Ciao!! Avete visto? Ce l’ho fatta! Verity è tornata! Grazie
a tutti quelli che mi hanno sostenuto a scrivere il seguito, ma senza mai farmi
fretta. Non sapete quanto mi sia servito… e quanto mi abbia fatto piacere. Beh,
che dire. Verity adesso vuole Bill… come sempre. Ma stavolta è più determinata
che mai. Spero che vi piaccia… e che anche Verity continui a piacervi come
sempre.
Fatemi sapere che pensate del seguito e ditemi se secondo
voi dovrei continuare o lasciar perdere.
Aspetto tanti tanti commentini…
altrimenti non vado avanti! Ed è un ricatto!
No, sto scherzando… ovviamente più commenti ci sono, più mi
fate contenta… ma la storia la continuo finchè c’è qualcuno a cui piace!
Baci, Lucy!
Cammino in silenzio per i corridoi della casa discografica.
I miei passi risuonano mentre mi guardo attorno con circospezione. Prima
giornata di lavoro. Già… una vampira in carriera. Se me l’avessero detto un po’
di tempo fa, sarei scoppiata a ridere. O forse avrei semplicemente ucciso chi
lo aveva detto. Ma c’è una cosa più incredibile. L’Angelo Nero che porta caffè
a destra e sinistra. Ai Tokio Hotel. Avevo promesso a Bill che sarei tornata…
ed è stato così. Okay, per ottenere il lavoro ho dovuto uccidere chi lo aveva
già… ma il fine giustifica i mezzi, no? Mi piace pensarla così. In alternativa,
potrei sempre dire che avevo fame e lei era lì al momento giusto nel posto
giusto. O forse al momento sbagliato nel posto sbagliato. Dipende dai punti di
vista.
Finalmente arrivo davanti alla porta del loro manager e
busso. Dall’interno, una voce. La voce del manager dei Tokio Hotel. David Jost.
D- Avanti!
Prendo un sospiro. Lavorare per un umano. Sono davvero
caduta in basso. Accidenti… se mi vedesse Jean… al suono del suo nome nella mia
mente, il mio cuore si stringe e i ricordi di quel giorno tornano a
tormentarmi. Caccio via i pensieri. Jean probabilmente riderebbe di come mi
sono ridotta… a portare caffè a destra e sinistra per degli stupidi umani… ma
sarebbe felice che io abbia la possibilità di trovare Bill e la mia felicità.
Apro la porta ed entro. Accidenti… ci sono anche loro. Stai
tranquilla, Verity, non possono riconoscerti. Manteniamo la calma. Insomma, è
ovvio che non possono riconoscermi. Ho cominciato a raccogliere i capelli
invece di lasciarli sempre lisci… ho cominciato a truccarmi con colori più
allegri e ho cominciato a vestirmi in modo più… umano? Diciamo così. A volte mi
guardo allo specchio e mi faccio schifo da sola. Ma per amore questo ed altro,
giusto? L’unico pensiero che mi conforta è che una volta che mi sarò avvicinata
di nuovo a Bill, potrò anche tornare alle mie vecchie abitudini in fatto di…
stile. Sì, stile.
Mi ricordo che sono qui per lavoro e devo apparire al
meglio. Uffa. A che serve essere vampiri se non lo si può usare a proprio
favore?! Mah. Il manager mi fa segno di sedermi e io mi siedo, su una
poltroncina di fronte alla sua scrivania. Almeno, se do le spalle ai ragazzi,
riesco a controllarmi.
D- Allora… Vera, giusto?
Annuisco. Giusto. Dimenticavo di dirvi del mio piccolo
cambio di nome. Non potevo certo arrivare con un nome come Verity, no? Insomma,
non devo farmi riconoscere e Verity è un nome troppo insolito. Però non volevo
rinnegarlo totalmente… così ho optato per Vera. Vediamo quando i ragazzi
riusciranno a smascherarmi.
D- Quanti anni hai, Vera?
V- Ne ho appena compiuti 22, signore.
D- Sei un po’ più grande dei miei ragazzi, allora…
Annuisco di nuovo e sorrido, mostrando i miei canini un po’
più lunghi del normale. Il mio sorriso non ha nulla di allegro e sereno, ma
incute timore e paura. Un sorriso sadico, quasi. Freddo. So che i ragazzi hanno
visto il mio sorriso… sicuramente dallo specchio che sta dietro David. So bene
che l’hanno visto. Perché vedo le loro espressioni.
Sono completamente scioccati. Dentro di me rido. Ehy… sono
una vampira comunque no? Snaturata quanto volete… tanto che a volte mi chiedo
cosa mi rende ancora una vampira. Beh, in momenti come questo lo so per certo.
La mia voglia di divertirmi e giocare con gli umani. Insomma.. gli umani sono
stupidi, no? Hanno bisogno di indizi. David sorride… povero stupido, ma non si
accorge proprio di nulla? Dovrei andare in giro con un bel cartello che reca
scritto “sono malvagia”? Accidenti. Beh, guardiamo il lato positivo. Almeno non
mi starà troppo addosso. Ehy… da quando io guardo i lati positivi?!
Accidenti. Ho mai detto che odio gli umani? Beh, lo ripeto.
Odio gli umani.
Perché dovevo innamorarmi per forza di uno di loro?!
Sono mesi che continuo a ripetermelo. Essere malvagia era
meglio, in un certo senso. Però Bill mi ha fatto provare delle emozioni nuove.
E anche gli altri. Mi hanno insegnato l’amore… e l’amicizia.
Beh, è inutile pensarci adesso. Sono qui per uno scopo,
giusto?
E Vera deve aiutare la sua cara Verity ad ottenerlo…
E adesso? Bella domanda! Fatemi sapere che vi aspettate da
questo seguito… sono curiosa di saperlo! E ditemi se come inizio vi è piaciuto…
e, ripeto, se dovrei andare avanti.
Per me è molto molto molto importante saperlo!