Attimi
Mancava ancora un'ora all'alba e tutta la
casa era
immersa nel freddo dell'inverno e nel silenzio. Il camino acceso la
sera era ormai spento e non erano rimaste nemmeno le braci a dare
calore all'ambiente. Fuori pioveva furiosamente e, probabilmente,
sarebbe presto comparsa anche la neve.
'Elmekia imbiancata, non è poi
tanto male...' - pensò
Gourry. Poi scosse la testa, stupendosi con se stesso della
stupidità
di un tale pensiero. Non era il momento di pensare a cose tanto
banali e futili benché rassicuranti, non lì, non
davanti a quella
teca che custodiva la spada di luce, non in quel momento in cui
doveva scegliere se continuare ad essere il figlioletto minore e un
pò stupido di Mister Gabriev o un qualcuno da odiare e
ripudiare.
Gourry fissò la spada davanti a
lui, riposta nel suo
elegante fodero di velluto rosso, posta nella teca più
elegante
della casa, in bella vista a chiunque fosse venuto in visita. Una
spada che doveva incutere timore solo a guardarla, che dava lustro e
potere alla famiglia che ne era la custode. Un qualcosa di cui suo
padre andava fiero, forse più fiero di come lo rendeva il
figlio
minore.
Gourry aveva invece, a differenza di suo
padre e suo
fratello, preso ad odiare presto quella spada. Artefice di lotte di
famiglia, di legami d'affetto mancati, di guerre intestine fra i suoi
parenti, di ricatti e vendette che avevano minato l'unità
famigliare
ormai da molti anni.
Tante cose si era chiesto crescendo, tante
risposte si
era dato, tante risposte ancora gli apparivano oscure...
A cosa serviva una spada? A combattere...
Era importante combattere? Forse
sì, forse no, era una
cosa che ancora non aveva capito...
Era la spada che faceva grande uno
spadaccino o il
contrario? Era giunto alla conclusione che sono gli uomini a compiere
le azioni e non gli stumenti di cui si servono... Suo padre
probabilmente, invece era convinto del contrario!
Perchè la spada di luce era
tanto importante, cosa
nascondeva? Non lo sapeva ancora, nessuno gliel'aveva mai spiegato...
Sapeva che era una spada leggendaria ma il perchè lo fosse,
non gli
era dato sapere!
La fissò ancora, pensieroso. Suo
padre e suo fratello
dormivano della grossa e sicuramente non immaginavano quali pensieri
si addensassero, in quella notte di tempesta, nella mente del Gabriev
più giovane. Lo avevano sempre considerato uno smidollato,
lo
stupido della famiglia, benché abile con la spada. Non si
erano mai
nemmeno premurati di fargliela provare la spada di luce, non lo
ritenevano degno neppure lontanamente...
E quindi, come potevano immaginare che 'lo
smidollato'
stesse pensando di darsela a gambe con il prezioso bottino?
Gourry non era una persona avida, non lo
era mai stata.
Era invece un giovane limpido, gentile, coraggioso e per niente
attratto da ricchezze e gloria ma solo bisognoso di affetti sinceri.
Affetti che gli erano sempre stati negati a
causa di
quella dannata spada! La odiava! Voleva prenderla da quel dannato
fodero, portarla via lontano, lanciarla giù da una rupe e
non
vederla mai più. Sapeva che se lo avesse fatto avrebbe perso
la sua
famiglia, se ne sarebbe dovuto andare per non tornare più,
che si
sarebbe guadagnato odio perpetuo. Ma forse la sua famiglia avrebbe
guadagno pace e amore da quel gesto, nel tempo... Anche se lui non
sarebbe più stato con loro. In fondo, pensava
semplicisticamente,
tolta la causa delle liti, non ci sarebbe stato più motivo
di
scontri...
Gourry non poteva sapere ancora che gli
uomini amano
farsi la guerra anche per niente, era ancora troppo giovane e
inesperto per capire appieno la complessità dell'animo
umano...
Certo, sapeva che forse non avrebbe
funzionato ma
almeno, non valeva la pena tentare?
Era questo che si chiedeva lì,
davanti a quella teca...
Farlo o non farlo? Prenderla e cambiare il destino di tutti o
lasciarla lì, lasciando tutto immutato?
Non era solo questione di rubare o no la
spada... In
fondo attuare quel gesto era solo questione di un'attimo...
Ma era un'altra la cosa fondamentale, la
cosa che Gourry
sapeva avrebbe cambiato per sempre il suo destino...
Voleva continuare a rimanere il figlio
minore lento a
capire di Lord Gabriev, quello privo di qualsiasi interesse agli
occhi di tutti, quello che nella vita non avrebbe mai combinato
niente? O voleva prendere in mano il suo destino, prendere il
coraggio di portare a termine una decisione che riteneva giusta,
senza dar retta a nessun altro se non a se stesso? Pur sapendo a cosa
andava incontro, pur sapendo che da quel gesto dipendeva il suo
futuro... Voleva rimanere un ragazzino o diventare uomo? Aveva il
coraggio di scegliere, di fare quello che riteneva giusto?
Guardò la teca un'altra volta,
mentre il ticchettio
dell'orologio a pendolo nel salotto scandiva attimo dopo attimo il
passare del tempo...
Doveva sceglire, doveva farlo in fretta.
Coraggio o paura?
Certo, aveva paura, era normale...
Poteva vincerla?
'Posso farlo, DEVO farlo!'...
E in quell'attimo decise. Che era un uomo,
che era
abbastanza coraggioso da fare quello che riteneva giusto, anche se
tutti lo avrebbero condannato a vita. Aveva scelto!
Con un gesto veloce, risoluto ma silenzioso
alzò la
teca, con un movimento altrettanto rapido tolse la spada dal fodero
di velluto rosso, se la allacciò alla cintura, si
allontanò dalla
sala e a rapidi passi uscì di casa.
Un violento scroscio di pioggia lo
investì, unito a una
pungente sensazione di freddo...
Ma non ebbe nessun pentimento e
ripensamento! Un vero
uomo, pensò, non torna mai sui suoi passi se ritiene siano
stati
passi giusti!
Considerò se rubare un cavallo
dalle scuderie di suo
padre per allontanarsi più in fretta ma giunse alla
conclusione che
per quella notte, rubargli la spada di luce era più che
sufficiente.
E viaggiando da solo piuttosto che con un cavallo, si sarebbe potuto
nascondere meglio dai suoi eventuali inseguitori. Doveva iniziare a
pensare da solo a se stesso ed era meglio farlo da subito dopo tutto.
Si voltò un'ultima volta verso
casa sua, investito da
tanti ricordi, tristi, sporadicamente felici... Provava nostalgia...
In fondo, tutto quello che aveva vissuto lì aveva
contribuito a
farlo diventare quello che era! E per la prima volta in vita sua
forse, era davvero orgoglioso di se stesso!
Fissò la spada al suo fianco. In
un attimo aveva scelto
il suo destino, la sua vita. Era fiero di non essersi tirato
indietro!
E ora doveva andarsene, portare a termine
quello che
aveva iniziato.
Si sarebbe liberato, probabilmente, di
quella spada. O
forse non subito, chi poteva saperlo?
C'erano tante domande a cui non era ancora
riuscito a
trovare risposta e tenerla con se o liberarsene poteva servire a
trovare la soluzione ai suoi dubbi.
A cosa serviva una spada...?
Perchè era importante
combattere? Se lo era sempre chiesto...
Forse, presto avrebbe trovato una risposta.
E con questi pensieri si
allontanò, addentrandosi nella
tempesta.
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