Di generazione in generazione: alla SA ci passano tutti ☆

di Suzume Yuzuka
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Di generazione in generazione: alla S-A ci passano tutti.

 
Quel giorno non era un giorno qualsiasi per Aki, bensì era il primo giorno al liceo. E non era un liceo normale, era il liceo Hakusenkan, diretto da suo padre.
Aki aveva un obiettivo: entrare nella Special A come avevano fatto i suoi genitori tanti anni prima.
La bellissima ragazza pettinò i suoi capelli viola e li legò con degli elastici, fino ad ottenere due codini. Mise la divisa del liceo Hakusen e, piena di energia, si diresse al liceo. Entrò nell’aula degli esami dove, dopo circa cinque minuti, si sarebbero svolti gli esami. Suonò la campanella e tutti i ragazzi si accomodarono ai banchi. A ciascuno di loro fu consegnato un test. Aki guardò il fascicolo: aveva la copertina decorata con un pasticcino, cosa che solo suo padre avrebbe potuto decidere. Le scappò una piccola risata, ma nessuno la sentii perché c’era abbastanza chiasso.
“Bene ragazzi, avete un’ora per completare il test. A partire da ora.” Annunciò la professoressa.
Subito Aki iniziò il test. Era abbastanza facile per lei, perché aveva studiato tutta l’estate, senza tralasciare nemmeno un giorno.
Consegnò il compito in meno di mezz’ora e fu una delle prime.
Poi uscì dall’aula e si diresse in cortile. Era tanto grande quanto vuoto. C’era solo una ragazza in un angolo. Aki pensò:
“Che bella!”
In effetti era veramente bella. Alta forse 1.60, magra, con la pelle chiara. Il vento accarezzava i suoi lunghi capelli bianchi ma tendenti al blu. Aveva gli occhi chiusi, quasi stesse dormendo in piedi. Aki si stava avvicinando a lei, quando un gruppo di studenti la bloccò:
“Bene bene ragazzina, ti va di suggerirci le domande per il test?” dissero ad Aki quei ragazzacci con un tono minaccioso. Così la ragazza corse in difesa di Aki: diede un bel calcio nella pancia a quei malintenzionati. Li colpì fino a quando non se ne andarono.
“Stai bene?” domandò l’albina, con tono freddo.
“Sì, grazie mille. Come ti chiami?” disse Aki cordiale.
Notò che l’albina non apriva gli occhi. Era forse cieca? Ma allora com’era riuscita a salvarla? E a fare il test?
“Mi chiamo Kaori. E tu?” la ragazza sembrava essersi addolcita.
“Aki.” Rispose e sfoderò un sorrisone.
Ad un certo punto la campanella suonò: il tempo era finito e tutti uscirono dalle aule.
“Kaori, ti va di andare a prendere dei pasticcini in mensa?” propose Aki.
“E se ci scoprono?” Kaori era un po’ intimidita, non voleva prendere un rapporto il primo giorno di scuola.
“Tranquilla, mia madre è la prima cuoca della mensa, mi ha detto lei che potevo mangiare dei pasticcini.” Assicurò Aki.
“Allora andiamo.” E si incamminarono.
Arrivarono in mensa: sul tavolo vi erano una miriade di pasticcini fumanti.
Le ragazze ne presero due e ritornarono in cortile.
“Buoni.” Sussurrò Kaori, senza abbandonare il suo tono freddo.
Aki sfoderò un altro splendido sorriso.
“Ragazze, dove avete preso quei pasticcini??” alle due si avvicinò un ragazzo molto carino. Era alto, magro, biondo e con gli occhi castani.
“Ce li ha dati sua mamma.” Rispose fredda Kaori, che parve dell’intento di volerlo liquidare.
“Ne posso avere uno anch’io?” il ragazzo sembrava un ingordo e, siccome le ricordava suo padre, Aki annuì.
“Comunque… Si può sapere come ti chiami?” chiese Kaori.
“Len” rispose il ragazzo gentilmente.
Prima di dirigersi in mensa arrivò Akira, la madre di Aki:
“Aki, vedo che hai fatto amicizia! Ragazzi, tenete questi pasticcini.” Disse cordiale e porse i pasticcini al cioccolato, che i ragazzi non rifiutarono.
“Grazie” dissero in coro.
La campanella che decretava la fine delle lezioni suonò e tutti si diressero a casa.
“Kaori, Len, volete un passaggio?” Sorrise Aki.
“Grazie ma.. ho il motorino all’angolo.” Disse Kaori, le si notava in faccia che non voleva infastidire l’amica.
“Mi viene a prendere mio padre, grazie comunque.” Rispose Len.
“A domani!” salutò Aki, piena di energia.
Len alzò il pollice mentre Kaori si limitò ad annuire.
“Aki, sono simpatici quei due ragazzi?” chiese Akira incuriosita, mentre Tadashi mangiava una dozzina di pasticcini alla volta.
“Moltissimo!” Aki era davvero contenta delle amicizie che aveva stretto quel giorno.

 Angolo autrice ♥ 

 

Salve a tutti, la vostra Suzume è tornata all'attacco! 
Ormai mi sento "di casa" in questo fandom, quindi ho deciso che pubblicherò altre fan fiction, che spero con tutto il cuore che vi piacciano. 
Grazie mille a tutti quelli che recensiscono, che inseriscono nelle preferite / ricordate / seguite la storia, vi adoro. 
Baci, Suzume Yuzuka. 





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