Essere una signora
A prima vista, Camelia sembrava una delle parrucche di Effie che se ne
andava a zonzo per conto suo. Merito della mamma, che le aveva scelto un vestitino tutto
volant e, come giacca, una pelliccetta rosa shocking. Tra i capelli Camelia aveva un intero bouquet di, beh, camelie di stoffa; alcune extension rosa le incorniciavano con grazia il visino.
La soffice nuvoletta di volant e fiori cominciò a
battere le mani all'arrivo del suo cupcake (rosa) con sopra una farfallina di zucchero.
Clara percorse il corridoio tra i tavolini e si fermò
davanti a madre e figlia.
- Effie!
- Clara, tesoro! Sono tanto tanto contenta di vederti.
- A chi lo dici, ormai sei sempre nel 12. Ciao Camelia.
La bambina staccò per un momento la sua attenzione dal
dolcetto e le concesse un - 'Gnogno 'lara. - Effie le lanciò
un'occhiata di rimprovero.
- Sì, fin troppo tempo nel 12, se qualcuno qui non si
ricorda le buone maniere… - pulì il musetto di
Camelia con un fazzolettino. - Ma raccontami! Che cosa fai di bello
ora?
- Oh, comparsate qui e là, i miei soliti programmi di
sopravvivenza nella natura selvaggia... Credo che sia andato
in porto l'accordo per fare una miniserie sull'addestramento delle
truppe speciali. Però, non so se ti succede, sento sempre
una specie di buco nella mia agenda, in questo periodo dell'anno. E poi
non è buffo? 10 anni fa eravamo tutte e dodici sedute in
questa saletta…
Effie versò il latte nel tè della sua bimba,
prima di rispondere.
- Sì cara, com'è vero, il lavoro non è
più tanto come un tempo. Oh ma per fortuna, direi, ho tanto
tanto da fare adesso! Camelia, - Effie passò dal tono languido a uno più severo, per quanto potesse suonare severa la sua voce, - non troppo zucchero mi raccomando, e
stai ritta sullo schienale. Devi imparare a essere una signora.
Effie, nel suo vestito bianco, diede una carezza sulla testa di
Camelia. Camelia, in tinta con la mamma, si raddrizzò sulla sedia e mescolò lo zucchero reggendo il cucchiaino con una cura particolare. Un'immagine balenò nella testa di Clara.
Approfittò di un momento in cui Effie era uscita dal locale per rispondere a una chiamata, e si avvicinò alla sedia della bambina.
- Camelia, se io ti regalo una cosa mi prometti che poi la tratti con
cura?
Camelia guardò con curiosità la chiavetta che
Clara aveva tirato fuori dalla tasca, collegato al palmare, staccato e
messo in mano a lei.
- Che cos'è?
- La attacchi alla TV e guardi la cosa che c'è dentro.
Camelia sbuffò.
- So come si usa una memoria esterna, ma che cosa c'è dentro?
- Un film vintage, ma ti piacerà…
Peeta spalancò il cancelletto della casa tenendo in bilico
il cestino con il pane e i dolci per la famiglia Abernathy/Trinket.
Trovò Camelia che giocava in cortile con tre dei discendenti
di Ranuncolo, vicino al cortile delle oche. Nel dettaglio, stava
cercando di mettere al collo di un gattino bianco un fiocco rosa.
- Minou resta ferma! Questo non è comportarsi da signora.
- Ehi Camelia, hai trovato dei nuovi amici?
Camelia smise coi suoi tentativi e lo guardò, scocciata.
- Loro sono Bizet, Matisse e Minou, ma non si comportano da
aristogatti… Poi lo dico alla mamma, cattiva Minou! Oh
guarda, arriva lo zio Reginaldo.
In quel momento, dal recinto delle oche, sbucò Haymitch con
un sacco di mangime.
La tana di Otto
Questa storia languiva abbandonata nella mia cartella ma, dato che la
signora Fila aveva espresso il desiderio di leggere qualcosa di fluff,
eccola qui. E' moooolto essenziale, mi era venuta in mente tempo fa
dopo aver rivisto gli Aristogatti.
Camelia è un personaggio inventato da Dragana,
scovate le storie su di lei! La coppia Haymitch Effie è
praticamente canon, sfido a dire il contrario, mentre è
decisamente canon il fatto che Haymitch allevi oche, dopo la rivolta.
Clara invece è un mio OC, nata per essere l'accompagnatrice
del distretto 7 negli anni in cui Effie è quella del 12, la
trovate anche qui
e qui.
E beati coloro che si sbronzano tra loro!
|