it's better in colours

di pponga
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buongiorno, sono so. (so di sole, di sorriso, di sonoaffamata. so, di sonia)
pubblico questa storia perché credo sia il momento di farle prendere un po' d'aria. poi magari cambio idea e la cancello, così, senza preavviso.
AVVERTENZE: non affezionarsi a fatti o personaggi.
ora che la mia coscienza è a posto, buona lettura c; x
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Sembrava che tutti stessero respirando all'unisono. Migliaia di voci si fondevano con il ragazzo dai capelli rossi sul palco. Lui sembrava non farci caso. Con gli occhi socchiusi, che passavano dalla chitarra alla folla di fronte a lui. Se avesse smesso di cantare tutti si sarebbero accorti del suo cuore, di quanto velocemente stesse battendo.


 
Quella chitarra quasi la ipnotizzava. Il cantante dai capelli rossi continuava imperterrito il suo strimpellamento e Julie, a fatica, tratteneva grida di gioia.
You can wrap your fingers round my thumb and hold me tight. Cos you are my one, and only.
Era la serata più bella di tutta la sua vita, senza ombra di dubbio.


 
Lei gli stringeva la mano ormai da qualche minuto. non riusciva a sopportare tutte quelle grida, quelle voci stonate. Nicholas sarebbe uscito da quell'edificio senza pensarci due volte. Eppure le mani di quella ragazza, la sua Harriet, lo trattenevano. Come se avesse capito che voleva fuggire, dirigersi a spintoni fino all'uscita e non voltarsi più indietro. Avrebbe voluto vomitare. Poi lei gli aveva sorriso e lui si era sentito uno schifo solo per averlo pensato. Lei aveva bisogno di lui. Stringendole la mano le aveva appena silenziosamente promesso che sarebbe rimasto.


 
Era stato tutto come nei libri che leggeva la sera prima di addormentarsi. Che la costringevano a stare sveglia tutta la notte pur di sapere come finiva la storia. Pur di sapere se alla fine lui era tornato a riprendersela, se lei aveva smesso di portargli rancore. Lui l'aveva semplicemente guardata e lei aveva capito. aveva capito tutto quello che c'era da capire. Per Nicholas era stato più complicato. aveva dovuto veder spuntare sul suo viso un sorriso di quelli che potrebbe piazzarsi al posto del sole. Poi i loro sguardi si erano incontrati e per un attimo su quel palco nessuno stava cantando, la chitarra aveva smesso di suonare e la ragazza che gli stringeva la mano aveva alzato le braccia in aria, dimenticandosi di lui. Avevano smesso di leggersi l'anima nel momento in cui le luci, prima spente per creare l'atmosfera giusta, erano tornate ad illuminare i volti elettrizzati di migliaia di fans. Avevano appena iniziato ad appartenersi.




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