Mason era un fratello
protettivo, divertente e molto affettuoso.
Era il suo modo di dimostrarlo, tuttavia, che la terrorizzava.
La piccola Verger apprezzava i gesti gentili del fratello, come quando
tornava a casa portandole delle calendule.
Margot, ogni volta che prendeva quei fiori dal colore sgargiante, stava
attenta a non sfiorare le mani di Mason perchè ne aveva
dannatamente paura.
Il ricco magnate solitamente a quel punto la scrutava
minuziosamente sorridendole, e lei non poteva fare a meno che
ricambiare.
Verger andava a trovarla ogni notte, e invano la bambina cercava di
nascondersi sotto le coperte.
Suo fratello le premeva la testa contro il cuscino e le intimava di
stare zitta, stringendo i suoi delicati polsi in una morsa ferrea.
Faceva
male,
ogni volta.
Margot, mentre piangeva, poteva udire il suo animo lacerarsi e i
battiti del suo cuoricino spezzato.
Si sentiva tanto cattiva la piccola Verger, si sentiva
sporca a portare
quell' inconfessabile segreto dentro di lei.
Quando crebbe, ed ebbe quattordici anni, sperò ardentemente
che
Mason la lasciasse perdere per continuare a dimostrare il suo
affetto verso
altri bambini.
Non fu così.
Margot
conobbe
il
Dottor Lecter il quattro Marzo di una tiepida primavera, quando mancava
appena un mese al suo quindicesimo compleanno.
Quell'uomo, tanto intelligente e affascinante, fu l'unica persona con
cui si aprì completamente alleviando il senso di colpa che
le
attanagliava le viscere.
Hannibal Lecter fu l'unico uomo che Margot Verger, la timida ragazzina
dal seno appena accennato, amò di incondizionato amore
platonico.
Lo psichiatra si prendeva cura di lei, non come faceva Mason, ed era
per questo che la ragazza si sentiva
al sicuro con lui.
Hannibal le disse fin da subito come secondo lui la storia
sarebbe andata a finire, e
che sarebbe stata una scelta
giusta.
Le lacrime rigavano silenziose il volto di Margot, si sentiva
sconquassata, perchè nonostante tutto
voleva tanto bene a
suo fratello.
La ragazza, nell'ultima seduta che fece con Lecter, vide che l'uomo
fissava con uno sguardo indecifrabile i lividi su i suoi polsi e il
succhiotto rosso sul suo collo.
A Mason Verger, dopotutto, piaceva
marchiare le sue prede, proprio come faceva con i suoi
vitelli.
Margot, dopo quel pomeriggio, rivide Hannibal Lecter solo dieci anni
dopo.
Tuttavia lo psichiatra diede una svolta decisiva alla sua vita.
Infatti, prima di scomparire, Lecter sfigurò Mason
facendogli sbranare la faccia dai suoi stessi cani.
Le parole di Hannibal, mentreVerger lottava in ospedale contro la
morte, continuavano a risuonare nella testa di Margot.
Per la prima volta in quindici anni la ragazza,quando vide suo fratello
ridotto a vivere come un patetico essere sfigurato, si sentì
rinascere.
Mason non avrebbe
più potuto dimostrarle il suo affetto, Mason non avrebbe
più potuto farle più del male.
Mason era debole, e lei era sarebbe diventata forte.
Margot, ormai libera, iniziò ad andare in palestra e a
prendere
degli anabolizzanti perchè non sopportava più la
vista di
quel suo corpo gracile e femminile.
La faceva sentire debole, e le ricordava un passato che voleva
cancellare del tutto.
I
segni lasciati da Verger non scomparvero mai completamente.
Aspettava il momento giusto, la giovane donna muscolosa.
Quando il dottor Lecter ricomparve nella sua vita, dandole la
possibilità
di
scegliere senza preoccuparsi delle conseguenze, lei lo
fece.
Margot Verger prese la
decisione giusta.
Suo fratello si sorprese quando Margot prese la
sua adorata
anguilla affamata
dall'acquario e gliela mise sul viso, poichè non riusciva
semplicemente
a
crederci.
Ciò che terrorizzò Mason, oltre ogni
limite, non furono i dolorosi morsi del pesce che gli impedivano di
respirare, bensì ciò che sua sorella
disse.
Mason Verger non lottava contro l'anguilla che lo stava portando alla
morte, ma contro le crudeli e amare parole di sua sorella che si
rifiutava di accettare.
"Stai zitto, fottuto bastardo, stai zitto! Ti diverti ancora, Mason?
E' doloroso, non
è vero?
Te ne rendi conto ora
del male che mi hai fatto? Te ne rendi conto?"
Da qualche parte, nell'enorme giardino di Villa Verger, il
petalo di una calendula cadde rovinosamente al suolo.
ANGOLO AUTRICE
Ho deciso di utilizzare, come titolo e chiave della storia, la
calendula.
Quest'ultima, nel linguaggio dei fiori, rappresenta la pena d'amore, la
crudeltà, il dolore e il dispiacere.
Non è stato semplice delineare una storia tanto scabrosa
quanto drammatica, e la stessa cosa vale per i due personaggi
Spero di aver reso in modo IC anche Lecter, uomo a mio parere
fondamentale nella vita e nelle scelte di Margot.
Per il resto spero che la shot vi sia piaciuta, un vostro piccolo
parere mi renderebbe davvero felice, perchè tengo
particolarmente a questo lavoro.
Vi auguro tutto il bene possibile,
Carol
P.S: Chi non ha letto il libro, ovviamente, potrebbe rimanere sorpreso
dell'esistenza di Margot, visto che purtroppo non è stata
inserita nel film.