucina finchè
non trovò quello che cercava. Gli porse una mentina e Ron la
prese riconoscente.
"Grazie"
disse sedendosi sull'estremità del letto e cominciando a
fissare il muro. Hermione lo raggiunse, il suo sguardo andò da
Ron alle finestre. Dalla luce si poteva dire che era giorno, tarda
mattinata. Sicuramente qualcuno li stava cercando per tutta Hogwarts.
"Tutti si
preoccuperanno" disse anziosamente, tornando a posare il suo
sguardo su Ron. Il ragazzo si portò una mano sullo stomaco
"Non posso camminare ancora" disse mentre l'alito alla
menta raggiungeva Hermione "Aspettiamo un altro po'."
Hermione tornò a sedersi al centro del letto e afferrò
un cuscino.
"Allora ti serve
qualcosa?" gli chiese timidamente "O stai meglio?"
Ron non rispose, si
alzò e camminò verso il muro della capanna. Era diverso
di giorno, riflettè Hermione, sistemandosi i capelli dietro
gli orecchi. Sapeva che era stupido, si erano baciati e addormentati
insieme la sera prima, ma non poteva fare a meno di sentirsi nervosa
e in imbarazzo. Era lo stesso Ron che l'aveva baciata. Al solo
pensiero Hermione si sentì avvampare, e si controllò,
non si sa per quale oscuro motivo, la maglietta-tenda constatando che
era tutto a posto. Voleva stare accanto a Ron, non era questo il
problema. Non sapeva come comportarsi con lui adesso... Cominciò
a parlare tranquillamente
"Bè
suppongo che non sia un problema aspettare un po'..." Incrociò
le gambe "Fino a che non si riscalderà, fuori. Non
eravamo vestiti adattamente per una bufera."
"Hai ragione"
asserì Ron "Potevamo ammalarci sul serio" continuò
avvicinandosi al letto e sedendosi nella sua parte.
"E tu stai già
male" disse Hermione muovendosi verso di lui.
"E' vero"
commentò lui avvicinandosi al centro del letto dove si trovava
lei.
"Allora possiamo
stare qui per qualche altro minuto" disse Hermione mentre il
respiro le mancava, muovendosi verso di lui, finchè non sentì
le sue gambe urtare contro quelle di Ron.
"E riscaldarci"
aggiunse Ron, ormai niente li divideva. Hermione intrecciò le
sue gambe con quelle di Ron, e poggiò la testa sulla sua
spalla, come la sera precedente. Lui sospirò e Hermione
mormorò contro la sua maglietta-tenda. Sentiva odore di mente
e un po' di quell'odore che si ha quando si è malati. (A/N
QUESTA L'HO TRADOTTA, MA BACIARE UNO CHE HA APPENA VOMITATO MI
FAREBBE UN PO' SCHIFO!!!) Ma non le importava, sperava solo che
l'avrebbe baciata di nuovo. Poggiò il braccio sul petto di Ron
e nascose il viso tra la spalla e il collo di lui. Ron si voltò
verso di lei, la bocca feramemente chiusa, indeciso se baciarla o
meno, date le circostanze. Sapendo che stava facendo tutto di sua
iniziativa, Hermione si alzò un po' verso di lui, avvicinò
il suo viso a quello di Ron e...e poi si ricordò di una cosa
che le aveva detto la sera prima. Si allontanò e lo guardò
con gli occhi ridotti a fessure.
"Che c'è?"
le chiese aprendo la bocca per far uscire le parole.
"Quando mai mi
sono lamentata di essere una ragazza?" gli disse curiosa.
"E'?" la
guardò Ron confuso.
"L'altra sera hai
detto che io mi lamento di essere una ragazza ma che in realtà
sono fortunata. Quando mai l'ho detto?"
"Oh, quello"
sorrise Ron dimenticando di tenere la bocca chiusa. "Sai, fuori
nella bufera, quando stavi andando avanti. Hai detto qualcosa a
proposito del fatto che io e Harry non ti ascoltiamo e bla bla bla e
tutto perchè sei una ragazza, e bla bla bla bla..."
La bocca di Hermione si
aprì. Non voleva crederci "TU" scattò in
piedi sul letto e lo fissò. "Riuscivi a sentirmi! Tutto
quel tempo..e tu riuscivi a sentirmi?" Si sforzò di
ricordare tutto ciò che aveva detto, ma non importava, stava
per ucciderlo.
"Non ti
arrabbiare" le fece Ron "Eri troppo divertente quando
cercavi di fare l'incantesimo di orientamento. Non ti puoi
immaginare..."
"Tu...tu..."
Hermione balbettava "Tu..."
"Cosa!?" le
chiese Ron confuso.
"Tu..."
continuò Hermione.
"sei un genio Ron"
completò Ron la frase per lei, tentando si essere simpatico ma
Hermione non era in vena.
"Tu, incredibile
idiota, eravamo in una bufera, rischiavamo di morire e tu facevi gli
scherzi? DEFICENTE!"
"E' stato
divertente." commentò lui.
"Divertente?"
ribattè Hermione incredula "Stavamo morendo congelati!
Stavamo per morire e tu ti divertivi a prendermi in giro!"
Hermione gli era praticamente saltata addosso dalla rabbia: non le
interessava il fatto che Ron avesse fatto ironia in un momento tipo
quello, ciò che la preoccupava era ciò che aveva detto
e che lui aveva chiaramente sentito, le tornò a mente tutto
ciò che aveva detto ringaziando la sua buona stella di essersi
fermata prima di dire qualcosa di veramente stupido e irragionevole.
"Suvvia, Hermione.
Non stiamo per morire in una tempesta. Abbiamo cose più
importanti nella vita" gli occhi di Ron si serrarono
all'istante. "Ehm..la tua maglietta." Hermione si strinse
la maglietta-tenda attorno al petto e solo allora si rese conto di
essere praticamente distesa su di Ron. Il suo petto premuto contro
quello di Ron.
Il suo respiro sapeva
di menta e stava cominciando ad aumentare. "Hermione"
cominciò lui, i suoi occhi fissi sulla bocca della ragazza.
Non poteva muoversi. Doveva muoversi. Si decise, fece un bel respiro
e...
"Torni qui, Signor
Potter. Vi ho detto di stare con me, non voglio che qualcuno di voi
due cominci a correre nella Foresta Proibita. Se quei due sono qui,
allora li troveremo."
Hermione trasalì.
Ron le spiaccicò la testa sul suo petto per farla stare zitta.
"Stai zitta"
le disse "E' la McGrannit!" continuò.
"So chi è!"
tentò di parlare lei. "Smettila di zittirmi!"
"Cos'è
questo rumore?" chiese una voce familiare proveniente da fuori
"C'è
qualcuno nella capanna di Hagrid."
"Oh no" inveì
Ron "Harry. Dobbiamo vestirci!" aveva gli occhi splancati
dal panico.
"No! non dobbiamo.
Scendi da me e mettiti disteso sul pavimento!" gli ordinò
Hermione. "Scendi da me? Sei tu che sei sopra di me e non il
contrario" le fece notare Ron, anche se questo non era il
momento più opportuno per questo tipo di constatazioni.
"Vai sul
pavimento, Ron!" Ron fece rotolare Hermione sulla sua schiena, e
ormai libero si gettò sul pavimento, il respiro affannato.
"Fai finta di
dormire" gli bisbigliò "muoviti!"
"Alohomora".
Harry era appena entrato. Hermione chiuse gli occhi, tentando di
respirare normalmente, pregando che il suo miglior amico non notasse
niente di strano. Aspettò che Harry dicesse qualcosa, ma non
disse o fece nulla. Allora decise di prendere l'iniziativa.
Lentamente, aprì gli occhi, si stiracchiò, facendo
finta di vedere Harry per la prima volta quella mattina.
Scattò a sedere
"Oh, Harry!" disse, cercando di far sembrare la sua voce
adeguata ad una ragazza che si era appena svegliata. Sbattè le
palpebre un bel po' di volte, facendo finta che la luce le desse
fastidio.
"Ci hai trovati!"
Harry sorrise e incrociò le braccia, come per dire che non era
una grande attrice. Guardò il suo "pigiama" e poi
Ron che stava disteso con un innaturale sguardo stampato sulla
faccia. Scoppiò a ridere.
"Potete
svegliarvi, tutti e due" disse Harry. "E mettetevi qualcosa
addosso, la gente vi sta cercando."
"Sono lì
dentro?" chiese la voce preoccupata di una ragazza. "Li hai
trovati, Harry?"
Ci fu un flash di luce
mattutina su dei capelli rossi e Ginny Weasley apparì dietro
ad Harry. Guardò nella stanza e tirò un sospiro di
sollievo.
"Dove siete
stati?" chiese loro arrabbiata con le mani sui fianchi.
Ron si sedette "Dove
pensi che siamo stati?" le disse "Gli occhi ce l'hai no?!"
"come avete fatto
a venire qui? Perchè non siete tornati al castello?"
continuò Ginny imperterrita.
"Sono nella
capanna di Hagrid?" la voce della professoressa McGrannit
provenì da un punto molto vicino alla porta. "Non fatela
entrare" piagnucolò Ron afferrando i suoi vestiti e
schizzando nel bagno a tutta velocità. Hermione balzò
giù dal letto diretta alla sedia dove la sera prima aveva
messo ad asciugare i vestiti.
"Harry, esci, mi
devo cambiare" disse rivolta al suo migliore amico "Ginny
rimani davanti alla porta del bagno così Ron non può
uscire!" Dopo pochi minuti Ron e Hermione erano entrambi nelle
loro uniformi scolastiche, era andato tutto secondo i piani a parte
un grido della McGrannit che proveniva fuori dalla capanna
"Cosa significa,
'si stanno vestendo'!???" Sia Ron che Hermione avevano una
incredibile faccia paonazza quando uscirono sui prati, raccontarono
tutta alla professoressa, che li ascoltò scoccando occhiate
mortali a entrambi con le braccia conserte sul petto. "Bene"
disse quando ebbero finito. Sembrava che volesse dire qualcos'altro
ma tenne le labbra talmente unite che diventaro bianche, si voltò
e cominciò a camminare verso il castello. Ron soccò a
Hermione uno sguardo disperato, per poi seguire Harry che a sua volta
seguiva la McGrannit. Hermione rimase indietro, fissando la testa di
Ron e il sole sui suoi capelli e si chiese cosa Harry pensasse di
loro. Sperava con tutto il cuore che la McGrannit non li mettese
nuovamente in punizione e cercò di ricordare con estrema
precisione come era stato baciare Ron. Aveva appena chiuso gli occhi
per dar spazio ai ricordi, quando Ginny balzò al suo fianco
afferrandole un braccio.
"Allora"
disse la piccola Weasley dopo un po' "E'....successo qualcosa?"
chiese a Hermione. Gli occhi di lei si spalancarono allarmati, la
gola le diventò secca.
"Cosa intendi
dire?" chiese rapidamente. "No certo che no!" assicurò
a Ginny prima ancora di avere la risposta alla domanda precedente.
"Oh" Ginny
sembrava delusa. "credevo che forse lui...ma non importa"
"Lui cosa?"
le chiese Hermione. Ma la Weasley scosse la testa, lanciando
un'occhiata verso Harry.
"Non posso dirlo,
ho promesso, è un segreto"
"chi, Harry?"
"Shhhh!Ti
sentirà!" Hermione si chiese che cosa tutto ciò
volesse significare. E poi si ricordò qual'era stato il
segreto tra Harry e Ron.
"Oh, intendi dire
se mi ha chiesto del Ballo?" Ginny sembrò sollevata.
"allora l'ha
fatto!" esclamò eccitata. "sapevo che ce l'avrebbe
fatta, io lo sapevo di già, Harry me l'ha detto appena Ron ha
annunciato che aveva intenzione di farlo" le disse Ginny.
"Oh" fece
Hermione, sorrise guardando il collo di Ron
"Ma Ginny, come
mai siete finiti a parlare di quest'argomento con Harry?" Ginny
sorrise.
"Bè dopo,
che Harry mi ha chiesto di andare con lui, era impossibile non
parlarne." Hermione si bloccò.
"Cosa?"
mormorò. "Gli hai..gli hai detto che eri già
impegnata con Colin?"
"Certo, poverino
mi ha fatto un po' pena" Nessuna della due parlò negli
attimi successivi.
"Erm, Hermione"
Ginny interruppe il silenzio "è
successo...qualcos'altro?" le chiese.
"Non so di cosa tu
stia parlando" rispose lei un po' troppo velocemente.
"Oh, lo so che lo
sai, avete fatto...qualcosa?"
Hermione si morse le
labbra e guardò la Weasley che la fissava impaziente. Si voltò
verso Ron che la stava fissando, scossero entrambi la testa, come in
una sorta di silenzioso accordo.
"No" disse
fermamente Hermione a Ginny.
"No" sentì
dire Ron a Harry. "Oh" disse Ginny dopo un po'.
"Va bene"
Afferrò la mano guantata di Hermione nella sua. "Ti
credo" le disse con un sorriso.
Felice per il calore
della mano di Ginny, ma immaginando che fosse quella di Ron, Hermione
lo seguì fino alla Torre di Grifondoro, cercando di capire
cosa Harry gli stesse dicendo, e provando un'incredibile
soddisfazione ogni qual volta i suoi orecchi diventavano rossi...
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