'oh, my little cupcake'.

di louehar
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10.30. 

Siamo appena arrivati fuori all’arena dove dovranno esibirsi tra qualche giorno.

Harry porta il suo sguardo eccitato su quell’edificio; è decisamente grande.

 

 

‘Non vedo l’ora’ sussurra, prima di trascinarmi all’interno di esso per poter iniziare a preparare il tutto.

Un uomo sulla quarantina, mi prende per mano e mi accompagna in uno dei posti parterre, per poter assistere al concerto.

‘Con cosa iniziamo?’ grida Liam con un briciolo d’emozione nella voce.
‘Loved you first! Meglio se proviamo prima quella, no?’ dice infine Zayn, con un’aria convinta.

La base inizia a rimbombare nelle casse, e Liam inizia a cantare.

Ha una voce dolce, delicata, meravigliosa.

Poi attacca Harry, che ha lo sguardo puntato in alto, le mani sul ventre e i ricci che gli cadono sul viso.
‘But now when i see, you with him, tears my world apart’. Dopo averlo detto, sorride facendomi un occhiolino, per poi correre da una parte all’altra del palcoscenico.
Si vede che quando cantano ci mettono anima e cuore pur di far sì che le loro ragazze siano felici.
E mentre un miscuglio di emozioni semplicemente fantastiche e dolci inizia ad impossessarmi di me, porto una mano al cuore fissando il viso di quel ragazzo angelico; Harry è l’unico che mi fa sentire bene con me stessa.
 
2 anni dopo.
‘Caro diario,
sono qui a sfogarmi per la decima volta perché troppo codarda per prendere un cellulare ed inviare un messaggio.
Da quanto Harry è andato via per la seconda volta, tutto è cambiato; non dico che la mia vita non abbia un senso, ma non riesco a trovarne uno valido per poter essere felice come prima.
E mi chiedo, perché a me?
Magari non doveva neanche succedere.
E se fosse stato uno sbaglio?
Ricordo perfettamente quel giorno: entrò in camera, puntò le sue pozze verdi contornate da rosso –segno di un pianto- nelle mie, e con voce tremolante mi disse: dobbiamo finirla. La modest ha detto che non possiamo stare insieme, che non possiamo farlo neanche di nascosto perché se si scoprisse sarebbe un casino. Non possiamo perché nella band non ci sono single…’ prese un respiro, poi continuò a parlare mentre le lacrime cadevano prepotentemente sulla sua maglia di cotone blu ‘…è strano, giusto? Ma hanno detto che non possiamo. Sembra una cazzata colossale, ma non lo è. Dicono che illudiamo le ragazze e stronzate simili, ma credo che le illuderò solo dopo questo. Il bello è che il mio cuore ti appartiene e sei l’unica ad averne le chiavi. Hanno fatto lo stesso con Danielle e Liam, e dopo vari tira e molla sono ceduti anche loro. Io non voglio, ma devo. Ti amerò per sempre’. Detto questo, mi lasciò un lungo e dolce bacio sulle labbra, lasciandomi assaporare il sapore delle sue lacrime. Poi fuggì via, lontano migliaia di km per poter continuare la sua carriera nel mondo della musica.
Da quel giorno tutto è cambiato; non sono più la stessa e non ho voglia di fare un cazzo.
Passo tutti i giorni della mia vita a lavorare in un bar di fronte casa, vendendo cappuccini e girovagando per negozi a portare caffè, nella speranza di poterlo rivedere…ma sembra quasi impossibile. E non riesco a capire neanche se il suo è stato un addio, perché continuerò ad aspettarlo per sempre
’.
Scrivo queste ultime parole asciugandomi qualche lacrima che è caduta per i troppi ricordi, e poi mi precipito al bar per poter iniziare una giornata lavorativa.
Sono esattamente due anni esatti che è andato via, ed io, a distanza tantissimi giorni, ancora non riesco a farmene una ragione.
Entro velocemente nel negozio, evitando la noiosa pioggia inglese.
Mentre inizio a servire qualche cliente, il mio capo corre verso la porta sorridendo con un’eccitazione mai vista prima.
Una grande auto nera, si posiziona di fronte la porta del bar, mentre migliaia di ragazzine iniziano a gridare e a cantare.
Il capo apre la porta, facendo entrare cinque ragazzi, una donna, una bambina ed un uomo sulla quarantina, e poi la richiude subito, impedendo a chiunque di entrare.
Porto il mio sguardo su di loro, finché non incontro i suoi occhi verdi.
Il blocchetto cade per terra, e per evitare che ciò succedesse con me, porto una mano sul bancone tentando di non cedere.
Le gambe tremano, ho il viso chinato verso il basso per non fare la figura della stupida, mentre decine di lacrime cadono insistentemente sul mio viso.
Ho aspettato questo giorno da anni, eppure, non ho la forza di spifferare una parola a causa dell’emozione, della paura, di una gioia che viene colmata tutta d’un tratto.
‘Lea, tieniti in piedi,andiamo. Che figura mi fai fare?  Hai un calo di zuccheri?’ la voce del capo rimbomba con forza nella mia testa, ed io tento in tutti i modi di compormi.
Il riccio porta lo sguardo sul mio, ed il suo sorriso si trasforma in una smorfia inaspettata.
‘L-Lea?’ dice solamente, avvicinandosi distrattamente a me, e facendo cadere una sedia per terra.
Nulla.
Non riesco a proferire parola.
‘Lea, cazzo, Lea. Mi sei mancata tantissimo’.
Stringe il mio esile fisico tra le sue enormi braccia, e fa combaciare le sue labbra alle mie.
‘A-Avevi detto che non possiamo, che è sbagliato, che…’ m’interrompe baciandomi per la seconda volta.
‘È tutto finito, amore mio. Il contratto è scaduto, ed ora sono qui, per te.’ Sorride, mentre i suoi occhi iniziano ad essere lucidi ed a far trasparire tutti i suoi sentimenti.
 ‘Per te. E ti prego, scusami se non ho mantenuto la promessa e ti ho lasciata sola per due anni, ti scongiuro. Sei ciò che ho sempre desiderato. Tu neanche immagini come ci sia stato di merda in questi due anni; mi mancavi, mi mancavano i tuoi sguardi, i sorrisi che riuscivo a strapparti quando ne combinavo una delle tante, i pianti che facevi quando pensavi di non essere abbastanza, i tuoi gemiti sulla mia pelle, quando mi sussurravi che volevi essere mia ad ogni costo, quando eravamo una cosa, quando stringevi i miei capelli con dolcezza. Mi mancava il tuo profumo sulla mia pelle, mi mancava non poterti sussurrare ‘ti amo’. Ma ora sono qui, e scusami se non ti ho chiamato, ma mi è stato impedito di fare anche quello.
In pratica non ero controllato solo quando andavo al cesso’ ride mentre le lacrime continuano a cadere ‘ti prego, scusami. Te lo giuro sui ragazzi che non andrò mai più via da te. Sei ciò di cui ho bisogno per essere felice davvero. E non sto mentendo. Puoi chiedere a mia madre, eh. La chiamavo tutte le sere per…’ interrompo le sue parole fiondandomi sulle sue labbra con una dolcezza ed una disperazione indescrivibile.
Mi mancavano da impazzire quelle labbra, quei ricci, quel profumo, quel corpo, quell’essere umano.

Si china portando un cofanetto all’altezza del suo viso e poi ‘ti prego, sposami.’ Sussurra.

Credo di poter morire all’istante.
Siamo troppo giovani? Fanculo all’età.
Ognuno è libero di amare, di provare sentimenti e di sentirsi bene a qualsiasi età.

E no, questa volta sono sicura che non andrà via.
Perché? Semplice.


Meno di un anno e passeremo il resto della nostra vita insieme. 
 

THE END.

eccoci giunti alla fine.
in pratica mi era impossibile aggiornare, perché quest'anno ho l'esame e devo studiare un casino.
ho amato questa storia dall'inzio alla fine, e credo che sia stato meraviglioso condividerla con voi.
sicuramente tornerò con altre storie, o magari con un 'oh my little cupcake 2.' perché no?!
potrei scrivere del matrimonio, del loro futuro insieme.
mmh.
fatemi sapere.
grazie per averla seguita fino alla fine.
un bacione enorme, vi voglio bene.







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