Eccomi qua pronta per un nuovo capitolo non voglio
aggiornarvi niente…la suspance regnerà sovrana..!!!ehehehe…buona lettura
Ps: ho modificato un po’ di cose
nel capitolo uno…avevo fatto un po’ di confusione con i tempi altrimenti non
tornavano (ho cambiato solo la parte in corsivo, quella del flash-back) chiedo
perdono!!!
Hachi continuava a guardare il
pavimento. Con la coda degli occhi si rendeva conto che il dottore la stava
portando da lei, le persone le passavano accanto senza neanche guardarla,
sembrava invisibile. Aveva un milione di domande da fare al medico, ma la voce
gli era come sparita, e non le usciva neanche un suono dalla bocca. Il dottore
si fermò.
-“ecco siamo arrivati”- disse quello. Quella processione si
era interrotta davanti ad una stanza con dei vetri che davano sul corridoio e
permettevano a chi era fuori di vedere quello che succedeva all’interno. Lei
era lì. Distesa sull’letto, immobile attaccata ad una
macchina per respirare ed ad un’altra che controllava il suo battito cardiaco. “non sta bene” pensò hachi
“ lo so quando
non sta bene.” dopo qualche secondo, in cui si era
limitata ad osservarla, si voltò senza dire una parola verso il medico, che
intese quello che voleva sapere.
-“si è buttata”-cominciò lui-“ dal suo appartamento….Dio
solo sa come ha fatto ha rimanere in vita! Ha un paio di costole rotte, la
gamba destra ha una frattura multipla, ma la cosa più grave e il trauma molto
esteso che ha il cervello…signorina mi duole dirglielo ma
la sua amica è in coma e non ci sono molte probabilità che ne esca.”- dritto e
conciso. Così sono i medici. Da una parte è meglio, ma dall’altra ti devastano.
Lei si portò una mano alla bocca era scioccata, le
lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance. Poi arrivò Nobu.
-“Nana, eccomi…allora che è successo?”-
-“Nobuo...Nana sta…”- non lo
chiamava mai con il nome intero, era veramente grave allora-“ Nana sta…sta
morendo!!!”- e scoppiò a piangere.
-“Cosa? Ma
come?”- si rivolse verso il medico-“Dottore non possiamo fare nulla?la prego mi
dica qualcosa”- il medico fece cenno di no con la testa e aggiunse.
-“solo un miracolo potrebbe salvarla”-di nuovo dritto e conciso.
I due ragazzi rimasero per un po’ abbracciati, mentre un’ afflitto
nobu cercava di consolare una sempre più disperata
Nana.
-“Hachi, fose
è meglio se vado ad avvertire gli altri. Shin, Yasu ma soprattutto Ren, non
sanno nulla”-
-“Va bene…”- disse lei con un fil
di voce-“io vado da Nana…posso entrare?”- rivolgendo lo sguardo al dottore.
-“certo…non c’è nessun problema”-
I due ragazzi si lasciarono da quel tenero abbraccio, e
mentre Lui si dirigeva ad una cabina del telefono, Lei fece un gran respiro ed
entro in quella camera…
La stanza aveva un solo letto…la sua vita era attaccata ad
una macchina, e questo Hachi non lo concepiva.
-Hachico dove hai messo le birre?-
-Sono nel frigorifero
come sempre Nana…- Aprì il frigorifero, erano proprio
lì. Se ne aprì una e poi diede un’occhiata al’orologio.
-porca puttana!!!...Hachi devo andare se no
questa è la volta buona che Ren mi ammazza-
-Aspetta non mi
saluti?- le urlò l’altra dal bagno
-E dai!!! Faccio tardi…noi ci vediamo sempre…non è mica l’ultima
volta che ti parlo eh!!...ciao-
Hachi si sedette vicino al letto,
il gesto che l’aveva spinta al quella scelta era ovvia
il bambino che aveva perso poco tempo prima…
Din don…-chi è?-
-Hachi sono io apri- aveva una voce strana, ma li per lì non lo fece contare tanto così le aprì come se
nulla fosse…in due secondi era davanti alla porta.
-Ciao
Nana, che ci fai qui? Non dovevam…- Piangeva.- che ti prende che hai?-
-Hachi…Hachi…ho perso il
bambino!- e le si buttò al collo.
Le teneva la mano, come già tante altre volte aveva fatto,
sapeva che parlare ad una persona in coma fa bene…quindi,
anche se sapeva che sarebbe servito a ben poco cominciò.
-“Avevi promesso…Avevi promesso…saremo rimaste insieme per
sempre, dovevi aiutarmi con la bambina, dovevi crescerla come te Misury, punk come te…Nana non ti sono stata vicina, la
depressione ti ha condotto a questo, mi dispiace avrei dovuto aiutarti,
consolarti come tu facevi con me…e invece ho lasciato correre…credevo tante
cose che ora si sono rivelate false, Nana ti prego non
mi lasciare.. non riuscirei a vivere senza il suono della tua voce!!!”- la disperazione
prese il sopravvento, si ritrovò a piangere sul suo letto…
Continua…al prossimo capitolo.
Hachico91