“Amami dolcemente
Fallo per un’ora
Perdutamente”
Il Sole
tramontava lentamente sul chiaro mare della baia, tingendo cielo e acqua di uno
spettacolare color arancio.
Fermò la
moto davanti alla villetta color panna, e si tolse il casco.
Era una
stupidata, lo sapeva, ma non voleva passare la vita a rimpiangere anche quello.
Per una
volta, avrebbe dato ascolto al suo istinto, mettendo da parte l’orgoglio.
Scese
dalla moto e percorse lentamente il vialetto d’ingresso, pensando a ciò che
avrebbe detto.
Sospirò e
suonò il campanello.
Il
nervosismo era tale che non faceva altro che battere il tacco della scarpa
contro il terreno.
Sentì dei
passi correre alla porta, e una testolina rossa sbucarci fuori poco dopo.
“Oh!
Shirogane-kun! Che sorpresa, non ti aspettavo proprio!”
Ryou
sorrise, mentre uno strano calore gli percorreva il corpo: “Ciao, Ichigo.”
La rossa
si fece da parte per farlo entrare: “Scusa il disordine, ma sono così impegnata
con tutti questi preparativi…” si giustificò.
Lui non
rispose, ma percorse in silenzio il corridoio, fermandosi poco prima
dell’entrata del salotto: “Mi dispiace di disturbarti proprio adesso, ma avrei
un favore da chiederti…”
Ichigo si stupì non poco. Shirogane sembrava tanto strano, quella sera, ma lo
invitò a continuare.
Il biondo
prese fiato, guardandola attraverso gli occhiali neri: “Ti sembrerà strano, in
questo momento, però…” evitò di dirle ‘sarebbe molto importante per me’
“Insomma, non è che domani potresti venire a fare un giro con me? Per un’oretta
al massimo.”
La donna
spalancò la bocca. Perché le stava facendo quella domanda?
“Se non
ti va, capisco benissimo, e sono sicuro che…” stava già ritirando tutto, così
lo interruppe: “No, no, tranquillo, Shirogane-kun. Accetto volentieri. Così,
magari, riuscirò a distrarmi un pochino!”
Quello
strano peso che Ryou aveva sul petto si dissolse, come ghiaccio sciolto al
Sole.
“Bene,
Ichigo. Allora ti vengo a prendere domattina. Per pranzo, ok?”
La rossa
sorrise radiosa, e una fossetta infantile le comparì sulla guancia: “Perfetto.
A domani, allora.”
Ryou uscì
di casa chiudendosi la porta alle spalle.
Da lì in
poi, sapeva, sarebbe stato tutto molto più difficile…
La
sveglia iniziò a squillare, allegra ma fastidiosa.
Ichigo si
alzò, stiracchiandosi come era d’abitudine. Un grande sbadiglio percorse il suo
bel visino illuminato dalla luce che filtrava dalla finestra socchiusa.
L’estate
era cominciata, e avrebbe portato un sacco di novità.
Prese un
pennarello e segnò una grossa ‘X’ sul giorno corrente del calendario, e sorrise
soddisfatta.
Iniziò a
vestirsi, osservandosi nello specchio a figura intera dentro l’anta
dell’armadio. Una semplice maglietta, un paio di pinocchietti e ballerine nere
ai piedi, ed era pronta.
Guardò
l’orologio: da lì a mezz’ora Shirogane sarebbe andato a prenderla.
Chissà
dove l’avrebbe portata in solamente un’ora…
Fece
spallucce e si truccò leggermente.
-Perfetta!-
pensò. Sorrise alla sua coppia riflessa nello specchio, ravvivandosi con una
mano i capelli rubino.
Il campanello
suonò puntualmente, così Ichigo scese di corsa le scale e aprì la porta.
Dopo anni
e anni, il cuore le si fermò per un attimo. Vederlo era sempre una strana
emozione. In più, quel giorno, il Sole gli batteva alle spalle, illuminandolo
come un dio.
“Buongiorno,
Ichigo.” esclamò Ryou
“B-buongiorno,
Shirogane-kun!” balbettò la rossa, arrossendo leggermente.
Il biondo
la guardò attraverso gli occhiali neri: “Allora, andiamo?” domandò.
La
ragazza annuì con la testa e lo seguì attraverso il vialetto.
“Andiamo
in moto?” domandò titubante notando il veicolo nero fiammante parcheggiato
davanti al cancello d’ingresso.
Un
sorriso beffardo si stagliò sulle labbra dell’americano: “Perché, hai paura?”
Ichigo
arrossì: “Chi, io? Nooo…”
Il sorriso di Ryou si allargò, e dopo essersi seduto sulla moto, l’aiutò a
salire.
“Stringiti
forte, mi raccomando!” l’ammonì, indossando il casco.
La
ragazza arrossì ancora di più e gli si strinse alla vita.
-Non
pensare al suo fisico, però, Ichigo…- pensò dopo un po’, mentre il vento le
scompigliava i capelli lasciati liberi dal casco.
Si lasciò
guidare dal dolce cullare della moto, chiudendo gli occhi, e poco dopo sentì il
motore fermarsi e Shirogane chiamare il suo nome.
Aprì gli
occhi e si tolse il casco: “Che posto è questo?” chiese stupita.
Il biondo
si girò verso di lei e rispose: “Mai visto un parco di divertimenti?”
Ichigo
rovesciò gli occhi al cielo: “Shirogane-kun… soffro di vertigini e ho lo
stomaco debole. Non salirò mai sulle
montagne russe!”
Lui
sorrise malefico: “Allora ti ci porterò di peso!”
La rossa
sbiancò: “Non sto scherzando! Potrei morire su quelle cose!”
“Ichigo,
hai combattuto contro dei chimeri, e ora hai paura di una giostra? Forza, non
fare la bambina!” Shirogane la prese per un polso e la trascinò fino
all’entrata delle montagne russe.
“Sono
ancora viva?”
Ichigo
scese traballante dal vagoncino bianco della giostra, sedendosi poi di botto su
una panchina.
Ryou
sospirò, perfetto come sempre: solo un accenno di disordine nei suoi capelli
aurei, a causa della velocità appena affrontata.
“Che ne
dici di mangiare qualcosa?” le domandò.
L’ex Mew
rosa annuì e si lasciò condurre in un grazioso ristorantino appena fuori dal
Luna Park.
“Ti senti
bene?” chiese il biondo, vedendo la ragazza abbastanza pallida e scossa.
“Te l’ho
detto che non sono adatta a certe cose…” borbottò lei in risposta.
“Eppure
pensavo che ti fossi abituata alle emozioni…” la prese in giro l’americano.
Ichigo
gli fece il verso e si nascose dietro il menù: “Ti avverto che la tua ora sta
per finire…”
Shirogane
sorrise: “C’è ancora tempo, tranquilla…cosa vuoi mangiare?”
L’aria
cominciò a farsi sempre più rilassata, e i discorsi fluivano leggeri.
Finché, a
fine pranzo, Ryou non le porse quella domanda che gli frullava in testa da
parecchio tempo: “Sei pronta? Intendo, per domani..”
Ichigo
depose lentamente la forchetta del dolce e lo fissò negli occhi: “Sì. Penso
proprio di sì. In fondo, è una cosa che voglio da moltissimo tempo.”
L’americano
annuì, e distolse lo sguardo.
All’improvviso,
la mano di Ichigo strinse la sua poggiata sul tavolo: “Ci sarai, vero?”
Gli occhi
acquamarina rimasero concentrati sul piatto vuoto. Il cuore fece una piccola
capriola.
“Certo.
Ci sarò sempre, Ichigo.”
Lei
sorrise, sollevata: “Grazie. Ora andiamo? Hai dieci minuti per riportarmi a
casa!” scherzò.
Ryou si
alzò e lasciò delle banconote sul tavolo per pagare il conto, incamminandosi
verso la moto con le mani in tasca.
Ichigo lo
prese sottobraccio, e camminarono in silenzio, ognuno immerso nei propri
pensieri.
L’americano
aiutò l’amica a salire sulla moto, poi partì a tutta velocità.
Come
promesso, raggiunsero la casa della rossa esattamente un’ora dopo di quando l’avevano
lasciata.
Ryou
parcheggiò la moto e guardò l’ex Mew gatto scendere.
“Beh…allora
grazie, Shirogane-kun!” esclamò felicemente lei.
Un sorriso
increspò le labbra perfette del ragazzo: “Grazie a te, Ichigo, per avermi fatto
questo favore!”
Le gote
di Ichigo si tinsero di un tenue color fragola: “Allora ci vediamo domani!”
Shirogane
annuì, mentre lo stomaco gli si contorceva al pensiero del giorno dopo.
Ichigo si
sporse e gli schioccò un bacio sulla guancia, voltandosi poi e correndo verso
la porta di casa.
Immobile
come una statua di sale, Ryou continuò a guardarla finché la porta di legno non
si chiuse davanti a lui, impedendogli di vedere oltre.
Impiegò
qualche istante per riprendere il controllo di se stesso.
Non era
riuscito a dirglielo. Ma aveva sempre saputo che non ce l’avrebbe mai fatta.
Avrebbe sconvolto troppe vite.
Gli era
bastata quell’ora insieme a lei, dove erano stati solo ‘loro’. Un ‘loro’ che
dal giorno dopo non avrebbe più potuto esistere, un ‘loro’ che era esistito
solo quel giorno, un ‘loro’ che sarebbe esistito per sempre nel suo cuore,
nascosto come il più importante dei segreti, e che non sarebbe mai stato
rivelato.
Accese la
moto, facendola rombare.
-Solo
un’ora insieme a te, è stato il paradiso…-
Accelerò
per le strade trafficate di Tokyo, mentre la gomma anteriore si sollevava.
Era tempo
di prepararsi…
Il Sole
splendeva allegramente sulla baia della capitale del Giappone.
Battendo
sulle vetrate colorate, disegnava complicate decorazioni sul pavimento
marmoreo.
Un raggio
rosato lo colpiva direttamente. Quel rosa che un tempo era appartenuto al suo costume.
Faceva
fatica a reggere lo sguardo fisso davanti a sé, a ciò che stava accadendo poco
avanti.
Ma lo
faceva solo per lei, perché sapeva che era importante.
Sentì
tante persone muoversi intorno a lui ed alzarsi in piedi. Riconobbe cinque
persone in quella mischia. Il momento era arrivato.
-Non
parlerò, Ichigo. Non dirò niente, perché se tu sei felice così, allora dovrò
esserlo anch’io.
Starò
zitto, perché ti voglio bene. Starò zitto, perché ti amo…-
Alzò lo
sguardo, puntandolo dritto sulle tre persone al centro della scena.
E le
parole iniziarono a scorrere:
“Se
qualcuno conosce una valida ragione perché questo matrimonio non venga
celebrato, che parli ora, o taccia per sempre!”
-Ce ne
sono troppe di ragioni, Ichigo. Perché io ti amo, e non sopporto di vederti con
lui…ma rimanerti amico va bene…mi basterà anche solo un’ora del tuo tempo, per
essere felice…-
“Allora,
per i poteri a me conferiti, dichiaro Masaya Aoyama e Ichigo Momomiya marito e
moglie!”
-…finché
morte non vi… o ci separi… amen…-
Solo per un’ora…
Ryou:
“Che schifo…”
Hypny:
“Pardon? Penso di non aver capito bene…”
Ryou:
“Hai capito benissimo! Perché l’ameba deve sempre accaparrarsi Ichigo e io
rimanere a bocca asciutta come un pesce, pensando frasi smielose sull’amore
eterno che predicano che io rimarrò zitello a vita?!?
Hypny:
“Perché così ho deciso. Ora puoi anche andare!” *l’autrice tira calcio nel
bellissimo fondoschiena dell’americano, spedendolo fuori dalla porta*.
Bene,
la fic che avete appena letto è la mia nuova creazione.
La
frase in corsivo all’inizio della storia è un murale che ho visto in Sardegna
(quindi non so se fa parte di una canzone o cosa). Mi ha ispirata subito,
quindi mi sono messa d’impegno e ho scritto questa shot.
Se
volete aiutarmi a vincere la mia personale battaglia contro Ryou nel dimostrare
che le mie storie non sono poi così schifose come dice lui, please, lasciatemi
un commentino anche piccolo-piccolo!!
Vi
ringrazio già tutti!
Alla
prossima, baci
Hypnotic Poison