boducdn
Il mio nome è Kuchiki Byakuya, capitano della 6°
divisione..... E sono ufficialmente sull'orlo di una
crisi di
nervi.
Si avete capito bene: io, ghiacciolo, l'abominevole uomo delle nevi
(tanto lo so che mi chiamate così quando pensate che io
non sia in ascolto), proprio io sto per mettermi ad
urlare
come una donnetta isterica e magari falciare qualche testa.
E' una reazione comprensibile, sapete? Logicamente
consequenziale.
Sarebbe anche la vostra reazione se aveste scoperto
le mani
zozze di quell'idiota di Kurosaki sulle grazie della
vostra sorellina.
E sono sicuro che nemmeno voi sareste
resistiti un
giorno di più nel Seiretei, almeno da quando si
è
diffusa questa dilagante stupidità. Sarà per il
caldo soffocante d'agosto, sarà perché
non
c'è molto da fare con gli Hollow, non so
perché ma
qui sembra che tutti abbiano il cervello atrofizzato.
"Byakushiiiii!!!!!"
Proprio a confermare la mia tesi ecco arrivare Yachiru, come
al solito appollaiata sulla spalla di quello
psicopatico
di Zaraki. Mi volto nascondendo l'esasperazione dietro un' espressione
impassibile.
"Si??"
"Matusalemme ci ha concesso due settimane di vacanza"esordisce
Kenpachi.
Per la cronaca, Matusalemme è l'onorevole Yamamoto.
Grazioso soprannome coniato dal mio vice dopo aver trascorso
troppo tempo fra i vivi.
Tornando a noi:....una vacanza? Sto sognando vero?
Posso finalmente scappare da questi idioti?
"Più che altro si è rotto ad averci fra i piedi e
ha spedito capitani e vice dagli umani"si corregge.
Come non detto.
"In realtà ha detto di tenerci in allenamento con gli
Hollow" precisa. Kenpachi ha uno strano concetto di vacanza.
Sollevo impercettibilmente il sopracciglio sinistro. "Suppongo
che le belle notizie non siano terminate qui"
Yachiru ridacchia. "Useremo dei gigai, così sarà
tuuuutto
più divertente. Urahara-chan ci ha anche trovato una casa"
Lo sento...il sangue che gela nelle vene."Cosa??"
"Beh abbiamo pur bisogno di una base"fa Kenpachi. Il suo
sorriso
si allarga a dismisura. "Prepara i bagagli Kuchiki, ma lascia a casa il
pigiamino rosa"mi urla mentre pensa prudentemente a mettere una
distanza considerevole fra il suo collo e la mia zampakuto.
Mi allontano da solo con il mio dramma meditando vendetta:
Matusalem...ehm....l'onorevole Yamamoto ha passato il segno.
*************
Arrivo al negozio di
Urahara con il
massimo del ritardo cumulabile,con la speranza che il
vecchio si fosse rinsavito e avesse avuto un ripensamento
all'ultimo momento.
Urahara mi accoglie con un sorriso caloroso che non ricambio;
in
fondo l'ultima volta che sono stato qui i vestiti di
mia sorella facevano compagnia a quelli di
Kurosaki sul
pavimento.
Dopo essermi fuso nel mio Gigai, Urahara mi porge una chiave.
"Questa apre la porta del tuo appartamento, gli altri sono
già li"
"Bene"commento.
"Byakuya una cosa..."
"Capitano Kuchiki"lo correggo.
"Si capitano.
Ricordi di non mangiare banane in pubblico"
"..."
"Capirà"
"Non ne dubito" dico giusto per farlo contento.
Non mi ero accorto di quanto fosse tardi; la luce della luna
è
mortificata da quella artificiale dei lampioni che costeggiano i
marciapiedi; non c'è molta gente in giro.
Seguendo le indicazioni di Urahara arrivo in città; i locali
sono stracolmi.
Vorrei bagnare la mia gola con del buon sake ma ad
essere sinceri tutta questa musica ad alto volume e le persone
che
ballano sudate una addossata all'altra mi intimoriscono un
pò. Finalmente trovo un posto tranquillo; leggo l'insegna :
Gay
Bar.
Gay Bar? Bar Gaio?? Sembra un bel posto, così mi decido ad
entrare.
L'interno non è male, la luce soffusa viene dalle candele
profumate e dalle luci colorate del soffitto; non è
particolarmente affollato, un paio di uomini stanno ballando un lento (
mi sembra strano ma non ci faccio troppo caso) , un altro gruppo di tre
stanno parlottando su un divanetto nero.
Mi siedo davanti al bancone. Un ragazzo dai capelli di un verde assurdo
si para di fronte a me.
"Cosa ti porto, biscottino??" mi chiede.
"Sake" dico un pò seccato per l'appellativo.
Il mio sguardo cade sullo specchio alla mia sinistra; devo dire che
Urahara ha fatto davvero un buon lavoro: il Gigai è in tutto
e
per tutto identico a me, forse anche per questo mi sembra strano vedere
il mio corpo in questi vestiti dei terrestri, un jeans scuro molto
(troppo) stretto, la camicia nera...
"Ecco a te" la voce del barista richiama la mia attenzione "Sei nuovo
di qui, vero?" chiede "Come mai da queste parti?"
Uhhh ma come è loquace il ragazzino. "Lavoro"
Frugo nella tasca, afferro una banconota e spalmandola sul
bancone dico "Bastano questi?"
"Con quelli ti puoi anche prendere tutta la bottiglia amico"
"Bene"
Che onore sono stato promosso da biscottino
al rango di amico.
Avvicino il bicchiere alle labbra, faccio un breve sorso; questa roba
è veramente orribile.
Sento qualcuno avvicinarsi e prendere posto sullo sgabello alla mia
destra, lascio ostinatamente il mio sguardo fisso di fronte a me,
finché il mio vicino non tossicchia per schiarirsi la voce.
"Ehm....ciao."
Inarco un sopracciglio.
"Sei con qualcuno?"
Si, certo. Non vedi la mia scorta?
Che razza di domanda...
Alla fine mi giro. E' un uomo sulla trentina, alto, biondo, con un
sorriso ebete in faccia.
"Io sono Brian."
Brian non lo sa ancora ma ha dell'insalata incastrata fra i denti.
"Sai che sei proprio carino?"
Si, lo so. Ma tu che vuoi?
"Grazie" rispondo, intanto vorrei che qualcosa lo colpisse in testa.
Brian mi mette una mano sulla coscia. "Ti va di fare un giro
con me"
La mano scivola verso l'interno.
"TOGLI QUELLA MANO O TI STACCO TUTTE LE DITA" dico scandendo bene le
parole.
Se Brian è furbo dovrebbe aver afferrato l'antifona.
La sua mano comincia a salire.
Peccato. Brian non è furbo. Però fortunato si:
Urahara mi ha raccomandato di non uccidere nessuno.
Così mi limito a dargli una sberla che
ricorderà per il resto della sua misera esistenza.
Ritrae la mano toccandosi la guancia dolorante con l'altra.
Improvvisamente percepisco un reiatsu familiare.
"Kuchiki taichou....che ci fa qui?"
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