Il segreto degli shinigami.

di MeMi_Horan
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1. INCONTRI INASPETTATI.
 
POV. KITARI.
"Hey Kitari ancora a guardare quella ragazza?" 
 
Liuchi si avvicina guardando nel foro in terra, l'unico posto dove poter guardare giù sulla terra.
 
"E' diversa Liuchi, non è come gli altri umani. Lei ha qualcosa di diverso." 
 
Ammetto continuando a guardare la sua folta e lunga chioma rossa.
 
"Attento a non metterti in guai più grandi di te Kitari. Sai che è vietato ai più potenti della nostra specie di avvicinarsi a un essere umano." 
 
Liuchi si porta le mani dietro la schiena incrociandole tra di esse spostandosi tra le rocce, dopo un pò scompare.
 
"So che è severamente proibito scendere sulla terra. Ma lei sembra.. così triste. Devo fare qualcosa per lei." 
 
Dico fra me e me.
 
 
POV. HIROMI.
Guardo le labbra del professore muoversi, senza capire una sola parola di quello che sta dicendo. Dopo un pò mi volto fuori dalla finestra immersa nei miei pensieri.
 
"Signorina  Takashi, ha capito?"
 
Di botto sobbalzo sentendo il suono della sua voce roca pronunciare il mio cognome.
 
"Scusi?" 
 
"Ha capito la spiegazione signorina Takashi?" 
 
Sembra abbassare il tono e sorridermi. Sono la prima della classe, se non seguo una lezione, non fa differenza.
 
"Oh si professore Mashina."
 
Ricambio il sorriso. Dopo che il professore si volta di nuovo verso la lavagna qualcuno mi colpisce con una pallina di carta dietro la nuca. Immaginando che dentro ci sia scritto qualcosa. Mi abbasso senza dare nell'occhio per raccoglierla senza girarmi. 
 
"Hey Hiromi, come va con le tue ricerche sugli shinigami?" 
 
Dopo aver letto il messaggio mi volto velocemente alle mie spalle. Chi sa delle mie ricerche, chi potrà essere stato? Solo sulla faccia di una persona dietro di me c'è stampato un ghigno malizioso, Kiro! Lui e la sua banda dall'ultimo tema che ho scritto sugli shinigami non fanno altro che burlarsi di me. Ma a me non importa di cosa dicano o facciano. Quindi strappo un angolo della pagina di quaderno che ho davanti.
 
"Alla grande Kiro. Sai, loro se esistessero, sarebbero molto più intelligenti di te e banda messi insieme."
 
Prendo il foglietto e lo stringo in un pugno, per farlo diventare una piccola pallina, per poi farla vedere a Kiro e lanciargliela da sotto ai due banchi che mi dividono dal quell' imbecille. Dopo averlo letto il suo sorriso scompare e continua a guardarmi con aria di sfida.
 
La campanella indica la fine anche dell'ultima ora. Io preferisco aspettare che tutte le altre persone escano, più che persone le definirei leoni quando avvistano la loro preda e cominciano a correre o cavalli imbizzarriti. Beh, si in effetti tutto sono oltre che esseri normali. Saluto con un leggero sorriso il professore per poi uscire dalla classe dopo essermi assicurata guardando dalla finestra che gli studenti fossero tutti quasi spariti del tutto. Amo la tranquillità, amo stare da sola. Immersa ancora una volta nei miei pensieri sbatto contro qualcosa di duro e abbastanza alto. Facendo cadere al suolo tutti i libri che stringevo sul petto tra le mani. Alzo un pò il volto e mi ritrovo un ragazzo apparentemente affascinante per tutte le altre ragazze. Ma sinceramente per me l'uomo in se mi disgusta. Già, forse sembrerà esagerato. Ma per me l'essere umano non è nient'altro che un ammasso di carne e ossa che non usa a pieno le proprie capacità. Io, personalmente a volte ho vergogna di essere nata umana. Avrei preferito essere un animale, loro al contrario nostro sono molto più intelligenti. Ritornando al ragazzo, solo guardando nei suoi occhi di un nero intenso vedo qualcosa di diverso. Sarà che sono io lunatica e pazza.
 
"S..scusa, non l'ho f...." 
 
Non mi fa nemmeno completare la frase, che si rannicchia per prendermi i libri sparpagliati un pò dappertutto sull'erba del giardino scolastico.
 
"Oh no, scusami tu. Lascia che ti aiuti."
 
Raggruppati tutti i libri me li porge, facendomi notare i suoi denti perfettamente bianchi e dritti.
 
"Non ti ho mai visto da queste parti, ti sei iscritto da poco in questa scuola?"
 
Beh se ci penso in realtà il suo viso mi è nuovo.
 
"Sto visitando qualche scuola in zona per scegliere quella che più mi si addice, eh si. I miei si sono da poco trasferiti qui."
 
"Oh capisco. Beh scusami per l'incidente a presto."
 
Gli sorrido e mi allontano.
 
"Io sono Kayto!!" 
 
Sento urlargli alle mie spalle dopo uno o due minuti.
 
 
"Sono a casaaa"
 
Esclamo appena varco la soglia di casa, liberandomi dalle scarpe, ormai rimaste all'entrata come di solito.
 
"Oh ciao Hiromi, com'è andata a scuola?" 
 
Mi chiede mia madre poggiando il cibo sul tavolo.
 
"Come sempre, molto bene."
 
Le sorrido per poi voltarmi verso mio fratello appena entrato nella stanza.
 
"Ma guarda chi torna a casa. La piccola genietta della casa"
 
Ghigna sarcastico.
 
"Almeno uno di famiglia che va bene a scuola"
 
Aggiunge mia madre rispondendo al mio posto. Alla sua risposta mio fratello fa una smorfia.
 
"Manca il pane!"
 
Continua mia madre guardando nel mobile.
 
"ToccaaHiromi!"
 
Dice così velocemente Rewaki quasi da non far capire una parola.
 
"Sempre la stessa storia"
 
Roteo gli occhi.
 
"Va bene. Ci andrò io."
 
Alle mie parole un sorriso appare sul volto di nostra madre che cerca i soldi nella tasca del suo pantalone. 
Per poi porgermeli. Incenerisco Rewaki con lo sguardo per poi chiudere la porta di casa dietro di me.
La strada ormai e' illuminata solo dalle luci dei lampioni. Mi guardo intorno, le strade desolate di sera non sono poi così rassicuranti. Svolto l'angolo e mi ritrovo dei motociclisti di fronte. Ecco, questa è gente da tenere lontana. 
 
"Uh ma guardate che bella ragazzina!"
 
Io continuo a camminare fingendo di non aver sentito. Anzi, cerco di affrettarmi nell'arrivare al negozio. Sento tirarmi per un braccio.
 
"Dove vai così di fretta rossa."
 
Scherza, a mio parere il capo di questi tipi.
 
"Lontano da voi preferibilente!" 
 
Con tutto il coraggio preso da dentro mi libero dalla presa cercando di allontanarmi da loro.
 
"La ragazza è coraggiosa. Mi piacciono le ragazze coraggiose."
 
Aggiunge un'altro essere disgustoso dei quattro. Corre verso di me per poi sbattermi contro il muro facendomi strizzare gli occhi dal dolore. 
 
"Ora ci divertiamo un pò." 
 
Avvicina il suo volto sul mio collo. Si sente a miglia di chilometri la puzza di alcool che mi fa venire la nausea. La sua mano sale sempre di più sulla mia gamba. Spaventata urlo più forte che posso. Cerco di dimenarmi ma nulla, è più forte di me.
Ad un certo punto qualcuno allontana finalmente quell'uomo da me. E dopo averlo gettato a terra non riesco ancora a capire chi sia. Magari non lo conosco nemmeno. Ma quando fa un passo avanti verso di me, porgendosi all'illuminazione del lampione...

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Ciao babe. Dico in partenza che questa è la mia prima FF quindi scusatemi per gli eventuali errori e per il mio modo orribile di scrivere. Spero a voi piaccia questo primo capitolo, che si può dire più un prologo, chiamiamolo così su.
E lo dico prima che mi assaliate, per il secondo capitolo ci vorrà un pò di tempo perchè ho un pò di cose da fare. Quindi scusatemi già da ora xD (?).
Allora per chi voglia che io continui recensisca e mi faccia sapere cosa ne pensa, ne sarei felicissima. :)
Un bacio MeMi.
 
 
 




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