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"Ciao Niall, ciao
Niall, ciao Niall, ciao Niall.. Auh", la cantilena di Louis fu
interrotta bruscamente da una gomitata tra le costole. Il ragazzo si
voltò e guardò in cagnesco Harry che, di rimando,
alzò gli occhi al cielo, "Finiscila, Lou, ti prego". Il
più grande sospirò e si portò
teatralmente una mano sul volto, "Oh quel fanciullo biondo, quanto,
quanto mi mancherà", entrò in casa e si
lasciò cadere sul divano. Harry lo seguì e si
sedette sul bracciolo dello stesso divano.
"Allora, Louis, tu
quand'è che te ne vai?". Erano passate appena due settimane
da quando quei cinque ragazzi erano stati riuniti in un gruppo, avevano
passato tutto quel tempo nella depandance del padre di Harry per
conoscersi meglio, soprattutto. Mancavano appena tre giorni dalla
partenza per gli Home Visit: Zayn e Liam avevano fatto ritorno nelle
rispettive case quella mattina, mentre Niall era appena salito su un
taxi che lo avrebbe portato direttamente nell'aeroporto più
vicino.
Louis fece finta di
non averlo sentito, recuperò il telecomando e accese la tv,
la sintonizzò sul programma più trash e rumoroso
d'Inghilterra.
"Louis William
Tomlinson, ti ho fatto una domanda"
"E allora?", rispose
il castano, fingendosi sorpreso. Harry provò un moto di
violenza sconsiderata nei confronti di quella faccia da schiaffi,
"Allora pretendo una risposta!".
Louis si
grattò la testa e lo guardò, "Ecco in
verità non ti ho detto una cosa.."
"Cosa?", Harry era
davvero impaurito dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
"Io rimango qui -
esclamò il ragazzo con un sorriso smagliante - non mi va di
tornare a casa, posso rimanere qui, vero?".
Harry lo
squadrò, era davvero serio?
"Ripeto, cosa?"
"Non mi va di tornare
a casa, ho litigato con mia madre, non mi va assolutamente di vedere la
sua faccia, voglio stare qui e rilassarmi", per la prima volta Harry
poté intercettare un'espressione seria sul volto dell'altro
che, una volta tanto, non aveva voglia di scherzare.
"Ne vuoi parlare?", si
accomodò sul divano accanto a lui.
"No in
verità no ma sarei davvero grato se non mi cacciassi di casa
per questi tre giorni", Louis tirò un sorriso, ma non ci
riuscì e sul viso ottenne una smorfia tragicomica.
"Io dovrei.. dovrei
andare a trovare la mia, di madre", biascicò Harry
guardandosi più le mani che altro.
"Ti giuro che non
faccio danni, guardo la tv, gioco ai videogames, mi faccio qualche
bagno in piscina, sarò bravo, bravissimo", Louis
poggiò una mano sul ginocchio del più piccolo e
lo guardò con aria supplichevole. Harry avvertì
una strana sensazione quando gli occhi azzurri del ragazzo si
incastonarono nei suoi, il suo cuore pompò il sangue
più velocemente per qualche istante.
"Mmh rimango con te
allora", disse infine Harry, alzandosi dal divano, improvvisamente la
vicinanza di Louis gli sembrò troppa da sopportare.
"Non c'è
davvero bisogno. Te l'ho detto non ti distruggerò la casa,
ho diciottanni!"
"Ma non lo dico per la
casa, non mi va che tu stia da solo ad annoiarti, rimango con te"
"No Harry non te lo
permetto"
"Ho già
deciso, non ti sento", il ragazzo si portò le mani sulle
orecchie ed iniziò a cantare a squarciagola.
"Harry, Harry, HARRY -
strillò Louis, ottenendo, finalmente, l'attenzione
dell'altro - non devi sentirti obbligato"
"Non mi sento
obbligato, ormai sei parte della mia famiglia e non voglio
assolutamente che tu stia da solo, ok?". Lo sguardo di Harry era
così onesto, puro e limpido che fu davvero un'impresa per
Louis non distogliere gli occhi, "Sei davvero gentile",
mormorò, infine.
"D'altronde mia madre
non dimenticherà come sono fatto, abbiamo vissuto insieme
per sedici lunghi anni.."
"Ciò non
toglie che sentirà molto la tua mancanza"
"Oddio che lagna sei,
Lou - si lamentò Harry, prima che qualcosa, in tv, non
catturò completamente il suo sguardo - Louis, Louis guarda
ti prego!", il più grande osservò lo schermo
della tv al plasma che il ragazzo stava indicando con tanto fervore:
era un trailer di un film.
"Cos'è?"
"Valentine's Day,
esce oggi al cinema - ebbe un attimo di pausa - visto che oggi non
abbiamo nulla da fare, ci andiamo?", Harry era completamente su di
giri, Louis sorrise, intenerito, non avrebbe mai detto che quel ragazzo
appassionato di musica d'altri tempi si animasse tanto per commedie
romantiche del genere.
"Per me è
ok", rispose.
"Grande!
C'è anche Taylor Swift, dio quella ragazza è la
mia celebrity crush"
"Sogna, sogna", disse
Louis, prese un cuscino dal divano e glielo sbatté in testa.
***
"Quella sera
accompagnai davvero Harry al cinema, era eccitato come un bimbo davanti
allo zucchero filato rosa gigante. Roba da non credere", scosse la
testa Louis, l'altro sorrise imbarazzato, "Non è
assolutamente vero", negò tutto ma il rossore sulle guance
rivelò la sua bugia.
"Che bugiardo sei,
Haz! E poi hai passato le due ore successive al film a tessere le lodi
di Taylor Swift, avevo letteralmente il mal di testa"
"Non è
così, non è così! - il rosso dipinto
sulle sue guance si intensificò - ok, il film mi
è piaciuto e ammetto di aver avuto un debole per Taylor
Swift ma non a questi livelli", Harry diede un pugno a Louis che,
pensando di non essere visto, stava negando ogni sua parola.
"Se è vero
quello che dice il signor Tomlinson.."
"Louis"
"Ehm Louis, allora
deve essere stato al settimo cielo quando ha avuto la
possibilità di incontrarla..", chiese la giornalista che
aveva l'incarico di intervistarli. Harry e Louis si guardarono per un
istante, il più grande si schiarì la voce, "Eri
al settimo cielo?", il riccio deglutì, "Quando ci siamo
conosciuti erano passati due anni da allora, due anni in cui sono
successe un mucchio di cose - guardò per un istante Louis -
e quindi, sì, quando l'ho conosciuta ero agitato da un punto
di vista professionale, cioè Taylor Swift è
famosissima e io volevo imparare da lei.."
"E quindi come
definirebbe la relazione che c'è stata tra di voi?"
"Relazione? Che
parolone. La chiamerei più liaison, per altro
durata due settimane.."
"E qual è
stata la tua reazione, Louis?", il ragazzo aprì la bocca per
parlare, ma il riccio lo sovrastò, alzando la voce, "Non
aveva diritto il qui presente Louis di reagire in alcun modo. Lui per
primo ha avuto una bella relazione per quanto tempo? Due, tre, quattro
anni?". Il più grande tirò un sorriso, poi
afferrò Harry per un braccio e si portò vicino al
suo orecchio, "Non siamo qui per litigare in mondovisione -
sussurrò in modo che nessuno potesse sentirli - hai
dimenticato perché siamo qui?". Harry si ricompose,
chiedendo scusa a tutti i presenti. La giornalista li guardò
e sorrise teneramente, in effetti quei due formavano una coppia
perfetta per niente differente qualsiasi altra coppia di innamorati.
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Nda
Rieccomi col secondo
capitolo, non è esattamente lunghissimo, però un
po' più esteso del primo.
Come avrete visto ci
sono due piani temporali che si intersecano, mi piacciono un mondo le
storie così haha
Volevo mettere le mani
avanti visto che non mi attengo a fatti realmente accaduti, quindi non
uccidetemi se ci sono degli sbagli (per sbagli, ovviamente, intendo
quelli che riguardano la biografia degli One Direction).
Che dire? Nulla, se la
leggete vi prego fatemi sapere cosa ne pensate.
A sabato (quando
aggiornerò).
Alexa x
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