Allergia.

di Cyan97
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Allergia.
Mi ritrovai coperto di macchie rosse. Sulle braccia. Sulle gambe. Non sapevo come me le fossi potuto procurare ma sapevo che faceva male. La sera prima avevo alzato un po’ troppo il gomito. E ora me ne pentivo. Sentivo il calore delle zone “infette” che si irradiava in tutto il mio corpo grazie alla immensa rete autostradale offerta dalle vene.
Poi cominciai a sentire qualcosa di diverso dal calore; un impulso al quale non riuscivo a resistere. Dovevo grattarmi. Era più forte di me. Sapevo che ciò avrebbe peggiorato la mia condizione ma sentivo la necessità di farlo. Quando le mie unghie sfregavano la mia pelle sentivo sollievo in tutto il mio corpo. Dopo essermi grattato mi sentivo di nuovo mio.
E’ strano da spiegare. Quando hai a che fare con qualcosa che è più forte di te, tu già sai che perderai. Tuttavia se trovi la forza di cominciare a combattere, ogni volta che sei in vantaggio, seppur per poco, ti senti come se avessi vinto. Allo stesso modo quando mi grattavo sentivo che avevo vinto il mio corpo, l’avevo vinto e ora era di nuovo mio. Anche se per poco. Perché dopo qualche secondo, il temibile avversario ritornava.
Tornava più forte. Sentivo più prurito. Provavo più sollievo nel grattarmi. Ricevevo maggiori danni alla cute. Dopo due, tre, otto, dodici serie di prurito-sollievo, cominciai a notare una cosa strana. La pelle. Era diventata rossa, rossissima. Non sembrava neanche più pelle, mi ricordava le carcasse appese a testa in giù nelle vetrine delle macellerie. Ne ero sicuro. Quello che vedevo era il mio tessuto muscolare.
Cominciai ad avere paura. Il prurito non si fermava e una volta che il corpo aveva assaggiato il sollievo causato dal grattarsi, difficilmente mi avrebbe permesso di negarglielo. Così continuai a grattarmi. Mi grattavo sulle fibre striate dei miei muscoli. Mi ritrovavo le mani sporche di sangue ma non mi fermavo. Continuavo ad affondare le unghie e provare piacere. Poi all’improvviso buio.
Pensai di essere morto. Purtroppo no. Ero ancora vivo. Ero soltanto svenuto e quando rinvenni il prurito era svanito. Le braccia erano tornate normali. Come se non fosse successo nulla. Ma sulle mia mani c’era sangue.
Non riuscendo a darmi alcuna spiegazione andai in cucina per prendere un po’ d’acqua. Aprii il frigo. Lo richiusi. Dentro non c’era ciò che cercavo. Sulle mie mani non c’era il mio sangue.
C’era quello di mia moglie.
 




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