Per il trope
“role reversal”, perché avevo
voglia di scrivere dello Sterek e questo è concettualmente
semplice, ma mi
permette di esplorare i personaggi secondo la mia volontà.
Non ho ancora avuto
modo di vedere la nuova stagione, quindi possiamo evitare gli spoiler?
Gli aggiornamenti saranno irregolari sia per tempo che per lunghezza;
intendo
lavorare per sezioni più che per capitoli, e questo mi dona
molta più libertà.
Theme
song: Coeur de Pirate, Fondu au Noir (Fade/Melted to
Black)
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Derek
è il miglior fratello maggiore che Scott
potesse chiedere al destino: economicamente indipendente, sempre sulle
sue, ma
disposto ad aiutare nel momento stesso in cui gli è chiesto
aiuto.
Quando lo avvicina giovedì mattina prima della scuola, non
è stupito dallo
sguardo intenso e dal modo in cui Derek sembra studiarlo prima di
rispondere
con un verso dal fondo della gola e domandargli, “Cosa
c’è?”
Scott
si
strofina il palmo della mano sulla spalla,
imbarazzato.
“Uhm,
ti ricordi quella trasmissione della polizia
che ho intercettato per caso insieme ad Isaac ieri sera? Il cadavere
nel bosco?”
Questo
è il momento in cui Scott sospetta di non
aver compiuto la scelta migliore, cercando l’aiuto del
fratellastro prima di
quello del suo migliore amico.
“Ti
riferisci forse a quando vi ho espressamente
chiesto di non cacciarvi
nei guai come una coppia di allocchi?”
Non
risponde;
abbassa gli occhi sul tavolo,
cercando il modo migliore di porre la propria domanda. Rimane in
silenzio per
un paio di momenti di troppo, perché Derek è meno
accusatorio e più preoccupato
quando gli rivolge di nuovo la parola.
“Cosa
è successo? Siete andati nel bosco?”
Scott
annuisce,
e afferra incerto l’orlo della
propria maglia prima di sollevarlo e mostrare la medicazione sul
proprio
fianco. “Qualcosa mi ha attaccato.”
Se
mentre rivela
questo a Derek il ronzio nelle sue
orecchie cresce, il ritmo
accelera, e gli sembra di sentire due battiti cardiaci invece di uno
solamente,
dà la colpa al nervosismo e mette la nozione da parte nella
propria testa.
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Stiles
ricorda meglio di qualsiasi altra cosa il
momento in cui sua madre è morta: qualcosa nella sua testa
si è spento, all’improvviso,
e prima di rendersene conto era a terra in iperventilazione.
Il peggio venne però quando Laura lo raggiunse; piangeva, e
la sua mano sulla guancia
lo aiutò a respirare di nuovo.
Stiles
riusciva quasi a sentire il sapore salato delle sue
lacrime in fondo al
palato.
Questa
volta, mentre il suo Alfa moriva Stiles
stava facendo la spesa: è caduto in ginocchio e si
è ferito con la bottiglia di
latte che teneva in mano fino a pochi istanti prima.
Quando
vede la volante della polizia parcheggiata
di fronte alla vecchia mansione, ormai scheletro di se stessa, ha avuto
parecchio
tempo di decidere come aprire la conversazione, e cercare di
manipolarla a
proprio vantaggio.
Porta
in braccio solo una parte del
cadavere di Laura, freddo e rigido fra le proprie braccia.
La deposita con estrema delicatezza nella buca, facendo attenzione a
non
disturbare la linea d’aconito, e distoglie subito lo sguardo.
Prima
di muovere un solo muscolo per chiudere la
terra sul corpo della sorella, il corpo di
sua sorella, il suo Alfa, sangue del suo sangue, uccisa, assassinata,
l’odio
brucia nel suo cuore, la vendetta gli corrode la carne e il cervello—prima
di fare qualsiasi cosa, si volta verso lo Sceriffo e incrocia le
braccia sul
petto. Sa che i suoi vestiti sono sporchi di sangue, così
come la sua pelle e
il suo viso.
Gli
sorride, falso e radioso.
“Ciao
papà, da quanto tempo!”
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