Questa fan fiction soggiornava nel mio computer dal
lontano 13 agosto 2010… questa mattina avevo intenzione di scrivere una storia
seria su Bilbo, Thorin, Fili e Kili… e per qualche ignoto motivo ho aperto
questo documento e mi sono ritrovata a scrivere il finale che non avevo mai
scritto.
Chiedo umilmente perdono a
Tolkien, prima di tutto, e anche a tutti voi che leggerete… non è propriamente
il mio genere di fan fiction, non so nemmeno come caspita mi sia ritrovata, in
quel lontano 13 agosto 2010, a scrivere questa cosa! XD Ma spero comunque che
possa piacervi e farvi sorridere! J
Ci tengo a precisare che non voglio assolutamente,
in questo modo, offendere nessuno, tanto meno Tolkien e la sua opera che amo
con tutto il cuore.
E ora… diamo il via alla demenzialità… (anche se
all’inizio un momento serietà l’ ho inserito… per amore di Frodo e Boromir! J)
* THE FELLOWSHIP OF THE GHOSTS *
« Dove sono? Dove mi trovo? »
quando riaprì gli occhi, il piccolo hobbit si trovò immerso nella luce.
« Padron Frodo! » una voce
familiare, che da tempo non sentiva più, gli si avvicinò, ma quella luce ancora
non gli permetteva di mettere bene a fuoco i contorni di ciò che lo circondava.
« Padron Frodo sono io, Sam, non
mi riconoscete? »
« Sam? » finalmente Frodo parlò,
con grande sollievo dell’amico « Ma dove mi trovo? »
« In paradiso, Padron Frodo! »
« In paradiso? Quindi questo
significa che… »
« Siete morto, sì. » disse Sam
sorridendo.
« E c’è da ridere? » gli domandò
Frodo, stupito e leggermente irritato.
« Beh, no, ma finalmente siete
arrivato anche voi! L’Anello vi ha permesso di vivere più a lungo di qualunque
altro Hobbit, eccezion fatta per Padron Bilbo, ovviamente, lui non lo supera
nessuno in età! Però, ora che siete qui, possiamo proprio dire che ci siamo
tutti! »
« Ci siamo tutti? Sam ma cosa
stai dicendo? »
In quel momento, Frodo udì delle
voci che conosceva bene, fin troppo bene…
« Finalmente! Sei sempre il
solito ritardatario! »
« E sempre il solito poltrone!
Cosa fai ancora lì steso per terra? »
« Merry, Pipino! » urlò Frodo
alzandosi a sedere e voltandosi verso gli amici.
« Finalmente ci siamo ripresi,
Signor Dormiglione? » ironizzò Merry.
« Non stavo dormendo, ero… morto!
» replicò Frodo infastidito.
« E lo sei ancora! » precisò
Pipino.
« Grazie per avermelo ricordato…
» disse ancora Frodo sarcastico.
« Suvvia, cos’è quella faccia? »
intervenne Sam « In fondo non è poi così male quassù… E poi ora ci siamo tutti!
»
« Non è poi così male? » urlò
Pipino scandalizzato « Non ti ci mettere anche tu, perché già ho deciso che
prima o poi la farò pagare a Gandalf! Credeva di fregarmi, lui, coi suoi
discorsi sulla morte? Sì, qui è magnifico, bianche sponde, verdi paesaggi,
aurore stupende, non c’è che dire… ma io ancora non ho capito perché qui non ci
viene fame! Ci hanno privato di una delle soddisfazioni più grandi! » Pipino
terminò il suo discorso con voce stridula.
« Calmo Pip, calmo, lo sai che
non ti fa bene agitarti così, rischi di surriscaldarti ed evaporare! » Merry
cercò di dargli una pacca sulla spalla, ottenendo solo di passarlo da parte a
parte con la mano « O cavolo! Mi dimentico sempre che non abbiamo più
consistenza corporea… »
« Cavolo… hai detto cavolo! »
bisbigliò Pipino con occhi sognanti « Ti ricordi, Merry, com’erano buoni i
cavoli? Cavoli crudi, cotti, cavoli ricoperti di formaggio fuso! Ho l’acquolina
in bocca! »
« Pipino… è impossibile che tu
abbia l’acquolina in bocca! » gli ricordò Merry.
« E tu cosa ne sai? »
« Forse lo so perché sono
incorporeo anch’io? E quando penso al cibo non mi viene mai l’acquolina, anche
se di certo anche a me piacerebbe poter tornare a gustare un bel pollo arrosto…
»
« Pollo arrosto… » se non fosse
stato uno spirito, in quel momento Pipino avrebbe di sicuro avuto la bava alla
bocca « Ricordi Merry, com’era buono il pollo arrosto, e il pollo allo spiedo
e… »
« Insomma basta! » li bloccò Sam,
mentre Frodo li guardava allibito « Volete spaventare il Signor Frodo? State
descrivendo questo posto più come un inferno che non come il paradiso! »
« Ma… ma… Sam, i funghi… e il maiale
salato… » provò a dire Pipino.
« Va bene, va bene, ho capito!
Adesso potreste almeno dirmi qualche aspetto positivo che siete riusciti a
trovare in questo luogo? » domandò Frodo, osservando attorno e notando cumuli
di nuvole ovunque. Era come se si trovassero in un edificio realizzato
completamente con le nuvole.
« Beh, se guardate fuori dalla
finestra, vedrete che panorama spettacolare! » gli suggerì Sam.
« Sì, ma senza conigli arrosto
che panorama è? » borbottò Pipino, facendo ridere Merry.
Lo hobbit si alzò dal pavimento,
di nuvole, su cui era ancora seduto, e si diresse verso un’apertura nel muro.
Si affacciò a quella che avrebbe dovuto essere una finestra, e spalancò la
bocca di fronte a ciò che vide: un paesaggio immerso nel verde, centinaia, anzi,
migliaia di volte più bello della Contea stessa. Un’eterna aurora brillava sui
campi, riflettendo la sua luce dorata sulle foglie degli alberi.
« É… spettacolare! » esclamò
Frodo che, finalmente, provò un’immensa pace nel cuore.
« Proprio così! » commentò Sam
« Io ancora non capisco cosa ci
sia di spettacolare in un luogo in cui non si mangia! »
« Su questo ti do ragione Pip! »
commentò Merry.
Frodo e Sam ignorarono il
discorso dei due cugini.
« E poi, finalmente ora ci siamo
tutti! »
« Sam, è la terza volta che dici
che ci siamo tutti, ma non capisco cosa significhi! »
« Lo capirete tra poco, Padron
Frodo! »
In quel preciso istante una voce,
proveniente da una stanza attigua a quella in cui si trovavano, li fece
sobbalzare.
« Allora, è arrivato anche l’ultimo?
»
Frodo sussultò.
« Gimli! » esclamò lo hobbit,
correndo verso l’amico che aveva appena fatto il suo ingresso nella sala.
Frodo tentò di abbracciarlo, ma
gli passò attraverso. Si voltò verso l’amico con espressione risentita, mentre
Gimli lo osservava ridendo per poi esclamare:
« Ragazzo mio! A quanto pare devi
ancora farci l’abitudine! »
« A quanto pare… » commentò
Frodo.
« Sono contento di rivederti! »
disse Gimli continuando a ridersela di gusto.
« Mai una volta che bussi tu, eh?
» gli fece notare poi Merry.
« Come posso bussare? Non ci sono
porte qui, lo sai bene, e sarebbe comunque impossibile bussare, poiché la mia
mano passerebbe attraverso la porta di nuvole! »
« Tutte scuse le tue! » bofonchiò
Merry divertito.
« Aspetta un attimo Sam! »
esclamò Frodo come se avesse appena ricevuto un’illuminazione « Tu hai detto
che ci siamo tutti… intendevi i membri della Compagnia dell’Anello? »
« Esattamente! »
« E contando che Legolas e
Gandalf sono immortali, e che qui ci siamo noi quattro hobbit e Gimli, all’appello
mancano solo Aragorn e Boromir! »
« Ottima deduzione! Il cervello
non ti ha abbandonato! » fece Merry.
Frodo lanciò un’occhiataccia al
cugino.
« È permesso? » si sentì
domandare in quel momento.
« Finalmente qualcuno di educato!
» disse ancora Merry.
« Gimli si è dimenticato un’altra
volta di chiedere permesso? » domandò Aragorn entrando nella stanza.
« Esatto! » confermò Pipino.
« Sempre il solito nano… Lo sai
che Merry ci tiene a queste cose! » commentò Boromir, che seguiva il Re di
Gondor.
« Aragorn, Boromir! » esclamò
Frodo.
I due uomini sorrisero.
« È un piacere rivederti, amico!
» disse Aragorn con rispetto.
« Anche per me! » rispose l’
hobbit, poi si voltò verso l’altro uomo « Boromir! »
« Temo di doverti delle scuse da
tempo! » disse quello imbarazzato.
« Dimentichiamo tutto ciò che è
accaduto per colpa dell’Anello. » gli rispose Frodo.
« Sì, ma non è una buona
giustificazione per ciò che ti ho fatto. »
« Non eravamo in noi, né io né
tu, e l’influenza di quell’affare è una giustificazione più che valida. Poi, ho
saputo che ti sei riscattato con onore. Dimentichiamoci di tutto! »
Boromir annuì, contento.
« Bene, ora ci siamo proprio
tutti! » esclamò Sam.
« Sai che fortuna! » commentò
Pipino.
« Pipino, capisco che siamo
morti… ma un po’ più di entusiasmo non guasterebbe, in fondo siamo in paradiso!
» lo riprese Gimli.
« E qui non si può mangiare! »
« Ancora con questa storia? »
sospirò Aragorn.
« È da quando sono arrivato che
va avanti così… » commentò Frodo.
« In realtà, è da quando ha
scoperto che in paradiso non si mangia che va avanti così. » spiegò Boromir «
Puoi immaginare che giornate infernali ci sta facendo passare. »
« Il che è tutto dire… siamo in
paradiso! » commentò Gimli.
« Però Pip ha ragione! »
intervenne Merry « Insomma qui non si mangia… »
« Cibo! » lo interruppe il cugino
con aria sognante.
« Non si beve… »
« Birra! »
« Non si fuma! »
« Erba pipa! » singhiozzò.
« Pipino, insomma! » urlò Gimli.
Lo hobbit si zittì di colpo: «
Antipatici e insensibili! » sbuffò, e se non fosse stato incorporeo, in quel
momento avrebbe di certo avuto i lacrimoni agli occhi.
« E poi, qui non si può fare
niente! Insomma, niente che ci faccia divertire! Bisogna starsene sempre buoni,
buoni! Che noia! » concluse Merry.
« Beh, un modo per divertirci ci
sarebbe… » disse Boromir.
La Compagnia al completo si voltò
verso l’uomo di Gondor.
« Vi dimenticate sempre che io
sono qui da molto più tempo di voi, conosco modi per divertirsi che nemmeno
immaginate! »
« Io ti adoro mio salvatore! »
esclamò Pipino inginocchiandosi di fronte a Boromir « È la seconda volta che mi
salvi la vita! »
« Beh, dire che adesso ti sto
salvando la vita è un po’ una forzatura, non credi? »
Pipino si fermò un attimo per
rifletterci su.
« Allora diciamo che mi stai
salvando dal mortorio in cui siamo costretti! E ora avanti! Dimmi cos’ hai in
mente! » lo pregò lo Hobbit.
« Beh, è semplicissimo: in quanto
composti, ormai, solo da spirito, possiamo viaggiare tra il nostro mondo e
quello in cui si trovano ancora Legolas e Gandalf ogni volta che vogliamo. In
teoria si potrebbe fare solo per aiutare chi si trova ancora di là ed è in
difficoltà, ma qualche eccezione possiamo farla comunque! Senza contare che nei
nostri riguardi i Valar chiuderanno certo un occhio, se non tutti e due! »
« E perché non l’ hai mai detto
prima? » urlò Merry disperato « Ci avresti risparmiato un’infinità di noia! »
« Beh, il motivo per cui non ve
l’ ho detto… preferisco tenerlo per me… » rispose Boromir vago.
« Oh no! Adesso che hai detto
così devi dircelo per forza! » sbottò Pipino curioso.
« Non credo sia così importante…
» si giustificò l’uomo in evidente imbarazzo.
« Suvvia Boromir, non puoi dirci
così e poi non spiegare niente! » intervenne Aragorn, anche lui curioso « Cosa
può esserci di così tanto grave? »
Boromir osservò gli amici
imbarazzato, mentre i quattro hobbit lo fissavano più curiosi che mai.
« Dunque? » lo incoraggiò Gimli.
« Dunque… beh… diciamo che… avete
presente che, quando eravate ancora vivi, in certe notti sentivate un corno
suonare… »
I quattro hobbit, Aragorn e Gimli
erano pensierosi.
« In effetti… ricordo che più di
una volta stavo sognando di mangiare un’enorme torta al cioccolato… » iniziò
Pipino.
« Chissà perché, non avevo dubbi!
» commentò Sam.
« E all’improvviso, proprio
quando stavo per addentare la prima fetta… sentivo un suono, come di un corno,
mi svegliavo di soprassalto e poi, per il nervoso, per il resto della nottata
non riuscivo più ad addormentarmi! »
« Ora che mi ci fai pensare,
anche a me è capitato spesso di svegliarmi nel cuore della notte per colpa del
suono di un corno che rimbombava per tutte le miniere! » esclamò Gimli.
Aragorn annuì:
« Alcune notti, a Minas Tirith,
un corno risuonava dall’alto della Bianca Torre. Un fenomeno che nessuno è mai
riuscito a spiegare. »
« Un’altra volta stavo sognando
di fumare un barile di erba pipa e… »
« Sì Pipino, abbiamo capito quali
erano i tuoi sogni più ricorrenti! » lo interruppe Merry « Comunque confermo,
anche nella Terra di Buck alcune notti un corno ci teneva svegli tutti quanti!
»
« Perfino nelle Terre Immortali
siamo stati vittime di questo stesso fastidioso fenomeno! » disse Frodo, Sam
annuì per confermare.
« Fastidioso? E lo chiami solo
fastidioso? » sbottò Pipino « Hai idea di cosa significhi essere svegliato
mentre si sogna di bere due pinte intere di birra, una in fila all’altra?
Accompagnate da un piatto di funghi appena raccolti? »
Mentre ognuno esponeva e
confrontava con gli altri le sue esperienze in merito a quello strano fenomeno,
che neanche i più saggi fra i saggi di Minas Tirith erano mai riusciti a
spiegare, e nemmeno gli eterei elfi che soggiornavano nelle Terre Immortali,
Boromir se ne stava in silenzio con un sorrisino soddisfatto dipinto sul viso.
« Scusa un attimo, ma questo cosa
c’entra con il fatto che Pipino e Merry hanno voglia di divertirsi? » domandò
Aragorn all’uomo, ma voltandosi verso Boromir, notò quella strana espressione
che gli solcava il volto « Eri tu! Sei stato TU! Tu hai disturbato le nostre
notti per tutti questi anni! » gridò Aragorn perdendo il controllo che lo aveva
sempre contraddistinto.
« Ma dovete ammettere anche voi
che quassù la situazione è abbastanza noiosa e… » cercò di giustificarsi
Boromir.
« TU! TU MI HAI SVEGLIATO MENTRE
SOGNAVO DI MANGIARE PEPERONATA E POLLO ALLA BIRRA PER IL MIO SPUNTINO DI
MEZZANOTTE! » urlò scandalizzato Pipino.
Aragorn storse il naso, all’idea
di quello spuntino così leggero nel bel mezzo della notte.
« Però devo ammettere che è stato
divertente vedere tutti quei colti elfi, nelle Terre Immortali, ingegnarsi per
trovare una soluzione a quello strano fenomeno… » disse Gimli con un sorriso
compiaciuto.
« Ammettete dunque che non è
stato poi così male quindi… » cominciò Boromir « Vi siete anche un po’
divertit… »
« DIVERTITI UN CORNO! » urlò
Pipino esasperato.
« Appunto di quello si parlava… »
commentò Sam alzando gli occhi al cielo. Pipino sbatté un paio di volte le
palpebre, prima di ricominciare, quasi piangendo:
« Hai interrotto i miei sogni più
belli! »
« Gli abitanti di Minas Tirith
erano convinti che un nuovo esercito stesse per attaccarci! » sbraitò Aragorn.
« E in un sogno il mio coniglio
ai funghi si è bruciato a causa tua! »
« Gli elfi erano in crisi perché
per la prima volta non sono riusciti a trovare una spiegazione logica a
qualcosa! » lo riprese Sam risentito.
« E la birra non è fermentata nel
modo corretto! »
« Per notti intere non ho chiuso
occhio! » sospirò Frodo.
« E la marmellata è ammuffita! »
« Nelle miniere l’eco risuonava
per ore intere! » grugnì Gimli.
« E il burro è diventato rancido!
»
« A Villa Brandy pensavano che ci
fosse un fantasma! » reclamò Merry.
« Beh… di quello si trattava! »
gli fece notare Pipino, lasciando un Merry ancora più risentito di prima « Ciò
non toglie che la cioccolata si sia sciolta tutta! » tornò a sbraitare poi.
I sei amici avevano circondato
Boromir che, nel frattempo, si era ritrovato con le spalle al muro di nuvole, e
osservava i suoi amici sempre con un sorrisino divertito.
« Suvvia… » cominciò « Non
vorrete farmi un processo per un piccolo scherzetto! »
« Piccolo scherzetto?! » esclamò
Aragorn.
« Sapete, ragazzi, credo di aver
bisogno di andare in bagno… » disse Boromir sperando di riuscire ad andarsene.
« Cerca una scusa migliore! »
sbraitò Gimli « In paradiso non si va in bagno! »
« Credo di aver lasciato l’arrosto
sul fuoco! »
« Arrosto?! CIBO! » urlò Pipino.
« In paradiso non si mangia! »
gli ricordò Merry, e Pipino tornò a fissare Boromir con aria truce.
« Credo semplicemente… che sia
ora di svignarsela! » e detto questo, Boromir si fuse con la parete di nuvole,
scivolando oltre e iniziando a correre.
« Sta fuggendo! Inseguiamolo! »
urlò Pipino, imboccando la porta e facendo per uscire dalla casa di nuvole.
« Pipino, siamo in paradiso! »
urlò Frodo « Cosa prendi la porta a fare?! » detto questo, passò oltre la parete
di nuvole, seguendo Aragorn e Gimli che si erano già lanciati all’inseguimento.
« Assurdo, è in paradiso da solo
mezz’ora, e già ha capito meglio di te come funziona! » gli fece notare Merry,
ma Pipino non lo ascoltò:
« PER LA CONTEA! E PER TUTTE LE
PATATE E LE CAROTE CHE SONO BRUCIATE NEI MIEI SOGNI! HOBBIT, A ME! » e detto
questo, si lanciò a sua volta all’inseguimento.
Sam e Merry si scambiarono uno
sguardo sconsolato, e quando uscirono per unirsi alla combriccola trovarono
Frodo, Pipino e Gimli che facevano rotolare un’enorme valanga di nuvola verso
Boromir, che rideva a crepapelle (nonostante fosse già morto…), mentre Aragorn
gli lanciava palle di nuvola, in maniera ben poco regale.
« Chi aveva detto che in paradiso
non ci si diverte? » domandò Sam osservando la scena con occhi spalancati.
Merry rise, poi, insieme, si
unirono al pandemonio.
Da quel giorno, il paradiso, non
fu più un posto molto tranquillo…
J Ok… siccome qui non
siamo in paradiso, credo sia difficile che mi tiriate innocue palle di nuvola…
devo quindi aspettarmi qualche pomodoro? Non ditelo a Pipino, però… potrebbe
arrivare fluttuando dal paradiso! ;)
Grazie per aver letto! J
Eowyn 1