Bad Habits

di PONYORULES
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Ore 15:30.
Choi Minho guardò l'orologio a parete nella stanza che condivideva con Lui. Quel mostro di Suocera. E, come ogni pomeriggio (permettendo), vide il suo coinquilino uscire dal bagno indossando una vestaglia color panna.
Kim Kibum risplendeva di luce propria solamente quando tutte le proprie attenzioni erano rivolte verso il proprio giaciglio. Il suo letto perennemente pieno di vestiti, capelli e occhiali da sole, per un'ora al giorno sembrava tirare un sospiro di sollievo. Non completamente. Una volta tolti i vestiti, Key aveva l'abitudine di buttarcisi di peso, incurante del lamento anelante delle doghe di legno.
Una volta portata avanti questa tradizione (Minho cominciava ad odiare la sua ossessione per esse), si girava sulla pancia e recuperava dal comodino la mascherina per gli occhi.
Condividevano le stesse quattro mura da cinque -interminabili- anni, eppure non si era mai abituato alla scelta, quanto mai discutibile, in fatto di quegli aggeggi infernali che coprivano gli occhi da qualunque fonte di disturbo, a cominciare dalla luce.
Lo vide aprire le braccia, abbandonandole contro le sponde del letto, e muovere un singolo indice nella sua direzione. Non fare rumore o ti ammazzo, sembrò sentire nella propria mente il ragazzo moro.
Choi Minho si trovò a massaggiare le tempie con le dita, disegnando piccoli cerchi per calmare quella rabbia repressa che, se fosse uscita, avrebbe lasciato dietro di sé un solo cadavere.
<< Il riposo pomeridiano è una chicca per rimanere giovani >> era sbocciato Key una mattina a colazione. Quella frase mistica non aveva ricevuto reazioni, eccetto per Taemin, a cui si era illuminati gli occhi, la bocca leggermente aperta, come a far trasparire la propria ammirazione verso il ragazzo che gli sedeva di fronte.
A ripensare alla scena, Choi Minho si corresse.
Due cadaveri.
 
Erano le 4:30 passato soltanto da qualche minuto, quando Kibum si svegliò di soprassalto. Prese fra le mani la sveglia e si congelò in quella posizione; dopo una ventina di secondi, alzò lo sguardo e lo fulminò sul posto.
<< E' passata più di un'ora >>. Quale brillante affermazione. Minho continuò semplicemente a guardarlo, muovendo di poco il mento verso l'alto.
Ed eccola, comparire con la stessa velocità con cui se ne sarebbe andata, l'espressione della paura più folle. Lo vide correre allo specchio del bagno che condividevano (volle tralasciare la masnada di prodotti che sembrava vomitare l'armadietto accanto al lavandino), tirandosi le guance in basso con le mani. Strano ma vero, cominciò a singhiozzare.
<< In televisione avevano detto che sarebbe bastata un'ora soltanto >> disse, controllando gli angoli degli occhi e la fronte. Lacrime scorrevano a fiumi sulle sue gote.
Choi Minho chiuse gli occhi, preparandosi ad uno dei peggiori urli isterici.
Che arrivò qualche secondo dopo.
<< Rimarrò vecchio per sempre!!! >>.




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