6. Il primo bacio
di
sgabuzzini e giochi della bottiglia.
paring: Thea/Tommy
Era
all’ennesima festa organizzata da Oliver, in assenza dei genitori.
Tommy si
trovava stravaccato sul divano, con una birra in mano e una bella
ragazza
nell’altra che gli faceva le fusa. Era un po’ ubriaca, questo doveva
ammetterlo, ma ad un party dei Queen non si finiva mai sobri.
Anche se si
frequentava ancora la East Starling High
School.
«Ehi…» gli
mormorò la ragazza, ad un soffio dalle labbra. Si chiamava Stacey
forse? Oppure
Cindy? Sinceramente, in quel momento, ricordava a mala pena il suo
nome. «Ti va
di andarmi a prendere da bere?» gli chiese con voce melliflua.
Tommy Merlyn
le rivolse uno sguardo sorpreso. «Perché non vai a prendertelo da sola,
poi
magari me ne porti uno. Che ne dici, piccola?» ridacchiò.
Quella tipa
era sicuramente un’imbucata, oppure talmente ubriaca da non
riconoscerlo.
Chiunque a Starling City, e dintorni anche, conosceva il cognome Merlyn.
…in
primis per il tragico incidente nel Glades che
aveva coinvolto sua madre.
Scosse il
capo e scacciò via quel turpe pensiero. Era venuto a casa di Oliver per
divertirsi, per sfuggire l’ennesima volta da suo padre, che sembrava
divertirsi
a comandarlo a bacchetta.
La ragazza
gli si strusciò contro, come una gatta. «Vado e torno…» gli sussurrò,
picchiettando l’indice sul suo naso come avrebbe fatto una maestra con
un
bambino monello.
Nel
frattempo, notò Oliver e Laurel al centro della pista da ballo.
Quei due
facevano fuoco e fiamme insieme, doveva riconoscerlo. Per quanto si
lasciassero
e si rimettessero insieme con la stessa frequenza di un cambio d’abiti,
Oliver
era sempre attratto da lei.
Il problema
era la fedeltà.
Se
fossi io ad avere Laurel, non guarderei altra
donna.
Quel pensiero gli
sorse spontaneo. Era già da un po’ che vedeva la loro amica come
qualcosa di
più, ma aveva sempre dato per scontato che lei fosse di Ollie.
Fregare la
ragazza al proprio migliore amico era una bastardata, troppo perfino
per lui.
Così si era
messo l’anima in pace e aveva puntato ad altro.
«Ehi gente!»
Ollie aveva
preso il microfono del Dj in mano ed ora attirava l’attenzione di tutti
gli
invitati su di sé. Sapeva come parlare alla gente, come farsi adorare. Era una qualità che Tommy gli
aveva sempre invidiato.
«Che ne dite
di fare un bel gioco?»
Dopo poco
tempo, Tommy si ritrovò sdraiato sul grande tappeto persiano al centro
del
salotto, circondato da ragazzi e ragazze seduti in cerchio. Il suo
migliore
amico era al centro, con una bottiglia di vodka vuota nelle mani.
«Comincio
io.» sentenziò, dando forza all’oggetto e facendolo roteare su una
tavoletta di
legno. «Cinque minuti nell’armadio.»
La bottiglia
volteggiò un paio di giri, dopodiché si fermò di fronte ad una biondina
niente
male, che subito arrossì. Oliver, galante come sempre, le offrì la mano
e
insieme si diressero verso il grande ripostiglio nel sottoscala.
Laurel lanciò
loro uno sguardo a dir poco incendiario.
Fu allora che
Tommy notò sulle scale un piccolo esserino arruffato in pigiama. Si
alzò di
corsa dal tappeto per raggiungere Thea, la sorellina di tredici anni di
Oliver.
«Ehi, che ci
fai alzata?» le chiese subito, notando che si stropicciava un occhio.
Thea lo
guardò dolcemente. «Non riesco a dormire, fate troppo chiasso. Non
posso
scendere e stare un po’ con voi?» lo supplicò.
La piccola Speedy
– così la chiamavano lui e Ollie
– era sempre stata il suo punto debole. Essendo nato figlio unico,
Tommy aveva
“adottato” i ragazzi Queen come suoi fratelli e provava lo stesso
affetto per
Ollie come per Thea.
Le carezzò i
capelli. «Non penso che Oliver sia contento di saperti in mezzo a tutta
questa
gente ubriaca,» le spiegò sorridendo. «Se ti va, dopo salgo e ci
ingozziamo di
caramelle, okay?»
Ma Thea era
rimasta rapita dalla bottiglia che continuava a girare. Tommy si
immedesimò in
lei, a cosa avrebbe fatto una tredicenne sapendo che nel salotto di
casa sua ci
fosse una festa di quelli dell’ultimo anno.
«Che gioco
è?» gli domandò.
In quello
stesso istante, Oliver tornò trionfante dalla pomiciata nello
sgabuzzino e notò
la sorella e il suo migliore amico.
«Perché non
sei di sopra?» le domandò, forse in modo un po’ brusco.
Thea si fece
subito piccola piccola. «Io…» tentennò.
«Le ho
chiesto se poteva unirsi a noi, visto che la musica non la fa dormire,»
intervenne Tommy, salvandola da un rimprovero che era sulla punta della
lingua
di Ollie.
Il suo
migliore amico storse il naso. «Ha soltanto dieci anni, non può stare
qui.»
Tommy gli
sorrise e gli diede una pacca sulla spalla per tranquillizzarlo. «Le
butto un
occhio, non preoccuparti. Ci penso io.»
La piccola
Thea gli lanciò uno sguardo luminoso e Tommy sentì quella familiare
sensazione
di calore proprio alla bocca dello stomaco.
Si sederono
tutti nuovamente attorno al cerchio, mentre gli altri salutavano
animatamente
la nuova giocatrice che si era unita a quella serata. Oliver era
preoccupato,
soprattutto nel caso in cui Thea fosse stata scelta per entrare nello
sgabuzzino.
Tommy era più
che sicuro che avrebbe gambizzato chiunque avesse tentato di provarci
con sua
sorella.
In fondo non
si contraddice mai il padrone di casa.
«Forza Tommy,
gira tu.» gli disse subito, fissandolo con uno sguardo austero.
Il giovane
Merlyn si avvicinò al centro del cerchio, afferrando la bottiglia e
imprimendole un po’ di forza per farla roteare il più velocemente
possibile.
Quando la
lasciò andare, gli venne in mente soltanto un nome. Avrebbe voluto che
il becco
della bottiglia si fosse fermato proprio di fronte alla ragazza che
stava
cominciando ad apprezzare più di quanto gli fosse concesso.
Laurel
sorrideva, ma non era per lui quel gesto.
Intrecciava
le mani a quelle di Ollie, anche se lui era distratto da tutto il
trambusto
della festa. Nemmeno si rendeva conto di quale speciale gioiello avesse
tra le
mani e Tommy era geloso di questo.
La bottiglia
roteò un paio di volte, poi si fermò.
Il cuore di
Tommy perse un battito, poi guardò dritto negli occhi la persona che
gli era
capitata in quel gioco un po’ infantile.
«Io…»
mormorò, senza sapere cosa aggiungere.
Le urla dei
ragazzi presenti lo assordarono. «UO!» «La sorella e il migliore
amico!»
«CINQUE MINUTI NELL’ARMADIO!»
Più o meno
furono quelle le frasi che urlarono in coro quasi tutti i presenti.
Quasi.
Ollie lo
fissava come se fosse appena diventato un lauto pasto dopo giorni di
digiuno
forzato. Tommy si alzò in piedi, pronto a rinunciare perché la piccola
Speedy
era stata una sorella anche per lui, ma Oliver lo raggiunse.
«Entrate e
uscite, senza fare niente. Così facciamo tacere questi dementi.» tagliò
corto,
studiando la situazione. «Mi fido di te.»
Quelle
quattro parole lo sorpresero, e Tommy si sentì un po’ speciale per una
volta.
Si avvicinò a Thea, luminosa come un giorno d’estate, nonostante
indossasse un
pigiama piuttosto buffo, e la condusse verso l’armadio a muro.
«Che cosa
dobbiamo fare qui dentro?» chiese, arrossendo.
Tommy si
chiuse la porta alle spalle e si rese conto di quanto fosse angusto e
stretto
quel posto. Scrollò le spalle. «Nulla Speedy,
tranquilla. Dobbiamo far passare cinque minuti.» le spiegò.
Non sapeva
esattamente se Thea conoscesse il gioco della bottiglia, ma sperò che i
suoi
dieci anni di vita non fossero saturi di quella esperienza.
Si sentì stranamente
infastidito dal pensiero che lei potesse aver sperimentato un gioco del
genere,
magari con dei compagni della sua classe. No, non era possibile.
«E in genere
cosa si fa in questi cinque minuti?» domandò ancora, sempre più curiosa.
La
temperatura in quell’angusto spazietto cominciava a far sudare il
giovane
Merlyn. «Mah, niente di che. Si parla, ci si scambia numeri di
telefono, ci si
bacia… si fa quel che si vuole.» tagliò corto.
«Bacia?» e a
Thea le si illuminarono gli occhi. Quelle iridi verdi così simili a
quelle di
Oliver…
«Non è
obbligatorio.» si affrettò a precisare.
Thea però si
avvicinò troppo, sorprendendolo. Il profumo dei suoi capelli lo stava
confondendo, e l’aria che si respirava dentro quel piccolo armadio era
rarefatta. Improvvisamente faticò a respirare, si sentì confuso.
Lei era la
sua piccola sorellina, quella che non aveva mai avuto perché sua madre
era
morta troppo presto. Non poteva fare questo ad Oliver.
«N-Non
posso…» disse, mettendole le mani sulle spalle. «Sono troppo grande per
te, e
poi… Oliver…»
Sapeva che
era la cosa sbagliata, la più sbagliata che mai potesse fare. Perfino
desiderare di avere Laurel tutta per sé.
Thea però
quella sera sembrava diversa. «Non deve saperlo per forza…» sussurrò
imbarazzata.
Tommy fu
sorpreso da quel suo comportamento. Non capiva davvero perché Speedy
volesse un
bacio, proprio da lui poi.
«Sei come una
sorella per me,» le disse.
Con uno
sguardo sicuro, Thea lo fissò. «Tu non sei mio fratello, ed io vorrei
darti il
mio primo bacio.» sentenziò sicura. «Lo desidero… già da un po’.»
ammise
infine.
Sicuramente
erano già passati alcuni minuti e presto il tempo a loro disposizione
sarebbe
scaduto. Gli bastava temporeggiare ancora un po’, per farla ragionare.
Il problema
era che nemmeno Tommy era sicuro di quello. Thea era una bambina in
confronto a
lui, ormai all’ultimo anno. Eppure c’era qualcosa che sentiva dentro di
sé, un
qualcosa che si avvicinava fortemente a ciò che Laurel gli faceva
provare.
Inoltre,
odiava il fatto che qualcun altro potesse baciarla. Strapparle
l’innocenza con
malagrazia magari, nel vicolo di un sudicio pub quando Thea sarebbe
cresciuta
ancora un po’.
Hai
promesso.
Era
combattuto, schiacciato tra due fuochi che lo opprimevano.
In fondo,
cos’era un piccolo bacio? Un gesto innocente dato da un amico ad un
altro.
Quante volte Oliver aveva baciato ragazze che nemmeno gli piacevano?
Qualcuno
bussò forte allo sgabuzzino, facendoli trasalire. «Manca un minuto,
piccioncini!» e sghignazzò.
Ora o mai
più.
Tommy si
morse il labbro inferiore tra i denti, e si avvicinò a Thea. Le prese
il viso
tra le mani e la vide schiudere le labbra. «Non dirlo a Oliver.»
Quella fu
l’ultima frase prima che il giovane Merlyn si chinasse su di lei,
assaporando
quelle labbra come un frutto dell’albero proibito. Erano morbide come
si era
aspettato, forse ancora di più. Avrebbe voluto fermarsi lì,
allontanarsi finché
era in tempo, ma una volta assaggiato, quel peccato lo attraeva sempre
di più.
Si allontanò
un poco, per poi gettarsi nuovamente sulle labbra di lei,
mordicchiandole,
schiudendole, solleticando pian piano i denti per farle schiudere la
bocca.
Stava
rischiando grosso. Di lì a pochi minuti qualcuno avrebbe aperto la
porta dello
sgabuzzino e non avrebbe potuto farsi beccare in quelle condizioni.
Sentì Thea
che gli si aggrappava alla maglietta come se stesse precipitando.
Poi aprì le
labbra e il mondo si cristallizzò in un istante.
Si separarono
in tempo, prima dello scadere dei cinque minuti, ma Thomas continuava a
percepire il cuore che gli sconquassava la gabbia toracica. Era
confuso,
stranito, non sapeva come diamine comportarsi.
Oliver aprì
la porta qualche secondo dopo, sorridendo soddisfatto.
Thea gli
lanciò appena uno sguardo, augurando a tutti la buonanotte perché si
era
scocciata di stare lì e Tommy non ebbe nemmeno occasione di spiegarsi.
«Ben fatto,
amico.» gli disse, dandogli una pacca sulla spalla. «Sapevo di poter
contare su
di te. In fondo, Speedy è anche tua
sorella.»
… una
sorella a cui aveva rubato il primo
bacio.
Che dire?
Innanzitutto premetto che la shot partecipa all'iniziativa lanciata da
me e da nes_sie
per sopperire a questi mesi di "assenza" visto che Arrow è giunto al
termine. L'iniziativa si chiama: " Un
bacio tira l'altro" ed è una challenge senza scadenza né
limiti di tempo. Ha solo una tabellina da rispettare.
Dunque, premetto che questa OS l'ho scritta PRIMA del finale di Arrow,
e qui avverto per gli *SPOILER* che partiranno.
-
-
-
-
-
MI.HA.DISTRUTTA.
Considerate che la Themmy era una delle mie ship favorite, oltre alla
Olicity. Ora mi hanno trucidato il cuore, l'hanno preso e gettato in un
cassonetto perché io amo Colin e ho amato Tommy fin dalla 1xo1.
CATTIVI! T_T
Detto ciò, sono partita dal n°6, quindi non le farò molto in ordine XD
Il primo bacio me lo sono sempre immaginato così, perché Tommy è stato
il grande amore di Thea. Il suo "primo, vero, amore". (è lo sarà per
seeeeeeeeempre!! *va a frignare*)
Bene, bene!
ArrivedOrci :3
//marty
|