I still
believe in destiny
Vorrei tanto che ti
ricordassi i giorni felici in cui eravamo amici. Allora la vita era
più bella e il sole più brillante di oggi.
Nella distesa della valle creata dall’attacco del mostro, Ten
prese respiro, appoggiandosi di peso al grosso ventaglio in ferro che
aveva evocato giusto in tempo.
Sentiva la gola riarsa e il sudore salato sulle labbra screpolate.
Tutti gli arti erano infiammati per lo sforzo di sopravvivere e gli
occhi della ragazza erano stanchi di guardare quel paesaggio di morte.
Perché doveva succedere tutto quello?
Qualcuno gli si avvicinava per chiedergli qualcosa che lei non capiva
nemmeno.
Vedeva solo shinobi superarla, come se fossero ombre di nuvole sul suo
capo. Le voci gli arrivavano confuse e ovattate.
Ma in tutto quel dolore, Ten cercava i suoi compagni.
Cercava un paio di occhi.
Cercava lui.
Si morse un labbro e prese forza, neanche lei sapeva da dove, e
cominciò a cercare per il campo Neji.
Lo stomaco prese a girargli fastidiosamente e una morsa ferrea gli
afferrò la spalla destra.
Sobbalzò e si voltò di scatto, rilassandosi
subito dopo.
La prima volta che
vidi quegli occhi chiari, vitrei e freddi, sobbalzai per il timore di
quello sguardo duro. Poi, con il passare del tempo, mi accorsi di cosa
nascondevi sotto quella maschera di voluta freddezza.
-Ten, stai bene?
Domandò.
I capelli di un castano scuro erano ricoperti di polvere e sangue. La
coda che era sempre ben fatta ora era tutta rovinata.
Ten Ten se ne dispiacque.
Lei annuì, non tanto sicuro di come fosse la sua voce in
quel momento.
Un rombo e poi un tremito della terra la fece vacillare ma Neji era
lì, e la sostenne.
Come sempre aveva fatto.
-Rock Lee?
Domandò il moro, guardandosi intorno, abbracciando la
ragazza per la vita con una mano.
Lei ridacchiò divertita.
-Sta dando sfogo a tutta la sua giovinezza.
Mormorò, con un sorriso sulle labbra.
Neji abbassò il capo guardandole.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma quando il sorriso si affacciava sul
volto della compagna, lui rimaneva incantato dalla splendida piega che
prendevano.
Annuì solenne, prendendo un grosso respiro.
-Devo avvicinarmi a Naruto… Hinata è con lui.
Mormorò, attivando il byakugan.
-E’ pericoloso.
Disse apprensiva lei. Il respiro divenne più accelerato e
l’adrenalina prese a scorrere a fiotti nel suo sangue.
Il ragazzo abbassò il capo con un sorriso appena accennato.
-Andremo a vedere anche quest’anno la loro fioritura.
La ragazza sapeva già in quel momento che Neji non avrebbe
superato la guerra.
-Sai, è di
cinque centimetri al secondo…
Lo sguardo di Neji era
perso a fissare i petali che cadevano come neve, quando
parlò distratto.
-Cosa?
Ten si voltò
verso il compagno con uno sguardo confuso, non riuscendo a capire il
significato della frase.
Era sempre
così.
Ogni tanto Neji se ne
usciva con qualcosa di incomprensibile ed era sicura che non gli
avrebbe risposto, ma si sorprese quando sentì la sua voce
ancora una volta.
-La velocità
in cui cadono i fuori di ciliegio. Cinque centimetro al secondo.
-Certo che ne sai di
cose.
Ridacchiò la
ragazza, affiancandosi a lui.
I giardini di Konoha era
abbracciati dal calore del sole e dipinti dai colori dei ciliegi in
fiore. Era tutto così onirico, così bello da
togliere il respiro.
Erano soli e si stavano
gustando quello spettacolo come non avevano mai fatto in tutti gli anni
in cui si conoscevano.
-Vedi? Sembra quasi
neve, non ti pare?
Lui si voltò
verso la ragazza, la fissò per qualche secondo e
ritornò a fissare i giardini quando lo sguardo di Ten si
scontrò col suo.
-Si… forse.
Il respiro gli si era spezzato nei polmoni quando aveva visto i cunei
del mostro staccarsi dal corpo e dirigersi verso di loro.
Aveva vissuto quella scena a rallentatore, come se non fosse abbastanza
quello che avrebbe visto da li a poco.
Adocchiò Neji, e desiderò tanto di averlo mai
fatto.
Aveva sette minuti.
Sette, schifosissimi minuti per dirglielo.
Si alzò, traballando sulle braccia e ponendo il peso
maggiore sul ginocchio destro.
Si alzò.
Sette.
Respirò dell’aria e poi, faticosamente si mise in
piedi, pronta a scattare verso Neji.
Doveva farcela.
Cominciò a fare un passo avanti, poi un altro e un altro
ancora.
Sei.
Con un urlo di rabbia tanto da fargli male Ten Ten balzò
oltre un corpo e atterrò sul campo, alzando la polvere.
Cinque.
Prese un grosso respiro. Doveva farcela. Aveva taciuto per tutti quegli
anni e ora Neji era lì, morto, che aspettava solo le sue
parole.
Quattro.
Deglutì quando il cuore pompò sempre
più veloce e adocchiò in ritardo il secondo
attacco del mostro.
Voleva urlare, ma non per la paura di morire. Voleva strillare la sua
angoscia perché era quasi arrivata.
Neji era lì… era lì!
Tre.
Un cuneo gli attraversò la schiena uscendo dal petto e lei
perse l’equilibrio, cadendo in avanti.
Due.
-Nooo…
Sussurrò. La sua voce era roca, e le labbra si macchiarono
di rosso. Il colpo gli aveva perforato un polmone.
Strinse le labbra e non cercò di fermare le lacrime.
Uno.
Allungò una mano verso quella del compagno, tossendo del
sangue dalla bocca.
-… ti amo…
Chiuse gli occhi, stanca, abbandonando il braccio a mezz’aria
che cadde richiamato dalla forza di gravità.
Mancavano solo due centimetri e avrebbe sfiorato la mano di Neji, ma
Ten Ten era stanca, e si lasciò andare.
Zero.
-Anche se il ciliegio
muore, fiorirà anche l’anno prossimo e
l’anno dopo ancora.
-Già, hai
ragione. E noi verremo qui insieme ad ammirarlo ogni volta che
succederà. Che ne dici, Neji-kun?
Neji sorrise e Ten Ten
ricambiò.
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Mi nascondo perchè sciocchezza peggiore non potevo
scriverla. Siate clementi perchè è la
mia prima het, ed è la prima volta che uso questi due
personaggi. Mi hanno sfidato dicendo che faccio solo yaoi e non saprei
scrivere una het, perciò a voi l'ardau sentenza. So che
è molto frettolosa, e sicuramente ci saranno degli errori,
ma proprio non saprei dove e come cambiarla. Per il resto, ho preso in
prestito la frase d'apertura di Petali di Ciliegio (Non mi ricordo se
è così). Un'animazione giapponese molto carino.
Il cervello, in realtà, dopo la "morte", rimane attivo
più o meno cinque miuti, o anche meno, ma visto che Neji non
muore sul colpo (Kishi sensei è un vero sadico!) gli ho
donato altri due minuti. Che altro dire... uccidetemi se vi fa schifo e
se ve lo state chiedendo, sì, potete offendermi!! xD
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