Titolo: Fior
del fango
Autore:
Liberty89
Genere:
Erotico, Sentimentale
Rating:
Arancione
Personaggi:
Terra, Aqua
Pairing:
TerraxAqua
Avvertimenti:
One-shot, Lemon
Note dell'autrice:
Buongiorno! Torno a poche ore di distanza dal mio ultimo post a una fic
yaoi a rating rossissimo con una het.
Ebbene sì, alla fine ne ho scritta una... e sono stata minacciata
invitata a scriverne altre <.< In principio questa fic
doveva avere una conclusione diversa, perché c'è
circa una pagina in più sul file originale, ma dato che
usciva di gran lunga dall'idea che mi ero fatta all'inizio e che mi
sembrava orrida (in realtà lo è) ho deciso di
dare una sistemata alla prima parte e indirizzarla in modo tale che si
completasse da sola. Chi mi ha caldamente invitata a scriverne ancora
mi ha detto che ci sono riuscita, ora ditemi voi
ù.ù Dove si posiziona questa storia? Mmh, direi
dopo l'arrivo di Ventus alla Terra di Partenza, ma prima dell'esame per
diventare Master. Spero che vi piaccia! Buona lettura!
Ps: un grazie abnorme a chi ha sopportato me e i miei deliri
autocritici mentre la scrivevo x3
Disclaimer: i
personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è
stata scritta a scopo di lucro.
Fior del fango
Era incredibilmente
concentrata nella lettura di quel libro che l’aveva
conquistata fin dalle prime righe, al punto che non si accorse
dell’aprirsi della porta della sua stanza, né
della persona che entrò con passi leggeri, fissandola con
occhi inteneriti e affascinati. Fu solamente quando sentì
una lieve pressione sulla guancia che si ridestò per poi
voltarsi alla sua sinistra, incontrando così la figura del
suo ospite.
-Terra!- esclamò Aqua, chiudendo il volume e posandolo sulla
scrivania. -Scusa, non ti ho sentito… ero così
presa, che…-
-Non fa niente.- ridacchiò lui, tranquillizzandola. -Mi
piace guardarti mentre leggi, quindi nessun problema.-
Arrossì a quelle parole, lusingata ma anche imbarazzata per
quel velato complimento, che le fece portare una mano sulla gota
toccata dalle labbra del suo compagno e le fece distogliere
involontariamente lo sguardo. Vedendola in quella bizzarra
difficoltà, il ragazzo si sporse verso di lei per baciarla
di nuovo, questa volta sulle labbra e lasciandola interdetta per
qualche secondo. Quando si staccò e si allontanò
per guardarla, il castano rise appena per la sua espressione, che in
breve si tramutò in un severo cipiglio.
-Sei matto? Ven e il Maestro potrebbero…-
-Non corriamo rischi.- la interruppe, prendendola per mano e tirandola
in piedi. -Il Maestro sta allenando Ven e ne avranno ancora per molto,
fidati. E ho chiuso la porta, quando sono entrato.-
illustrò, prima di posarle un braccio intorno alla schiena
per avvicinarla a sé e gettarsi ancora sulle sue labbra con
urgenza e dolcezza al tempo stesso.
Aqua capitolò a quel contatto travolgente, lasciandosi
andare e affidandosi completamente al suo compagno, dimenticando il
divieto del loro mentore sui rapporti sentimentali tra allievi. Fin dal
loro primo bacio aveva compreso che Terra non le avrebbe mai permesso
di anticiparlo né di domarlo, forse a parole, ma dal punto
di vista fisico doveva essere lui a condurre il gioco e a lei non
dispiaceva affatto, anche se quando le aveva spiegato il motivo,
innocentemente semplice, non aveva potuto fare a meno di stupirsi.
-Perché ogni tanto
non mi lasci fare?-
Lui sorrise, ammirandola
come la più bella delle meraviglie. -Ti lascio fare quando
mi rimproveri, ma ora…-
-Ora?- aveva chiesto con
un sopracciglio inarcato, mentre l’altro le posava un bacio
leggero sul dorso della mano.
-Ora devi solo farti
amare.-
Pervaso da un desiderio insostenibile e mosso da un amore
incalcolabile, il castano non aveva perso tempo e l’aveva
sollevata come se non pesasse niente per portarla fino al letto e
sdraiarla con calcolata delicatezza, quasi avesse timore di romperla.
Senza mai separarsi dalle sue labbra, la carezzò ovunque,
facendo scivolare via i vestiti con il minimo fruscio ed esplorando il
suo corpo con le dita, come se volesse assicurarsi di non averne
scordato i tratti. Aqua rabbrividì di piacere sotto il tocco
di quelle mani ruvide che la sfioravano con leggerezza, e
faticò quasi a credere che quelle stesse mani erano abituate
a stringere l’elsa di un’arma terribile con cui
sferravano colpi violenti e distruttivi.
Quando lui si allontanò per togliersi maglia, pantaloni e
intimo, sospirarono entrambi di dispiacere per essersi separati,
schiudendo gli occhi e guardandosi a vicenda, ansiosi di riprendere da
dove avevano interrotto. Poco dopo, Terra si chinò
nuovamente sulla ragazza, posandole una scia di baci sul collo, mentre
con le mani le carezzava i fianchi, sentendola tremare e ansimare di
godimento. Lentamente le sue labbra e la sua lingua scesero a lambirle
la clavicola e i seni, assaporando ogni lembo di pelle morbida, come se
fosse il più delizioso dei frutti di una colma cornucopia.
Raggiunta la fine di quel morbido percorso tentatore, il castano si
sollevò sistemandosi tra le gambe lattee della compagna, che
lo tirò a sé, passandogli le braccia intorno al
collo, e che si lasciò sfuggire un gemito acuto quando
entrò in lei.
Inizialmente lente e prolungate, le spinte di Terra si fecero brevi,
rapide e sempre più profonde e forti, ora che il timore di
fare del male alla giovane era stato messo da parte e sostituito con il
puro desiderio di amarla e darle piacere. E la certezza di esserci
riuscito era lì che premeva sulle sue labbra oppure che
soffiava contro il suo orecchio, provocandogli altre scariche di
libidine.
L’aveva desiderata da quando s’erano incontrati,
perché il solo guardarla l’aveva scosso
nell’animo, e dopo che s’erano conosciuti e avevano
iniziato a trascorrere giornate intere insieme, non aveva concepito che
un solo pensiero: amarla. Amarla, nonostante gli fosse proibito, in
ogni modo per ringraziarla di essere entrata nella sua vita e allo
stesso tempo pregandola di non lasciarlo mai. Quell’amore per
lui era particolarmente prezioso e di giorno in giorno
s’ampliava il desiderio di proteggerlo da tutto e tutti e
coltivarlo proprio come un fiore sbocciato all’improvviso,
che necessita di cure e mani gentili per poter crescere e germogliare.
E con la stessa determinazione avrebbe protetto lei, la sua Aqua, la
fresca sorgente del suo amore.
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