Sono l’unica ad aver paura del buio?
Non capisco la gente che la considera una paura stupida. Secondo me è la paura più sensata di tutte.
Cosa c’è da aver paura in un ragno? In un cane? Sai cos’è, ce l’hai di fronte agli occhi, non c’è niente di cui stupirsi. Ma al buio, al buio le cose cambiano.
Quando il buio ti circonda non hai idea di cosa possa esserci attorno a te. O di chi.
Ti ritrovi vulnerabile. Senti un rumore, ti giri, l’oscurità ti circonda comunque. I tuoi occhi si abitueranno a vedere attraverso le ombre dopo un po’, ma sarà inutile. Sarai sempre e comunque indifeso.
Non sto scrivendo al buio, ma sono comunque da sola. Effettivamente, è così che ci si sente quando ci si ritrova in qualche posto al buio. Soli.
L’oscurità è un modo semplice per riassumere il concetto di solitudine.
Quando siamo soli possiamo essere colpiti e affondati, siamo inermi. Lo stesso al buio. E viceversa. Ma non voglio ripetermi ancora.
Quand’eravamo piccoli e i nostri genitori ci dicevano che non c’era niente di cui aver paura. Non c’era niente sotto al nostro letto. Che avrebbero acceso la luce se volevamo. Ma noi non volevamo. Volevamo essere coraggiosi. Dimostrare che non eravamo più i bambini piccoli che hanno paura dei mostri nell’armadio.
Quando diventiamo adulti i mostri non sono più nel nostro armadio, però. Sono attorno a noi. Ci conviviamo. Ci circondano. Vivono nelle nostre teste. I mostri siamo noi, spesso.
Altre volte sono solo nostri. I nostri sensi di colpa, i nostri rimpianti, i ripensamenti, i se e i ma.
Quelle parole che ti sommergono e ti trascinano dalle caviglie in quella palude fatta di dubbi.
Non so come sono arrivata a questo discorso, sinceramente non ne ho la più pallida idea, ma tutta questa catena di pensieri stupidi e senza capo né coda è principalmente frutto del buio.
Quel buio che però non ti fa paura perché è attenuato dal sonno. Non c’è da aver paura di nulla quando si è sotto le proprie coperte, giusto?
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