Asleep.

di LiberTea
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Asleep.

 
 
C’erano quelle sere d’estate in cui saltavano sulla vecchia auto di Alfred –una Chevrolet del 67, regalo di suo padre- e guidavano fin fuori città, nelle sconfinate campagne dell’Illinois. Accostavano su una strada sterrata, si sdraiavano sul cofano ancora caldo, guardavano il sole che tramontava in fondo alla valle e lasciava il posto al manto scuro della notte. A volte accendevano l’autoradio e ascoltavano i dischi rock di Arthur, e mentre l’uno sgranocchiava patatine e l’altro fumava una sigaretta, si prendevano in giro come dei ragazzini. Altre volte invece litigavano e ognuno rimaneva immerso nei propri pensieri, con il solo frinire dei grilli a colmare quella rabbia silenziosa che si sarebbe conclusa con un freddo “Riportami a casa”.
E poi c’erano quelle volte che entrambi amavano anche se nessuno dei due avrebbe mai osato ammetterlo, in cui si abbracciavano stretti e si baciavano come se nient’altro avesse avuto importanza, e si dichiaravano un amore eterno, di quelli che si vedono nei film, anche se sapevano benissimo che quella era la schifosissima realtà e nella schifosissima realtà nulla è per sempre. Si addormentavano ascoltando il battito dei loro cuori, e per un istante si dimenticavano del mattino che sarebbe arrivato e dell’estate che sarebbe finita insieme alla loro adolescenza.
                                            
 
Angolino dell’Autrice:
Uhm, salve! E’ da un’eternità che non pubblico niente, e rifarmi viva con questa flashfic di appena 208 parole è davvero ignobile. Ma ho promesso a una certa Cucchiaia che l’avrei pubblicata, ed essendo io una donna di parola l’ho fatto sul serio. Il titolo è riferito a “Asleep” dei The Smiths, una canzone secondo me splendida e che trovo particolarmente adatta a queste poche righe.
Detto questo mi dileguo. Spero che vi sia piaciuta!
See ya soon people!

 




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