solo una fantasia innocente
Solo una fantasia
Autore: ellephedre
"Ehi Felicity."
Non
era facile concentrarsi sui bordi della tromba di un ascensore di cui
non vedeva il fondo, soprattutto dopo aver scoperto
un'improvvisa paura del
vuoto.
Oliver le aveva messo un braccio attorno alla vita, stringendo forte,
per non farla cadere. "Aggrappati stretta a me."
Davvero? E glielo diceva con quel tono suadente, mentre le faceva
sentire i muscoli
contro il petto, e si guardava intorno con aria da eroe
dannato?
A Felicity si erano fusi un paio di chip. "Immaginavo di sentirtelo
dire in altre circostanze."
Oliver l'aveva guardata. L'hai
detto sul serio?
"Molto platoniche." Felicity non aveva battuto ciglio. "Le circostanze."
Si erano concentrati di nuovo sulla missione.
Eh sì, quello era il tipo di cose che capitavano solo a
lei.
La sua non era una cotta, non la voleva definire in quel modo. Era
una... fantasia? Sì, innocente, e pure limitata nel tempo.
Giocava col pensiero di lui solo in un angolo della sua mente, mentre
batteva rapida al computer, soprattutto quando la frustrazione per
un firewall ostinato minacciava di avere la meglio su di lei. Oliver
era materiale eye-candy
da primo premio, meglio di un anti-stress per il suo cervello.
Non sognava di mettersi assieme a lui. Se aveva una
speranza per Oliver Queen, era che lui un giorno trovasse la sua
meritata pace. Con la mitologica Laurel del suo passato e presente, se
lo desiderava.
Bastava che un giorno Oliver fosse a posto, e non pensasse
più di
dover salvare qualcuno per redimersi.
Certo, per lei era divertente far
parte della squadra del supereroe vigilante, ma... Forse un
giorno lavorare
per i servizi segreti le avrebbe dato la stessa carica di adrenalina.
Naah, avrebbe hackerato i loro sistemi, dell'autorità non le
importava molto. Magari esistevano agenzie speciali che non
rispettavano le regole, come quelle di Bond, o di Hunt l'agente dalla
missione impossibile. Con gadget superavanzati che le avrebbero
brillare gli occhi.
Sognava spesso, forse troppo. E parlava a sproposito, naturalmente, le
bastava aprire bocca. Come con la voce di Oliver all'orecchio, al
microfono.
Gli aveva detto, "È davvero bello sentirti dentro di
me."
Grande!
"E con 'te' intendo la tua voce, e con 'me' intendo il mio orecchio, ma
forse è meglio se smetto di parlare."
"Sarebbe preferibile."
Anche lui aveva sempre la battuta pronta, ma a volte aveva
pietà e la ignorava solamente, come quando lei gli aveva
detto...
"Ehi, no! L'ultima volta che il vigilante è andato da tua
madre,
ti hanno sparato e io ho potuto giocare al dottore con te."
Magnifica
quella!
"Ah, no. Il mio cervello ha un modo assurdo di dire le cose."
Per fortuna Oliver la capiva. Quei momenti per lui non erano
nemmeno
debolezze, li prendeva per quello che erano: cortocircuiti di una mente
anomala che lavorava troppo in fretta.
A lei piaceva essere sua amica, ci teneva. Si trovava bene nella
squadra che avevano formato con Diggle. Si sentiva
importante con loro due, utile a uno scopo.
Si sentiva se stessa.
Quando Oliver si confidava con lei - senza rendersene
conto, senza volerlo, semplicemente perché troppo
provato -
lei si sentiva una persona più vera, una persona che
riusciva ad
interagire bene con qualcosa che non fosse solo uno schermo.
Grazie Oliver.
Grazie Diggle.
Grazie alla sua vita, perché stava vivendo dei gran bei
momenti.
Battute a sfondo sessuale permettendo.
Note: guardo Arrow a tempo perso, perciò spero di essere
stata
IC con Felicity, ma non pretendo di essere stata completa. È
la
prima volta che mi capita di tifare per una coppia che non sia quella
principale. Spero di non arrivare a tenerci molto, perché
sento
che con l'ossessione di Oliver per Laurel, la mia ship non
andrà
molto lontano :)
Note 2: se i fan della mia lunghissima e inconclusa saga di Sailor Moon
mi stanno leggendo, chiedo venia. Ogni tanto ci vuole un piccolo svago
;)
ellephedre
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