Se scrivo così capirai?
Distruggimi di
più, fammi affondare affinché i miei polmoni non
ricevano più aria e poi salvami, tornerò su, ma
senza espressioni.
E cercherò di
capirti, cercherò di amarti come prima.
Perché ti
voglio bene, perché penso di te, aspetto te, e guardo te.
Sempre.
Più di
qualsiasi altra persona.
Voglia di piangere che
mi attanaglia il cuore.
Mentre le lacrime rigano
questo volto sporco, già sporcato con altre lacrime,
più sottili di queste, più leggere di queste.
E annegami, distruggimi,
uccidimi, ma poi amami.
Non
lasciare questa, in balia di un’ attesa estenuante,
stancante, soffocante.
Mi hai già
risposto?
E aspetto, si aspetta,
perché ‘ l’ attesa è la parte
migliore ’ come tu dicesti.
E’ la parte
migliore per far vivere la speranza, è la parte migliore per
ucciderti dentro.
Preferisco credere alla
prima e dimenticarmi della seconda.
Urlo
il tuo nome, costantemente, alla luce del sole, alla luce della luna,
nelle tenebre che mi avvolgono, prima che gli astri e le stelle mi
illuminino.
E ti chiamo, invoco il
tuo nome, tendendo l’ orecchio per sentire una tua risposta.
Allungo
la mia mano cercando conforto, cercando aiuto, ma non voglio.
Ti vedo parlare con gli
altri e ti osservo.
Come uno specchio vado
in frantumi, come se riflettesse le mie stesse emozioni.
Cerco un filo
invisibile, cerco di tesserlo per parlarti, ma è
così complicato.
Ma continuo e continuo.
Ridi
con i tuoi amici e a me basta chiudere gli occhi per rivedere il tuo
sorriso, quello che mi concedesti quella volta e poche altre.
Lo cerco nei tuoi
saluti, nelle tue risposte.
Quel sorriso che mi fa
commuovere che mi rende felice per un giorno intero e più.
Quel sorriso che mi
basta ricordare per alleviare e provocare dolore.
Quel sorriso che cerco
con tutta me stessa, tutti i giorni, e quando non riesco a salutarti
sto male.
L
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