Piu' i giorni passavano e piu' Hayley
sentiva che non avrebbe resistito ancora a lungo su quella nave, ma
d'altronde tutti chi piu' chi meno erano nella stessa situazione e per
motivi differenti, lei almeno non era dipendente dalla caffeina pur
amando il caffe', gliene bastavano un paio al giorno e per fortuna non
era una fumatrice dato che li non c'erano sigarette e qualcuno ne aveva
sofferto.
Purtroppo stava cominciando ad essere insofferente per quanto
riguardava il cibo, non che fosse una che ne aveva bisogno ogni cinque
minuti ma quella sbobba liofilizzata che erano costretti ad ingollare
le pareva il semolino che si da' ai bambini.
Fortunatamente aveva con se' un sacchetto pieno di cioccolatini
fondenti al liquore e ogni tanto se ne mangiava uno per ingannare la
fame, solo che quel giorno se n'era mangiati un po' di piu'.
Un BEL po' di piu'.
"Ok diciamoci la verita Hayley Mason: sei ubriaca!" penso'
facendosi un giro nel corridoio pensando cosi' di smaltire l'alcool,
aveva la mente cosi' intorpidita che non le venne in mente di
bersi un caffe' per farsi passare quella quasi sbronza: non
la considerava tale semplicemente perche' a suo giudizio era "seria"
solo quando si vomitava e a lei non era mai capitato in
ventidue anni di vita neppure al liceo o al college: certo,
anche lei beveva una birra ogni tanto o un cocktail ma non era mai
stata una di quelle ragazze che smaniano per andare ogni sera ad una
festa diversa quindi il massimo delle sue esperienze era essere
crollata dal sonno dopo un mojito e un long island a casa di un'amica e
questa.
Poco dopo s'imbatte' nel dr Rush "salve professore"
lo saluto' con un sorriso talmente grande da sembrare falso,
per una volta lui ricambio' il saluto in tono abbastanza
cordiale "buongiorno, sei sicura di sentirti bene?"
"benissimo" gli rispose lei scoppiando a
ridere cosi forte da doversi appoggiare alla parete.
"Lo vedo" disse lui con una smorfia
"vieni, ti accompagno in camera e poi chiamo TJ"
continuo' prendendola sottobraccio e lei lo segui'
barcollando.
Una volta arrivati la fece stendere e chiamo' la dottoressa ma in quel
momento era occupata e in fondo non era niente di cosi' grave per cui
decise di rimanere fino al suo arrivo "se devi lavorare non
c'e' problema" mormoro' Hayley socchiudendo gli occhi.
"No, mi sono preso una pausa, ordini del colonnello" disse
lui con una smorfia "ho dovuto obbedire senza discutere, e
poi per ora va tutto bene"
"Cielo, moriremo tutti! L'insigne professor Rush che si prende una
pausa" disse Hayley sarcastica e vedendo che lui
aveva assunto un'espressione dura si affretto' ad aggiungere
"suvvia, scherzavo non volevo offenderla, non mi permetterei
mai..."
"Si puo' sapere che hai fatto?" sbotto' lui e la ragazza
gl'indico' il sacchetto pieno solo per meta'
"Cioccolatini al liquore? Ma saranno trecento o giu' di li', quanti te
ne sei mangiati?" le chiese stupefatto.
"credo sui cinquanta, non ne potevo piu' di quello schifo di cibo che
c'e' su questa nave, il resto li ho mangiati negli scorsi giorni, non
piu' di uno o due alla volta" disse mettendosi su un fianco.
"Ti faccio il caffe', dovrebbe funzionare intanto che aspettiamo la
dottoressa" disse Rush cominciando a prepararlo.
"Grazie...lo vede che non e' cosi male quando vuole?" disse
Hayley mettendosi a sedere appoggiata al cuscino e
quando lui le porse la tazza bevve una gran sorsata di caffe'.
"Tu straparli" asseri' lui sedendoglisi a fianco.
"No, dico davvero: tutti qui pensano solo che lei sia un pazzo
scontroso e senza un briciolo d'umanita' ma io...no, sa, mi e' sempre
piaciuto sin dalla prima volta che l'ho vista"
"Ehi, non ti sarai mica innamorata di me vero?" le chiese in
un tono tra il serio e il faceto.
"Assolutamente no, ma si puo' anche voler bene senza per forza
innamorarsi, non crede?" rispose lei guardandolo negli occhi.
A quello sguardo lui si senti' arrossire: "ma guarda questa, gia' parla
continuamente da sobria e me la devo sorbire pure da ubriaca"
penso' ma le fu grato perche' almeno era stata
sincera a differenza di tutti gli altri o quasi: in fondo sapeva quel
che gli altri pensavano di lui ma non glien'era importato nulla,
l'unica cosa importante per lui era il suo lavoro li' e tuttavia non
riusciva a capire perche' lei gli parlasse cosi'.
"Non lo so, i sentimenti non sono mai stati il mio campo: io sono un
esperto di cifre e codici" rispose vago
"Io invece non li ho mai amati, certo sono utili ma una volta che sai
che 2 + 2 fa 4 e morta li, le cifre sono fredde, le parole
invece hanno calore" mormoro' lei
"Se lo dici tu" disse Rush alzando gli occhi al cielo
In quel momento Hayley che si era sporta leggermente in avanti per
posare la tazza sul comodino, a causa dell'alcool non riusci' a stare
seduta dritta e fini' addosso a lui, senza dire una parola lo strinse a
se' in un abbraccio "lasciami!" comincio' Rush
tentando di divincolarsi ma venne zittito da lei "lo so che non ama il
contatto fisico professore, ma io ci tengo ad abbracciarla perche'...a
differenza degli altri non penso che sia pazzo, anzi io credo che se
non ci fosse lei qui saremmo in malora gia' da giorni, solo, credo che
lei abbia i suoi problemi che ovviamente ha diritto di tenersi per se'
ci mancherebbe...pero' mi spiace vederla sempre solo e arrabbiato, come
le ho detto prima ho sempre pensato che lei fosse una brava persona in
fondo..."
"E credi di potermi aiutare abbracciandomi?" chiese lui
accigliato e frastornato da quel discorso.
"Forse non potro' fare molto, ma e' sempre qualcosa" ribadi'
lei.
"Sa, quando siete scesi a cercare la calcite io come gli altri vi
seguivo con le Kino ed ero molto angosciata sebbene abbia fiducia in
tutti voi, mi sono infuriata quando Greer non le ha dato da
bere....ricorda quando le chiesi se aveva fatto il morbillo?"
disse Hayley quasi senza prender fiato.
Rush annui'.
"Beh, io e la dottoressa ci siam divisi le persone e quando a me e'
toccato lui gli ho ficcato l'ago nel braccio in modo da fargli molto
male, cosi' impara a non darle l'acqua" disse Hayley in tono
ostinato, "Non sa cosa darei per vederla ridere"
aggiunse allungando una mano fino a sfiorargli la guancia.
"Si, si ok pero' ora riposati che tra poco arriva TJ" disse lui
ritraendosi "e se non si sbriga le do' un colpo in testa
almeno tace" penso' ma sentendosi in fondo compiaciuto
dalle parole della ragazza, certo era una gran
rompiscatole al pari degli altri ma almeno non lo trattava come se
fosse un povero psicopatico, aveva provato a mettersi nei
suoi panni...e piu' di tutto sembrava gradire la sua compagnia era
questo a stupirlo maggiormente, se la situazione fosse stata inversa
lui l'avrebbe chiusa fuori dalla camera una volta arrivati, ricordava
il suo sguardo di disapprovazione quando si era risvegliato dopo che
non dormiva da giorni e si era trovato accanto lei e la dottoressa: li'
per li' penso' che fosse per disgusto, come se pensasse "e'
inutile che fai tanto il superuomo, alla fine sei crollato anche tu",
invece dopo quel discorso gli sembro' di vedere le cose da un altro
punto di vista: l'aveva fatto perche' ci teneva a lui, e quella frase
sul volerlo veder ridere...non e' certo qualcosa che si dice a chiunque
e non certo se lo si ritiene fuori di testa, possibile che ci fosse
ancora qualcuno in grado di affezionarglisi?
"Popolo vittorioso" mormoro' Hayley distogliendolo dai suoi
pensieri
"Come hai detto?" le chiese
"E' il significato del suo nome: Nicholas significa popolo vittorioso,
avevo un libro dei nomi a casa" rispose con un sorriso
"si vede che il destino e' nel nome"
"Come no...allora il tuo vorra' dire "gran chiaccherona" probabilmente"
ironizzo' lui,
"No, campo di grano: vede, son di mille utilita': col grano ci fanno,
il pane, la farina, la pasta..."
"Certo certo" disse lui.
"Senta" disse prendendogli una mano "lo so che a
volte sono una gran rompiscatole ma non ci posso fare niente non posso
fare a meno di dimostrare affetto alle persone che stimo...specialmente
con gli abbracci, mi scuso ancora per quella notte non avrei dovuto
farlo, ho agito d'istinto, pero' se ha bisogno di qualcosa, qualsiasi
cosa, anche solo urlare e sfogarsi si rivolga pure a me senza timori,
la prego: so che abbiamo due caratteri diversi e incompatibili ma forse
possiamo venirci incontro in qualche modo, in fondo pare che dovremo
condividere gli stessi spazi ancora a lungo ed e' assurdo litigare non
le sembra? E veda di dormire qualche volta, lo so che e' un genio ma
non e' una macchina" concluse severamente.
In quel momento arrivo' TJ "che ti e' successo?" le
chiese mettendosi al suo fianco "leggera sbronza da
cioccolatini liquorosi nulla di che" disse Hayley.
"Io vado eh, arrivederci" disse Rush uscendo.
"Accidenti, e' rimasto qui con te senza fare storie? Cos'e', gli hai
iniettato della simpatia?" chiese la dottoressa stupefatta.
"No, non ce n'era bisogno" ghigno' la sua assistente
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