Inferno

di babygirlLucy
(/viewuser.php?uid=25374)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ciau

Ciau! Questa è la prima storia originale che pubblico. Sono i pensieri di una persona che ha perso qualcuno a cui teneva molto. L’ho scritta un po’ di tempo fa.

Spero che vi piaccia… fatemi sapere che ne pensate.

Baci, Lucy!

 

 

Lanciò un ultimo sguardo all’orologio. Erano trascorsi 3 giorni, 9 ore e 15 minuti da quella telefonata. La telefonata che le aveva cambiato la vita. Per sempre.

Lei non tornerà…

Se n’era andata, come facevano tutti quanti.

Solo un altro nome da aggiungere alla lista…

E invece no. A volte avrebbe giurato di sentire la sua voce… di sentire il rumore delle chiavi nella porta… ma era la sua immaginazione. Perché questa era la realtà. Se n’era andata. L’aveva lasciata lì, sola… e non sarebbe più tornata. Avrebbe voluto sbattere i piedi per terra e mettersi a gridare… gridare che non poteva essere vero, gridare che non era giusto… rompere tutto ciò che le capitava tra le mani. Ma non lo faceva. Per qualche patetica ragione, stava lì, immobile… perché non voleva spostare nulla… perché voleva lasciare tutto così, come lo aveva lasciato lei.

L’unica persona che l’avesse capita davvero se n’era andata. Perché? Se lo chiedeva ogni momento della giornata… voleva un motivo, una spiegazione logica… sperava che così avrebbe fatto tutto meno male, ma sapeva già la risposta.

Farà male comunque… farà sempre male, lo sai?

Tornerò mai ad essere così felice? Se lo chiede quasi sorridendo… o forse sta solo ridendo di sé stessa. Ride perché una parte di lei vuole essere forte… pretende di continuare come se non fosse successo nulla… e ride dell’altra… ride della parte di sé che vorrebbe solo mettersi in un angolo e piangere… poi svegliarsi e scoprire che era tutto un incubo.

Se qualcuno glielo chiedesse, non saprebbe dire qual è la parte che vince?

Perché in fondo, sono entrambe fragili. Solo che una lo ammette… l’altra no.

La verità è che fa male vederla così triste… fa male vedere come non muove nulla solo per ricordarsi di lei… mentre sa già benissimo che se la ricorderà sempre… anche se cambiasse pianeta. Fa male vederla soffrire, ma non lascia avvicinare nessuno… perché ha paura che vogliano prendere il SUO posto… ma nessuno potrà mai sostituirla.

La vogliono portare via da te… la vogliono mandare via dal tuo cuore…

 

Si alza. E potresti quasi dire che stia sorridendo a sé stessa. Ma non è un sorriso di gioia… perché in questo momento dentro di lei non c’è gioia, no. Il suo sorriso ha in sé un universo di sentimenti. Ma non la gioia. Tutti, ma non la gioia.

Rabbia…

Dolore…

Disperazione…

Tristezza…

Potrebbe trovare centinaia di nomi se glielo chiedessero. Ma non lo fanno.

Si alza e le sembra che tutto il mondo stia per crollare giù. Ma non lo fa.

Si alza e sembra che tutti se ne vadano via. Ma non c’è nessuno.

Crede che forse sta impazzendo. Ma non è pazza.

È solo una piccola anima che chiede perdono.

È solo una piccola anima che piange sotto una pioggia che non esiste.

È solo una piccola anima che vaga nell’oscurità.

È solo una piccola anima in mezzo all’inferno.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=187020