storia
Allora.. questa è la mia prima FF, non vi garantisco
niente.. sono contenta di averla fatta sui Tokio Hotle! Comunque..
né Tom, né Bill, né Georg,
né Gustav mi appartengono (purtroppo..) e nemmeno Saki e
Andreas. Questa storia non è scritta a scopo di lucro..
Ho detto tutto? Credo di sì..
Perfetto, ora a voi.. e siate clementi se recensite, bitte!!
****
CAPITOLO 1 –DESTINAZIONE LIPSIA..
-AAAAAA!!!! Non ci posso credere!!!! AAAAAA!!!!!
-Ehi, datti una calmata!
-E come faccio? Ti rendi conto? AAAAAA!!! Che bello!!!
-Si è stupendo ma se continui a urlare così ci
scambieranno per matte!
-Perché cosa siamo scusa?...AAAAAA!!! Non ci posso ancora
credere!!!
-Eccola che ricomincia...- Eleonora perse le
speranze del calmare l’amica che continuava a urlare come una
pazza. Era eccitatissima per questo viaggio in Germania! E anche lei,
Eleonora, lo era ma mettersi a urlare in mezzo alla strada (cosa che
Roxi stava facendo da quando erano uscite di casa) le sembrava
eccessivo.
I loro genitori, come premio per l’essere uscite dal corso di
tedesco che frequentavano da quando avevano 13 anni (ora ne avevano 19)
col massimo dei voti, avevano deciso di mandarle a fare un viaggio in
Germania da sole, per due mesi. Era fantastico!
...ma Roxi non era proprio interessata alla Germania, bensì
ad un gruppo di 4 ragazzi che si facevano chiamare Tokio Hotel e che
vivevano là.
-Avrò la possibilità di incontrare Tom Kaulitz!!!
Il MIO adorato Tom!!!
-Roxi, Lipsia è grande, sarebbe già una fortuna
riuscire a non perdersi, figurati se incontriamo quei 4! Ma poi cosa ci
troverai in quel “capelli di paglia” dico io!
E’ solo uno che si crede d’essere e che usa il suo
successo per andare a letto con qualche fan!!
A Eleonora non piacevano proprio quei 4 tizi. A dire il vero degli
altri 3 non sapeva molto, ma quel rastaro lo odiava profondamente.
Gli interessava solo il sesso e non gliene fregava nulla se poi la
gente ci stava male. Lo conosceva quel tipo di ragazzo, e anche troppo
bene visto che il suo ex.. ma i suoi pensieri furono interrotti da un
urlo disumano che proveniva da Roxi.
-Guarda quella mini!!!!!!! Se indosso quella Tom non potrà
fare a meno di saltarmi addosso appena mi vede!!
Dato che stava letteralmente sbavando sulla vetrina (e la cosa era
abbastanza imbarazzante), Eleonora propose di entrare.
La commessa fu gentilissima e, uscite dal negozio, Roxi stringeva avida
la sua nuova mini di jeans mentre Eleonora si era pressa una maglietta
viola con lo scollo a V.
Dato che oltre a quello avevano già comprato tante altre
cose, decisero di andare a casa di Roxi per aiutarla a preparare la
valigia mentre, a preparare quella di Eleonora, ci avrebbero pensato il
giorno seguente.
Salutando educatamente i genitori dell’altra, Eleonora
seguì l’amica in camera che, come al solito, era
super ordinata.
-allora..- iniziò Roxi –direi di cominciare dai
vestiti.. AAAAAA!! Ti rendi conto che forse io e Tom usciremo insieme?
Devo essere al top!! AAAAAAAAA!!!!!
-Oddio ancora...
-Vediamo un po’... magliette scollate e mini sono bene
accette quindi..- e detto fatto svuotò ben due cassetti in
una valigia che risultò essere già piena.
-Scusa ma quante valige vuoi portare?- le chiese Eleonora
-Emh...quante ne servono per contenere il mio armadio??
Alla fine, aiutata dall’amica, Roxi riuscì a far
star tutto (compresi spazzola, phon, trucchi e tutto il resto) in una
sola valigia.
-Alleluia ce l’abbiamo fatta!- esclamò Eleonora
-Aspetta, domani c’è ancora la tua..
-Già è vero!! Mio Dio che stress!
-Ma ne vale la pena.. e poi dopodomani.. AAAAAAAAA!!!!
-Sì, Roxi, anche se non mi rompi i timpani, lo so che
dopodomani si parte
Seguì un urlo ancora più forte.
Mezz’ora dopo, Eleonora, un po’ perché
era ora di cena e un po’ perché era certa di non
sentirci più da un orecchio, decise di tornare a casa,
lasciando Roxi alle sue fantasie su Tom.
“Chissà forse conoscendomi cambierà e
vorrà passare il resto della sua vita con me!”
pensò Roxi rimasta sola in camera sua.
Si alzò e andò allo specchio. I riccioli neri le
ricadevano sul petto e quel naso particolare le dava
quell’aria ‘da Roxi’ come diceva
Eleonora, che solo lei aveva.
“Tom...” questo fu il pensiero che
l’accompagnò per tutta la cena fino a quando non
tornò in camera sua e, stravaccandosi sul letto si
addormentò sorridendo: forse avrebbe avuto la
possibilità di incontrarlo..
**
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN.... DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
-No.. per favore no..
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN...
DRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNN!!!
- mannaggia a me..
Eleonora si alzò di malavoglia spegnendo la sveglia. Erano
le 7 e 30.
Ma come cavolo aveva fatto a scordarsi di disattivarla visto che da 5
giorni erano iniziate le vacanze estive e da cinque giorni quella
dannata sveglia continuava a svegliarla inutilmente?!
Levò le pile. “Ah-ah domani potrò
dormire in pace!” pensò soddisfatta.
Poi si arrestò di botto.
Domani la sveglia l’aveva alle 6 e 30 per prendere
l’aereo diretto a Lipsia!! Oddio la valigia non era pronta!
No! Passava oggi Roxi per aiutarla..ok.. qualcos’altro da
ricordare? Sembrerebbe di no.
La mattina proprio non connetteva!
Ormai il sonno era passato così, cercando di fare il meno
rumore possibile, andò a farsi una doccia rilassante.
Brutta idea.. Guardò l’acqua scorrerle su quella
cicatrice vicino al bacino che, come sempre, rievocava brutti ricordi.
Sentì due calde lacrime scenderle dagli occhi e bagnarle le
guance. Si mise la doccia in faccia godendosi la freschezza
dell’acqua.. non doveva pensarci.. era tutto finito.. e
allora perché quella cicatrice, in senso metaforico, le
bruciava ancora così tanto?
Decise di non pensarci, almeno per ora.
Uscì dalla doccia si asciugò e avvolse il lunghi
capelli lisci e castani con qualche ciocca rossa in un asciugamano. Si
rimise addosso il suo adorato mini-pigiama lilla (composto da
canottiera e mini calzoncini) e guardò sconsolata camera
sua: era proprio in disordine..
L’orologio segnava le 8:00.
Aveva tempo prima che arrivasse Roxi (che, in effetti veniva alle 2 di
pomeriggio), così decise almeno di provare a rendere la sua
stanza un po’ più decente anche perché,
se all’ultimo momento non avesse più trovato
qualcosa che desiderava mettere in valigia, sarebbe stata la fine.
Ritrovò quelle mutandine viola che le piacevano tanto tra
due libri (e come c’erano finite?Bo!) un CD senza custodia
sotto il letto (meglio buttarlo..) l’eyeliner in una tasca
dei pantaloni e via dicendo.
Poi venne la difficile impresa di separare gonne, calzini, t-shirt,
maglioni e pantaloni che stavano lì nell’armadio a
creare un ammasso informe di una sostanza non definita.
Quando ebbe finito anche quello era mezzogiorno e decise di pranzare
anche perché, non avendo fatto colazione, un certo appetito
c’era.
Quando finì, si mise a pulire gli specchi e le finestre per
poi passare al pavimento e al lampadario.
In tutto questo mettere in ordine aveva creato dei sacchi con roba da
buttare come vestiti piccoli, bambole con cui giocava da piccola ecc.
Così andò a buttarli fuori di casa e poi si fece
un’altra doccia rilassante, per levarsi di dosso tutta quella
polvere.
Si vestì, lanciò un rapido sguardo soddisfatto al
suo lavoro e poi aprì a Roxi, che aveva appena citofonato.
La mora salutò i genitori dell’amica, poi si
diresse in camera insieme a quest’ultima.
-Cavolo!- fu quello che disse Roxi appena vide l’ordine
innaturale di quella stanza –ti sei data da fare vedo!
-Io sono bravissima in queste cose quando mi va!
-Già.. ma perché oggi ti andava? Di solito
rimandi sempre!
-Dovevo tenermi impegnata per non pensare a..- s’interruppe
di botto. Era da tanto che non parlava più di quella
faccenda..
A Roxi bastò un solo sguardo alla faccia rabbuiata
dell’amica per capire a cosa pensava.
-Dai non fare così.. stai tranquilla se si riavvicina a te,
ci penso io, gli do un bel pugno in bocca, giuro che lo stendo!!
Eleonora sorrise debolmente e Roxi l’abbracciò.
Non voleva piangere, non adesso. Né ora né mai.
Ma come poteva riuscirci? Quel fatto l’aveva segnata per
sempre!
Oh, adesso basta!
Si staccò dolcemente dall’abbraccio
dell’amica e, ricacciando le lacrime, disse: - allora!
Aiutami un po’ a fare questa valigia!
Roxi acconsentì.
Ora che la camera era in ordine e che quindi le cose si trovavano bene,
anche Eleonora fece fatica a non fare più di una valigia.
Quando ebbero finito e ricontrollato che ci fosse tutto erano le 19:00,
così Roxi tornò a casa, mentre Eleonora, stanca
per il troppo lavoro fatto quella mattina, si sdraiò sul
letto e si addormentò subito, saltando la cena.
**
Roxi questa volta, oltre che a Tom Kaulitz, pensava a Eleonora e alla
sua faccia non appena aveva anche solo sfiorato col pensiero tutta
quella storia un’altra volta.
Tom rispecchiava quasi perfettamente quello stronzo del suo ex, anche
se lui, il rastaro, non era proprio così bastardo e infame
come quello lì.
Comunque poteva capire perché lo odiasse così
tanto.
Lei invece si era ripromessa di saltargli addosso non appena lo avesse
visto!
Si addormentò con questo pensiero in testa e così
fece un sogno niente male fra lei e Tom Kaulitz.. poi però
la scena cambiò: c’era Eleonora che e piangeva
circondata dal suo stesso sangue, la testa ciondolante e i capelli in
disordine.. proprio come quella sera.
Roxi si svegliò di soprassalto tutta sudata e spaventata.
Ci mise qualche secondo prima di capire che era stato tutto un
sogno e quindi si rilassò. Guardò
l’orologio, le 6.
“Mezz’ora più, mezz’ora
meno..” e così dicendo si alzò,
inciampando nella valigia lì vicino. Trattenne due urli: uno
di dolore per la ginocchiata appena presa e uno di eccitazione
perché quel giorno, sì QUEL GIORNO, partiva per
la Germania!
Controllò ancora che la sua valigia avesse tutto, ma proprio
tutto, e poi alle 6 e 30 chiamò Eleonora.
-Pronto...- le rispose una voce assonnata
-Ciao! Allora sei pronta? Non mi dire che dormivi ancora!
-Sì dormivo e tu mi hai rubato due minuti di sonno
perché la mia sveglia fa le 6 e 28
-Mmmm.. quando torneremo portala a far vedere.. comunque.. stai bene,
sì?- chiese lei ripensando al sogno..
-Certo perché?
-Nulla così.. AAAAAAAAA!! Fra poco si parte!! Ti rendi
conto? No cioè TI RENDI CONTOOO??
-Sì mi rendiconto, mi rendo conto.. mi rendo conto che non
ho più un orecchio! Ma come fai a essere così
energica appena sveglia?
-Non mi sono appena svegliata!
-No?
-No, perché ho fatto un brutto sogno su di t.. su Tom e
quindi non riuscivo più a prendere sonno..
-Accidenti! Quel ragazzo ti tortura anche in sogno!
-Già ma tra poco sarà mio anche nella
realtà!
-Sì vabbè.. fammi andare a preparare
sennò non sono pronta neanche dopo domani..
-Ok sbrigati.. non vedo l’ora! AAAAAAAAAAAAAA!!
-Sì..ok, ciao Roxi un bacio!
E così dicendo Eleonora, che non ci teneva a perdere un
altro orecchio (il terzo ormai..) riattaccò.
**
Due ragazze, due matte probabilmente, a un aeroporto, che salutavano
velocemente i genitori e salivano su un volo per Lipsia.
Erano Eleonora e Roxi che, prendendo posto, chiacchierano un
po’. Poi la rossa prese l’mp3 e la mora fece lo
stesso.
-Che ascolti?- chiese la prima dopo circa due ore di viaggio (erano in
tutto quattro).
-I Tokio Hotel, ovvio! Vuoi sentire? Questa canzone ti
piacerà una cifra, piace a tutti e.. fa piangere tutti!
Eleonora acconsentì senza troppa voglia e, portandosi una
cuffietta all’orecchio sentì partire le splendide
parole di Spring Nicht e, capendone il significato e ascoltando la
malinconia della musica, non poté fare a meno di versare
lacrime su lacrime.. sentì anche altre canzoni di quei tizi
e.. be’ non erano così male dopotutto!
..Musicalmente parlando, ovvio.
Arrivarono a destinazione alle 12, puntuali. Sistemarono la roba in
albergo e poi andarono a girovagare per negozi, comprando vestiti
(è nuova..).
Roxi era particolarmente felice perché aveva trovato una
maglietta con la faccia di Tom Kaulitz sopra.
Tornarono presto in albergo, erano stanche. Dopo qualche commento sulla
giornata appena vissuta, si addormentarono profondamente.
Lipsia era proprio una bella città.. piena di sorprese.. sorprese..
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