They are
Hikari non aveva
memoria per quel che riguardava se stessa.
Da brava
digiprescelta della luce, ricordava tutte le espressioni e le parole dei suoi
compagni d’avventura ma non pensava davvero mai a se stessa.
Era così,
semplicemente, non aveva memoria se si trattava di ricordare le parole scorse
nella sua vita; quelle che intercorrevano tra un silenzio e l’altro.
Gli eventi, gli
“ieri” degli altri erano scolpiti diligentemente nella sua zazzera castana e al
contrario le parole dette mezz’ora prima e che la riguardavano le scivolavano
addosso, come acqua fresca.
Probabilmente anche
adesso mentre, si misurava per l’ennesima volta la temperatura corporea non
stava veramente pensando a se stessa.
Tossì ma un leggero
sorriso andava a colorarle le labbra.
Ripensò allo sguardo
preoccupato di Taichi, la sera prima. Il viso del fratello a un palmo di naso
dal suo, occhi che sapevano di ricordi che avendola come protagonista, lei
aveva velocemente rimosso.
Sguardi muti e che
dicevano tutto, intanto che arrivava il supporto anche dei verbi, nascosti
nella profonda gola del castano.
“Ehy,
sorellina cerca di stare bene, capito?”
Lei mugugnava in
risposta, intanto che i residui dell’aspirina coloravano il fondo del
bicchiere.
Un sorriso rassicurante
le sbocciò sulle labbra.
Kari poteva ancora
scorgere le lacrime in quelle pozze scure quando, per la prima volta si era
sbucciato le ginocchia giocando a pallone.
“Guarda
che dico sul serio, io!”
Fronte bollente e il
Tai di oggi, che sorride accarezzandole i capelli sparsi sul cuscino.
La digiprescelta
ricordava ancora il modo in cui il volto di suo fratello si era illuminato inquadrando
la figura di Sora Takenouci.
“Si, sta tranquillo”
Parole che le
cadevano via dalle labbra intanto che la testa si faceva pensate…
In effetti Kari non
ricordava mai, il perché di tutta quella malinconia nel fratello, quando cadeva
ammalata. Probabilmente era per una colpa di anni addietro quando, non aveva
tirato bene un pallone da calcio nel parco di Tokyo.
Ma Kari, sapeva che
il fratello si preoccupava sempre per tutti.
Anche quando
insisteva per riportare lui Cody a casa…. Si dimostrava per quello che era in
realtà: un ragazzo speciale.
“Tutti
ti aspettano! Daisuke ha messo su una faccia stranissima, domani gli faccio una
foto e te la porto!”
Sorrise rimembrando
la sua risata cristallina che arrivava inaspettata, prima di darle la
buonanotte, sempre la sera prima.“Notte sorellina…
se hai bisogno chiamami!” Ricordava solo di aver sbiascicato un “ Ti mischierai, stammi lontano.” Che non aveva
minimamente scalfito il sorriso del fratello. “Oh! Non preoccuparti è quello
che voglio, mi devo beccare anch’io l’influenza almeno per martedì che ho
verifica di giapponese!”
Si stropicciò gli
occhi.
Il sonno arriva
sempre, come unica soluzione naturale all’influenza.
“Dovresti
riguardarti Kari.”
Sora.
Abbassa sempre gli
occhi, quando si preoccupa per qualcuno. Forse è un modo per non far vedere la sua
paura scorrere senza tregua, in quelle pozze ramate. “Lo
sai… tuo fratello è venuto a scuola solo con un calzino!!” Anche quando
ride Sora, abbassa gli occhi, lasciando che il sonoro della sua risata rimbombi
nella testa di chi l’ascolta. Come una lieve malattia contagiosa.
“Sei la
mia sorellina.”
Ricorda ancora,
Hikari la prima volta che l’aveva vista al fianco di Matt. Sorriso cangiante,
felicità pura e che merita da sempre.
Matt.
Ancora adesso mentre
dorme, nel sonno, Hikari può riconoscere fra mille quelle sopracciglia bionde
leggermente aggrottate.
“Insomma…
non ti metterai a piangere.”
Burbero e buffo se
prova a fare il gentile. Ma sincero quando ti sorride veramente. “Ti auguro ogni bene” Gli credi e ti fanno piacere i
suoi rari sorrisi… che sono autentici e che cambiano da persona a persona.
Izumi.
Kari ride ancora
ricordando la faccia disgustata del rosso, per il primo pranzo in casa Yagami. “Non te la prendere Tai… Cioè sono contentissimo che tu
mi abbia invitato a casa tua ma…” Sempre
riservato e con quelle frasi a metà che sembra finiscano solo e veramente sulla
testiera del suo computer. Izzy che ora è un uomo che arrossisce imbarazzato se,
si trova di fianco a Mimi.
Mimi Takikawa.
Hikari si ricorda la
prima volta che l’ha vista. Cappello rosa stretto in una mano, solidarietà
nell’altro, sguardo affabile puro. “Così tu sei la
sorellina di Taichi! Uaa…ti chiamerò Hika-hime mi ricordi tanto una dolce principessa!!”
Nel sonno le
sopracciglia si piegano leggermente.
Mimi in effetti è
come un libro aperto… il problema è trovare la pagina giusta….
“Ti
sta venendo l’influenza.”
Jyou. Già un medico con tutti i pregi e i difetti.
“Non
c’è nulla di meglio di un libro! Kari spero lo apprezzerai.” Rassicurante sempre
e comunque anche quando sai che riceverai sempre un regalo da lui. E sempre un
regalo proveniente da una cartolibreria all’ultimo momento. Il buon Joe che ti
sorride sempre di rimando.
“La
mia HIKARIII!!!”
Le tempie le
rimbombano mentre, appare il volto scalmanato di Daisuke . “Kari!!!” Allegro, spensierato… innamorato. “Ma
che ci trovi in me, Davis? Io non sono perfetta.”
Kari lo sgrida
silenziosa vergognandosi di rifiutare e di rompere un cuore così bello e puro. “Hika-chan guarisci presto!!
Penserò a te notte e giorno, così guarirai subito con la mia energia!!”
“O la
farai ammalare ancora di più!” Yolei in una frase pronunciata due giorni prima e
puntualmente dopo quella di Davis. Miyako la sua migliore amica capace di farla
ridere ore …per un niente. “Ah, Kari non sai ho
fatto un casino!! Ho buttato cioè mi è caduta… il librone di fisica sul piede
di Ken! Cioè, doveva cadergli io sopra e invece sono riuscita solo a far
cascare quello stramaledetto libro! Oh, che avrei dato per essere al posto di
quel libro!”
“Vi
prego… un po’ di silenzio!” Cody, l’educato Iori Hida, che vuole cambiare il mondo… l’amico sul quale sai
che puoi contare quello che cerca di darti una mano in un qualunque modo
possibile. “Non litigate!” Quello che però
arrossisce se deve mentire e quello che è già grande per quello che ha
affrontato…
“Ehy,
ehy ragazza non insultare troppo mio fratello. Purtroppo solo io posso
sfotterlo, anche se devo dire che il tuo stile mi piace!”
Jun Motomiya. La
donna più energica e più determinata che abbia mai visto. Quella che ti fa
ridere perché è simile a Daisuke e per questo i due non fanno altro che litigare…
Quella che non si vergogna di dire le cose come stanno. “Taichi… scusami… oggi hai da fare? Sai ho dei biglietti gratis per la
partita di oggi…” Oddio… quella che con molta probabilità si ritroverà
come cognata!
E Ken Ichijouji
presente anche con uno sguardo. Forse la persona che più si avvicina a lei.
Sono così simili in fondo lei e Ken.
Luce e buio. “Guarisci Kari.” Quello che sa sempre cosa dire e
che però non ti fa mai sentire né di troppo né in difetto. Quello che sai se
c’è, se ti giri. Forse è anche quello che ti acchiappa prima se cadi per terra…
lui è caduto così tante volte…
“Kari.”
E nel sonno Hikari
non può non aggiungere Gatomon. L’amica vera, la
compagna, la gatta il digimon che ti protegge e che
miagola davvero se le dai una tazza di latte. Quella che è cresciuta da sola ma,
che vuole essere amata e addomesticata, quella a cui non puoi far altro che
sorridere perché anche nei sogni, tra i digiprescelti, tra i tuoi amici c’è, a
farti compagnia.
E poi c’è lui.
La persona che segna
la tua vita.
Quella che la
cambia.
Quella che se non c’è,
sai già che il cuore per quella giornata si rifiuterà di battere più veloce.
Lui il tuo migliore amico, la tua spalla, il bambino con cui giocavi a fare la
principessa.
Occhi che ti leggono
dentro. Azzurri, così azzurri che non puoi fare a meno di guardare il cielo se
non è di fianco a te. Occhi che cambiano se parlano.
Socchiudi
leggermente le palpebre… e le gote arrossiscono.
Capelli dorati,
spalle larghe, naso dritto… labbra sorridenti. Voce dalle cadenze dolci, calda
e che ti riscalda la vita.
Lui.
-Ehy…
sei sveglia..?-
Anche ora ti sembra
di sentirla davvero quella voce, non ti sorprendi, hai sentito quella degli
altri prima e ora puoi davvero pensarlo per tutta la giornata, dopo che hai
dedicato i tuoi pensieri agli altri.
-Guarisci,
chiaro? Non potevo andare a scuola, il banco dietro al mio è vuoto già da tre
giorni e non mi piace. Guarisci.-
Mugugni. E ti sembra
di vederlo, occhi leggermente appannati dal sonno.
-Lo
sai che sono paranoico e anche se Taichi mi dice che stai guarendo a mano a
mano… bhè, volevo farti compagnia. Almeno per oggi.
MI sembra giusto.-
Lo vedi seduto
vicino a te. Sguardo sorridente, capelli scompigliati, indossa la felpa grigia
nel tuo sogno, quella che ti piace tanto, perché risalta il colore dei suoi
occhi.
-Ed
ecco.-
Lo vedi arrossire e
le tue dita si intrecciano con quelle grandi di lui. Puoi sentire il callo
dello scrittore sopra l’indice. È incredibile come sia veritiero il tuo sogno.
Ma che è merito dell’aspirina forse?
-Io
volevo. Cioè lo so che è assurdo. Probabilmente non mi stai neanche ascoltando.
Analgesico del cavolo…ma… ecco io….-
Senti un calore
famigliare che ti pervade dall’interno. Trattiene il respiro e sorride come
sempre.
-AiShiteru Hikari.-
Sogno, che bel sogno
e che belle parole che ti riguardano. Queste non le puoi cancellare… provi a
tenere aperti ancora gli occhi che mano a mano senti più pesanti. Il respiro si
calma, torna normale e ti addormenti con un sorriso speciale sulle labbra.
Domani probabilmente
ricorderai meglio queste parole che ti riguardano. Intanto che la febbre scende
e i sintomi dell’influenzano spariscono.
**
Ti svegli e
stiracchi le braccia. Tuo fratello si ferma in piedi nella stanza che avete in
comune, come un ladro scoperto a rubare caramelle, zaino in spalla.
-Buongiorno come ti
senti oggi sorellina?-
Gli sorridi. –Sto
proprio bene! Credo che l’aspirina abbia finalmente avuto effetto!-
-uhm!- sorride
felice per poi borbottare –Però me la potevi mischiare, cattiva!-
Scosti leggermente
la coperta.
-Ehy, ehu dove hai intenzione di andare?-
Sbatti le ciglia
nere. –A scuola, no?-
-A scuola?? Ma sei
pazza! Non vieni ancora, solo oggi è il primo giorno senza febbre! Non ci
provare nemmeno!-
Ti rimbocca le
coperte. –Uhm. E dormi un altro po’!-
-Ma…-
-Niente ma!-
-Uffa!-
-Niente uffa!-
Ti arrendi, mentre i
ricordi di ieri ti tornano in mente.
-Taichi, ma è venuto
qualcuno quando stavo ammalata…? Sai, ho come l’impressione di aver sentito
qualcuno che mi parlava nel sonno.-
-Certo è venuto
Takeru. Appena gli ho detto che avevi ancora la febbre alta è corso via ed è
venuta qua a tenerti compagnia!-
-Che cosa?!?-
Come dei ricordi
possono cambiare la tua vita. Come anche il ricordo di un’influenza fastidiosa
possa farti arrossire.
Come, le cose
possano cambiare.
E Loro, loro sono
sempre lì, dietro di te pronti a sostenerti se cadi… ma soprattutto sai ora che
ci sarà sempre lui al tuo fianco.
The end
<<
Dedicata
a HikariKanna!!
Questo è un piccolo
pensierino per te, una piccola chicca che ho sentito il bisogno di dedicarti,
perché te lo meriti >.< perché sei davvero la nostra Hikari a mio parere!
*_* spero davvero che ti piaccia, mi era uscita fuori tempo fa quando
chiacchierando uscì fuori la frase che apre la fan fic ^_- te lo ricordi?
Comunque ecco, una
piccola cosa, con cui auguro un Buon Natale anche a tutte le persone a cui
voglio un bene infinito: la mia sorellì Memi, la
nostra DarkSeleneNoemi89, DenaDena, La nostra Sora89 a Mijen
a Kari89 a Smartgjrl a Bea e insomma a tutte le persone che mi lasciano sempre un loro
parere e naturalmente anche ai miei ghost reader!!
Buon Natale a tutti voi!!
Yours Sara