Il Gioco in Gabbia

di AlBer
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Sono chiuso in questa stanza d’albergo da cinque giorni. Il depliant dice che è un albergo a due stelle. Albergo!? Una squallida topaia buona per ubriaconi e puttane di una categoria inferiore alle stelle che vanta questa bettola. La luce a neon dice MIZAR e illumina queste quattro mura in barba al buio della notte. Qui il sole non tramonta mai. Luce gialla di giorno. Luce bianca di notte.
Mi faccio portare il cibo. Pago la stanza un giorno per l’altro. Nessuna pulizia, così mi fanno pure lo sconto. Sono stato piuttosto chiaro: “Devo scrivere un libro e non voglio essere disturbato! Mai!”. Se la saranno bevuta?
Di notte viene a trovarmi un topo. Gli lascio gli avanzi dei miei pasti. Non so per quanto tempo ancora potrò permettermi due pasti al giorno. Devo fare due conti e vedere cosa posso ancora spendere. E’ una questione di tempo. Più mangio e meno soldi ho per la stanza. Farò i conti domani però. Ora sono stanco.




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