Ciao! Eccomi di ritorno prima di quanto mi
aspettassi anch’io… però
c’era questa idea che continuava ad affacciarsi e alla fine
non ho saputo resistere. Così mi lancio in questa nuova
sfida… Per chi volesse maggiori informazioni le
potrà trovare alla fine del capitolo, così non
rubo tempo a chi vuole leggere e basta!
Buona lettura e ben ritrovati.
Avada Kedavra. Due sole parole, che aveva continuato a ripetere dentro
sé, come a voler dimostrare che era in grado di pronunciarle.
Eppure non lo aveva fatto quando era stato il momento giusto. Non per
paura, non per pietà, non perché non ne fosse
convinto. Non le aveva pronunciate perché gli occhi della
persona davanti a lui esprimevano la certezza che non sarebbe morto per
mano sua.
E il tempo, non più di una manciata di secondi, in cui si
era attardato a capire cosa volessero dirgli quegli occhi, erano
bastati perché fosse un’altra la voce a
pronunciare quelle due semplici parole.
E il raggio verde che ne era scaturito aveva ucciso Silente. E neanche
la morte aveva cancellato dai suoi occhi la certezza che non sarebbe
stato lui ad ucciderlo.
Piton aveva ucciso Silente. E subito dopo lo aveva spronato a fuggire.
Aveva solo avuto una visione fugace di Potter che si stava riprendendo
da un incantesimo paralizzante che probabilmente gli aveva scagliato lo
stesso Silente nel momento in cui lui era comparso. Poi la voce e la
presa di Piton lo avevano nuovamente spronato a fuggire.
Era finita. Questo continuava a ripetere a tutti i Mangiamorte che
quella notte erano penetrati a Hogwarts. Era finita e dovevano lasciare
i confini della scuola prima che non fosse più possibile.
Aveva percepito distintamente che Potter li stava inseguendo. Ma tutta
la sua rabbia e il suo odio erano rivolti verso Piton.
Perché era stato lui a pronunciare quelle due semplici
parole.
E l’ultima visione che aveva avuto di Potter era quella di
lui steso a terra disarmato e Piton che gli urlava di non chiamarlo
vigliacco. Poi aveva superato il cancello e si era smaterializzato.
Per ricomparire al cospetto del Signore Oscuro. E attendere la sua
decisione. Non aveva pronunciato quelle due parole e rappresentavano
anche per lui la differenza se vivere o morire.
Ma non aveva avuto paura. Temeva più l’idea che
sua madre avrebbe perso anche lui e non avrebbe avuto indietro nemmeno
suo marito.
Il Signore Oscuro ricompensava solo coloro che ottenevano
ciò che lui comandava. E a lui era stato ordinato di
uccidere Silente. Silente era morto ma non per mano sua. Quindi suo
padre sarebbe rimasto ad Azkaban e sua madre sarebbe rimasta sola per
sempre.
Poi era comparso anche Piton. E aveva atteso anche lui in silenzio che
il Signore Oscuro parlasse con loro. E quando lo aveva fatto, la sua
unica domanda era stata per Piton: perché aveva ucciso lui
Silente? Era a me che aveva comandato di farlo. Non ero forse riuscito?
Piton non aveva perso la sua abituale freddezza. E aveva risposto che
aveva avuto a disposizione vent’anni per odiare con tutte le
sue forze Silente e quando lo aveva sentito supplicarlo, sperando che
lo salvasse da me, gli era sembrato che il destino gli desse
l’opportunità di vendicarsi giustamente di lui.
Morire per mano di colui che si credeva amico. Non c’era
morte peggiore. E non aveva saputo resistere. Anche sapendo che avrebbe
messo a repentaglio la mia e la sua di vita non rispettando il volere
del loro Signore.
Il viso del Signore Oscuro era stato attraversato da un ghigno ed era
scoppiato in una risata agghiacciante dicendo a Piton che poteva
capirlo. Non avrebbe lasciato a nessun’altro il piacere di
uccidere Potter.
Poi si era rivolto verso di me dicendomi che mi avrebbe dato una nuova
missione. E sarebbe stata un’altra occasione per dimostrare
la mia lealtà e ottenere la ricompensa promessami: liberare
mio padre.
Due settimane dopo la morte di Silente, durante uno scontro tra
Mangiamorte e Auror, mi sono volontariamente lasciato catturare. Quando
la notizia si è diffusa, è avvenuto esattamente
quello che il Signore Oscuro aveva previsto. Sono stato portato in un
luogo segreto, dove ha sede un’organizzazione di cui era a
capo Silente, formata da Auror a lui fedeli. Di cui faceva parte anche
Piton prima che mostrasse definitivamente a chi fosse realmente fedele.
E di cui ora fa parte anche il trio indissolubile con cui per anni sono
stato costretto a convivere ad Hogwarts: Harry Potter, Ronald Weasley
ed Hermione Granger.
Quello che vogliono da me sono informazioni. Sul Signore Oscuro e su
Piton. In particolar modo è Potter a volere Piton. Tutte le
volte che mi ha chiesto di lui il suo sguardo non è riuscito
a mascherare un odio profondo. Persino più profondo di
quello con cui ha sempre guardato me.
Ma per quante volte me l’abbia chiesto lui, o tutti gli
altri, e per quanto abbiano tentato di estorcermelo anche con la magia,
io non ho ceduto.
Perché questa volta non fallirò in quello che mi
ha chiesto il Signore Oscuro. Io libererò mio padre,
riportandolo a mia madre. E saremo di nuovo insieme. Questo
è quello che conta. Questo è quello che non devo
mai dimenticare. Per avere indietro la mia famiglia
c’è un prezzo da pagare ed io ho accettato.
Quando si apre la porta, non mi stupisco di vedere nuovamente Potter.
Da quando sono qui, e sono già trascorsi cinque giorni,
è venuto ripetutamente a pormi sempre la stessa domanda. Ed
ora sta per farlo nuovamente. Mi domando quando cederà.
Perché sono sicuro che lo farà. Ogni volta il suo
sguardo si fa sempre più smanioso di avere la risposta su
dove possa trovarsi Piton.
- Malfoy, la notte ti ha portato consiglio?
- Sai già la risposta…
- Lo sai che potrebbe fare la differenza se passare il resto dei tuoi
giorni ad Azkaban o…
- Potter non ho ucciso io Silente e lo sai bene…
c’eri anche tu vero?
Vedo la rabbia farsi strada in lui. E’ semplice provocarlo.
Basta riportarlo continuamente a quei minuti fatali per tenere viva in
lui la voglia di trovare Piton. Ed è di questa voglia che io
ho bisogno. Perché è grazie a lei che
otterrò il mio successo.
- Volevi anche tu la sua morte! Chi lo ha attirato lì con
l’inganno? Chi lo ha disarmato? Chi ha fatto in modo che i
Mangiamorte entrassero ad Hogwarts?
- Perché mi fai domande di cui conosci già la
risposta?
Si avvicina minacciosamente a me. Ma sa bene che qui non può
nulla contro di me. Esistono incantesimi che hanno reso impossibile
usare la magia in questa stanza.
- E allora rispondi alla domanda di cui ancora non conosco la risposta!
Dove si trova Piton?
- Potter anche a questa domanda sai già
risponderti…
- Malfoy è a me che lo dirai!
La sua voce sembra più un ringhio rabbioso… ma io
a differenza sua, so che non devo perdere la calma.
- Lo sai bene con chi parlerò. A quest’ora potevi
già avere Piton in questa stanza… ma tu
preferisci anteporre i tuoi sciocchi ideali… credo quindi
che non abbiamo più nulla da dirci.
E faccio quello che so renderlo ancora più furioso. Mi
stendo sulla branda a mia disposizione e lo ignoro. E’ il
modo consueto con cui indico che per me il colloquio è
terminato.
Infatti sento i suoi passi dirigersi alla porta, aprirla e poi
richiudersela furiosamente alle spalle.
Ci sono buone probabilità che quando si riaprirà,
sarà per fare entrare la persona di cui ho bisogno.
Allora eccomi con una nuova storia. Inizio con il solito entusiasmo e
vedo un po’ dove mi porterà.. (per chi ha
già letto una mia ff in particolare cito un proverbio molto
significativo “non tutte le ciambelle riescono col
buco” quindi…)
Volevo solo darvi alcune indicazioni generali per chiarire meglio
alcuni aspetti di questa ff.
Questa volta ho deciso di tenere conto di tutti gli avvenimenti
successi fino al sesto libro. Quindi da lì in poi, salvo
mantenere i personaggi e i loro ruoli (e qualche avvenimento), prende
il via la mia fantasia. Questo perché vorrei che fosse
ancora una Draco/Hermione e se vuoi questa coppia devi ovviamente
abbandonare ciò che succede nei libri.
Altra nota importante: mantenere il carattere dei personaggi piace
anche a me perché li rende più realistici.
Però è altrettanto ovvio che prima o poi qualcosa
(o meglio qualcuno) deve cambiare… se no (a costo di
ripetermi!) niente Draco/Hermione!
Proprio sui personaggi molto spesso ho letto lamentale sul fatto che
tutte tendiamo a cambiare Draco piuttosto che Hermione. Credo sia
abbastanza naturale: è più facile far diventare
migliore qualcuno che appare “cattivo” piuttosto
che trasformare in un essere spregevole chi è stato sempre
“buono”… (spero di essere stata
chiara…) e poi si rischia meno l’ooc (alla fine
nel suo piccolo anche la Rowling ha riscattato la figura di Malfoy non
facendolo diventare un vero Mangiamorte!).
A proposito di Draco… sappiate che da me potrete avere solo
un Malfoy capace di grandi sentimenti sia nel bene che nel male (e
avrà modo di farvi vedere che può essere anche
molto spietato…). Se dovessi seguire i tratti del suo
personaggio credo che ci annoieremmo sia io che voi… quindi
anche qui concedo spazio alla mia fantasia…
Ultima nota: ho deciso che i personaggi parleranno in prima persona e
quindi potrà capitare che all’interno di uno
stesso capitolo la narrazione passi da un protagonista
all’altro… (la narrazione con
“l’io” ho scoperto che rende
più facile far trasparire i sentimenti dei personaggi).
Dopo queste premesse, non pensate di sapere già tutto
sull’andamento della storia… perché un
colpo di genio (supposto che io ne possa avere uno : - )!) non sai mai
che scompiglio può portare…
Come al solito posso assicurarvi che chiunque avrà voglia di
commentare, suggerire, correggere, troverà sempre la mia
voglia di rispondere e confrontarmi.
Basta ho detto tutto quello che volevo dire. E pensa che fregatura se
dopo tutta questa premessa la storia mi viene una schifezza…
giuro che mi ritiro per sempre! Ciao e a presto!
|