Annega con me

di Sonosolodipassaggio
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Si alzò dal terreno bagnato e si tolse le scarpe, cominciò a camminare lungo il lato destro del fiume fino a quando arrivò ad uno stagno. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli corvini e si inginocchiò per raccogliere un fiore che era caduto sull’ acqua dall’ albero vicino, che faceva ombra agli animali che popolavano quello stagno, si piegò tentando di raccogliere quel fiore rosso, cremisi come il peccato, che ad ogni movimento della sua mano si allontanava sempre di più, affondò la mano nell’ acqua fino al polso rimanendo in quella posizione per più di 10 minuti, ma quando cercò di rialzarsi per incamminarsi verso casa una mano uscì dall’ acqua afferrandogli il polso, una voce femminile gli arrivò all’ orecchio affilata come una lama « sono sola » diceva « non voglio restare sola, ho paura » il ragazzo riuscì a liberarsi e prese a correre nella direzione opposta allo stagno ma la voce di quella ragazza si faceva sempre più vicina, e la seconda volta disse «annega con me, Kenshi, annega con me» «Annega con me…»




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