Callistus
Lungo
la Frangia Occidentale, approssimativamente 2800 anni luce da Naogeddon.
Coordinate
non specificate.
41°
millennio circa.
Il pianeta
Callistus risplendeva giallastro nel buio dell’Universo.
Ma forse era
ancora più tetro quello strano pianeta.
Si trattava di
uno dei baluardi difensivi della fase di espansione
dell’Imperium, e poteva vantare il privilegio di essere stato
scoperto da Horus, il grande primarca, e di aver fornito un valido
contributo in termini di soldati ai suoi Lupi Lunari.
Ma ormai era
tutto passato.
A causa della
Grande Eresia i contatti con i centri del potere erano venuti meno, e
il pianeta era stato travolto da innumerevoli tempeste Warp.
Gli eretici si
erano diffusi come la gramigna, e gli influssi degli attacchi degli
sciami Tiranidi non avevano di certo migliorato la situazione.
Il pianeta era
ormai ridotto ad una grande fucina del Caos, in cui si producevano
armamenti per i traditori dell’Impero.
Inoltre negli
ultimi secoli era diventato anche una base d’appoggio per le
navi del Caos.
L’Alto
Consiglio della Terra aveva ordinato la purificazione del pianeta.
Il compito
venne affidato, dopo una attenta cernita, al Capitolo degli
Ultramarine.
L’ordine
era semplice.
Annientare
tutti gli eretici presenti sul posto, e se le circostanze lo
richiedessero, anche il pianeta stesso.
Possibile
presenza di marine del Caos.
Il pianeta era
vasto, poteva tranquillamente ospitare un intero capitolo corrotto, lo
stesso Marneus Calgar, mastro del Capitolo degli Ultramarine, avrebbe
diretto le operazioni dalla nave ammiraglia.
Pregustava
già il momento in cui avrebbe dato l’ordine di
bombardare il pianeta con le testate termiche, polverizzandone la
superficie.
Non gli
importava delle vite di coloro che erano sul pianeta.
Callistus era
per lui una pustola infetta, che andava rimossa il più
presto possibile.
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