E' da tanto che non posto qualcosina nella
sezione del dottor House... Così, eccomi qui con questa shottina natalizia :-).
Mi è venuta in mente riguardando il quinto episodio della prima stagione (Damned
If You Do, se non erro). Chiedo scusa già da subito se ho trattato temi già toccati da altre fan
fic; se così fosse, non è stata assolutamente una cosa intenzionale.
Ringrazio già da ora chi avrà la bontà
di leggere (e magari di recensire) questa fan fiction ^^! E, ovviamente, auguro
a tutti voi un Buon Natale
e un felice 2008!!!
Disclaimer: i personaggi di questa storia
non sono miei, ma appartengono agli aventi diritto. Mi prendo la libertà di
utilizzarli senza alcuno scopo di lucro.
Santa Cl... House
wishes you a Merry Christmas
"Non credere di passarla
liscia anche quest'anno, House"
"Ohibò... Cosa c'è
questa volta? Le palline di Natale non bastano per decorare tutti gli alberi
giù in Oncologia? Immagino che manderai me a fare incetta di stelle, stelline e
lucette al centro commerciale qui vicino"
Un uomo alto, dalla barba
trascurata e munito di bastone stava in piedi, con un atteggiamento di
incredibile ironia, davanti al suo capo, la dottoressa Cuddy. La donna, anche
lei in piedi, non ribattè subito alla battutina del collega, ma si prese
qualche secondo riordinando qualche documento sopra la sua scrivania.
"No, House" disse
infine, alzando brevemente lo sguardo. "Nulla di tutto ciò"
"Oddio!" gemette
teatralmente l'uomo. "Te l'ho già detto: non ho intenzione di donarti
nemmeno una goccia del mio sperma, ok?"
La Cuddy lo fulminò con lo
sguardo.
"Senti, vediamo di
tagliare corto" disse House, martellando una gamba del tavolo col suo
bastone. "Io, a differenza di te, sono un dottore attivo... Ho delle
vite da salvare. Non ho tutto questo tempo da perdere. Vieni al dunque"
"Bene" asserì la
Cuddy. "La faccenda è molto semplice: devi rispettare, almeno quest'anno,
un certo dovere... natalizio"
"L'avevo detto io che
mancano le lucette!" esclamò trionfante il diagnosta.
"Oh, no..."
cominciò la Cuddy. "Devi solamente..."
E qui si prese una lunga
pausa. Sapeva benissimo che House odiava rimanere all'oscuro; e difatti l'uomo
aveva smesso si trastullare il bastone, ma la fissava concentrato.
"Bè?" esclamò
alla fine, tradendo con l'impazienza la sua curiosità.
"... travestirti da
Babbo Natale per i bambini dell'ospedale!" concluse la Cuddy, godendo nel
vedere la faccia scandalizzata di House.
Era quasi troppo orripilato per
ribattere. "Cosa?! Che novità è mai questa?"
"Vedi, ogni anno, a
turno, uno dei primari dell'ospedale ha l'incarico di travestirsi da Babbo
Natale per i nostri piccoli pazienti" spiegò la Cuddy. "Per esempio,
l'anno scorso lo ha fatto Wilson..."
"Davvero?" chiese
House, leggermente divertito. "Non me lo aveva detto"
"Non lo biasimo di certo
per questo" replicò la dottoressa, perentoria. "Comunque... Tre anni
fa, che era il tuo turno, lo ha fatto Foreman, sapendo che tu non lo avresti
fatto per nulla al mondo. Quest'anno era il turno di Johnson, di Chirurgia, ma
ha avuto un problema. Così, sembra proprio che tu ti sia gentilmente
offerto per sostituirlo"
"Non vedo perchè
rompere la tradizione del Babbo nero, quest'anno" replicò House, pungente.
"Ti dico solo una
parola, House: Tritter" disse la Cuddy, sottolineando abilmente
l'ultima parola.
"Questo è un colpo
basso, Cuddy" esclamò House, puntandole contro il bastone. "E
comunque, la mia risposta è: NO!"
L'ultima parola, quasi
urlata, risuonò per l'elegante ufficio della dottoressa. Quest'ultima non si
scompose di un millimetro.
"Piuttosto rimango una
settimana senza Vicodin!" le propose House, in fretta.
"Sì, certo,
resisteresti sicuramente" disse la Cuddy sardonicamente. "House, per
metà di quei bambini questo potrebbe essere l'ultimo Natale che
festeggiano!"
"Compilerò tutte le mie
cartelle!" incalzò House, cercando di tirarsi fuori da quell'impiccio.
"No. E comunque, avevo
immaginato che avrei trovato qualche resistenza da parte tua" ribattè la
donna, flemmaticamente. "Per questo ti offro un mese senza
ambulatorio"
"Almeno sei!"
esclamò House con forza.
"Due"
"Quattro!"
"Tre. E' la mia ultima
offerta. Allora, affare fatto?" chiese la Cuddy, allungando la mano verso
l'uomo.
"E buoni mensa gratis a
tempo indeterminato!" aggiunse il dottore, ignorando la mano tesa della
donna.
"Come se non sapessi che
il pranzo te lo fai offrire da Wilson!" sibilò la Cuddy freddamente.
"Il parcheggio più
vicino all'entrata dell'ospedale!"
"E va bene"
accettò la Cuddy a denti stretti, dopo qualche secondo di riflessione.
"Accetti, allora?"
House alzò la mano, ma non
strinse subito quella della donna. Sapeva benissimo che si sarebbe pentito di
quello che stava per fare ma, d'altro canto, la prospettiva di vedere per i
prossimi tre mesi Chase, Cameron e Foreman sgobbare davanti a nasi gocciolanti
al posto suo era davvero accattivante.
"Va bene" sillabò
pesantemente, maledicendosi da solo, e stritolando per ripicca la mano della
Cuddy.
"Bene". La Cuddy
sembrava notevolmente soddisfatta.
"Oddio, Wilson e Cameron
saranno rivoltanti!" esclamò House, coprendosi le mani con la faccia.
"Oh, mi stavo
dimenticando" disse la Cuddy, alzando la voce per coprire le imprecazioni
del diagnosta. "Foreman e Chase saranno i tuoi supervisori"
"Supervisori? Hai
intenzione di camuffarli da elfi?" replicò House, sarcastico.
"In effetti, era proprio
quello a cui avevo pensato" disse la Cuddy affabilmente, prendendo un
sacchetto rigonfio e sganciandolo tra le mani di House. "Muoviti, cominci
subito..."
"Cuddy?"
"Sì...?"
"Fottiti"
* * *
"Mi-sento-un-idiota"
biascicò House, completamente sconvolto, guardandosi: era intrappolato in una
specie di pigiamone rigorosamente rosso, completo di scarponi, barba bianca
zuccherosa e cappello a tono. "E' orribile..."
"Sì, decisamente!"
concordò Chase, che aveva passato l'ultimo quarto d'ora a ridere del suo capo
(nonostante le pesanti minacce di castrazione da parte di House).
"Ha parlato Mister
Eleganza!" ribattè House, il più acidamente possibile, alludendo al
costume verde di Chase. "Sembri la versione taroccata di Shrek!"
"Bene, House"
esordì Foreman, bloccando Chase, già pronto a ribattere. "La Cuddy mi
informa che le uniche frasi che puoi usare sono: buon Natale! e Cosa
vuoi per Natale, bel bambino?. Quindi niente parolacce, imprecazioni e
allusioni a sfondo sessuale"
"Sei molto elegante,
Foreman, con quelle scarpette a punta con i campanellini!" disse House,
facendo cadere al neurologo col bastone il capellino da clown di Foreman.
"Sembri il fratello effeminato di Peter Pan"
"Ah ah ah" replicò
Foreman apaticamente, mentre House estraeva il suo Vicodin e ne ingoiava tre
pasticche. "I bambini arriveranno tra qualche minuto, è meglio se ti
prepari" lo informò.
"Ai suoi ordini, Rudolph"
ribattè House, sedendosi pesantemente su un tronetto addobbato per l'occasione.
"Rudolph era la renna,
non l'elfo" osservò Chase, sistemandosi il costume.
"Zitto, tu!"
abbaiò House. "Se non vuoi dire addio ai gioielli di famiglia"
In quel momento, una ventina
di bambini entrarono nella saletta adibita a "casa di Babbo Natale".
Alcuni di loro sembravano piuttosto in forma: evidentemente erano ricoverati in
ospedale per qualche sciocchezza. Altri, al contrario, sembravano più morti che
vivi: venivano sicuramente da Oncologia.
"Allora, cominciamo,
bambini?" chiese Foreman ai piccoli pazienti, che gioirono. House, invece,
si morse la lingua per non scamapanare qualche imprecazione colorita.
"Susie Smith!" chiamò il neurologo, mentre una bambinetta bionda
veniva accompagnata davanti a "Babbo Natale" da un'infermiera. Chase
la prese e la fece sedere sulle ginocchia di House, meritandosi così
un'occhiataccia da parte del nefrologo.
"Ehm... Susanne..."
cominciò House.
"Susie" lo corresse
Foreman a bassa voce.
"Susie" riprese
House, trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo. "Allora, cosa vuoi che
ti porti Babbo Natale quest'anno?"
"Allora..."
cominciò la bambinetta, estasiata. "Vorrei il puzzle di Winnie The Pooh...
e la Barbie principessa della foresta... e..."
La piccolina continuò per
diversi minuti a sciorinare i nomi di chissà quanti regali. House distolse
automaticamente l'attenzione dalla marmocchia e esaminò con lo sguardo la
stanza. Con suo sommo orrore, notò Wilson e Cameron in fondo alla stanza.
L'oncologo si era munito di fotocamera digitale e filmava il tutto attentamente;
dallo sguardo era palese che non riusciva a credere ai propri occhi. Cameron,
invece, era sull'orlo delle lacrime, e sembrava in adorazione del suo capo.
"Questo lo mando su
Youtube!" sillabò Wilson in direzione di House, quando si accorse che
l'amico stava guardando dalla sua parte.
House gli scoccò un'occhiata
omicida non potendo, in quella situazione, esprimere a parole quanto odiasse
Wilson in quel momento.
"... e la bacchetta
magica di Harry Potter" concluse la bambina, mentre House tornava a
prestarle attenzione. "Allora, me li porti, Babbo Natale?"
"Sicuro. Hai preso nota,
Elfa Zuccona?" chiese House a Chase, mentre la bambina ridacchiava.
"Certo" borbottò
Chase. Probabilmente solo House si accorse del leggerissimo tono sarcastico di
cui era decorata la risposta dell'intensivista.
"Bene. Intanto prendi
questo" disse House a Susie, offrendole un pacchettino passatogli da
Foreman che conteneva un regalino standard dell'ospedale.
"Grazie, Babbo
Natale!" esclamò la bimba, schioccando un bacio sulla guancia di House e
scendendo giù dalle sue ginocchia.
House si sentì sprofondare,
dopo aver visto le espressioni estasiate di Cameron e Wilson. Questo momento
Wilson me lo rinfaccerà a vita si ritrovò a pensare House.
"Stai andando benone"
gli mormorò Foreman, mentre Chase chiamava il prossimo bambino. "Mark
Thompson!"
Un ragazzino si fece avanti;
aveva un'espressione spavalda, che non piacque per nulla ad House. Si sedette
pesantemente sulle ginocchia di House, forzando soprattutto sulla gamba destra,
quella storpia. Anche se non poteva saperlo, sembrava compiaciuto del fatto che
aveva provocato un crampo alla coscia ad House. Quest'ultimo però, per ripicca,
non esalò nessun gemito.
"Allora, tu cosa vuoi
per Natale?" chiese House, dopo un colpetto di richiamo da parte di
Foreman.
"Non sei troppo magro
per essere Babbo Natale?" chiese il ragazzino, accigliato.
"Mi sono messo a dieta.
A proposito, perchè sei qui? Non mi sembri malato"
"Infatti mi dimettono
stasera. Rimozione delle tonsille" annunciò il bambino allegramente,
confermando le ipotesi di House.
"Sei fortunato, eh?
Allora, cosa vuoi per Natale?" ripeté House, mentre sentiva che la sua
poca pazienza stava andando a farsi benedire.
"Vederti senza
barba!" esclamò il ragazzino, ancora più allegro. Allungò una mano e
afferrò la barba finta di House, strattonandola. Fortunatamente, la barba non
si staccò. Evidentemente la Cuddy aveva speso una cifra per quel costume.
"Brutto figlio
di...!" esalò House, meritandosi un pestone sul piede da Foreman.
"... tua mamma" concluse il diagnosta, sibilando. "Allora, Bart
Simpson, cosa vuoi?"
Dopo alcune richieste
piuttosto esagerate, il ragazzino se ne andò (per il sollievo di House).
Continuarono così per un'altra mezz'ora; dopo aver tenuto così tanti bambini
sulle ginocchia, House aveva un estremo bisogno di una dose quadrupla di
Vicodin.
"Simon Brown!"
Foreman chiamò l'ennesimo bambino.
Un'infermiera si fece avanti
accompagnando un bambino evidentemente malato, troppo gracile per la sua età.
Lo posò delicatamente sulle ginocchia di House; pesava veramente pochissimo.
House lo osservò: aveva una bandana a colori accesi, sulla testa, per
nascondere l'assenza di capelli. Era anche molto pallido. House, da bravo
medico, pensò (a ragione) che il bambino fosse ricoverato in Oncoematologia
Pediatrica, e aveva all'incirca due mesi di vita. Forse due e mezzo, se era
fortunato.
"Allora, cosa vuoi per
Natale?"
Il bambino lo guardò
intensamente. "Babbo Natale, per favore, mi guarisci?" lo implorò.
House entrò nel panico più
profondo. Cosa avrebbe dovuto rispondergli?
Sì, certo: la palla
più grossa di tutte. Sapeva benissimo (e lo sapevano anche tutti gli altri
dottori) che per quel bambino non c'erano più speranze. Non sarebbero riusciti
a fermare la sua leucemia; non a quello stadio, comunque. E a cosa sarebbe
servito dare a quel bambino delle speranze in più? A morire nella delusione
più profonda, forse?
No, mi dispiace:
risposta perfetta se voleva far scoppiare a piangere quel bambino proprio sulle
sue ginocchia. E se voleva meritarsi una strigliata dalla Cuddy, da Wilson, da
Foreman, da Chase e da Cameron. Sarebbe servito a qualcosa far soffrire ancora
di più quel piccolo sfortunato?
"Io... farò il
possibile" mormorò House, cercando un qualche compromesso fra le due
risposte. Il bambino si rattristò: evidentemente non era quella la risposta che
aspettava. "Te lo prometto, ok?" aggiunse House, dando un colpetto
affettuoso sulla spalla del bambino.
Il piccolo annuì, più
sereno. "Ok. Grazie, Babbo Natale" disse, abbracciando House, che
raramente si era sentito così a disagio in tutta la sua vita.
"Tieni" disse
House, mentre il bambino scioglieva l'abbraccio. Afferrò il pacchetto più
grande che trovò e lo porse al bambino.
"Buon Natale, Babbo
Natale!"
House lo guardò, sentendo
uno strano groppo in gola. "Sì, Buon Natale"
* * *
"Mai più, ok?!" esclamò House,
rivolto alla Cuddy.
Questa era impegnata a riporre alcuni
documenti nella sua ventiquattrore; House invece era già pronto per tornarsene
a casa, con il giubbotto di pelle e il casco sottobraccio.
"Sì, credo che una volta basti"
asserì la Cuddy, chiudendo la valigetta e afferrando la sua giacca. "A
proposito: grazie"
House sbuffò vistosamente, in risposta.
"Spero almeno che manterrai le tue promesse sull'ambulatorio e il
parcheggio!"
"Certo. Sono una persona di parola, io"
"Farò finta di ignorare la tua
sordida allusione" annunciò il diagnosta, sprezzante.
"Tanto lo fai sempre!" ribattè
la Cuddy, uscendo dall'ufficio, seguita da House. "A
proposito, credi di aver imparato qualcosa di nuovo, da questa...
esperienza?"
"Sì" rispose House, facendo
voltare la Cuddy per la sorpresa. "Quel costume bianco e rosso non ha messo
in risalto i miei occhi azzurri"
La Cuddy riprese a camminare, scuotendo la
testa esasperata. "Non cambierai mai, House"
"Già. Proprio così"
The end
Ringrazio nuovamente tutti
coloro che sono giunti alla fine di questa piccola fic. Spero vi sia piaciuta e
di aver mantenuto i personaggi IC (soprattutto House)! Un ringraziamento
speciale a luna, XXXBEAXXX, SHY, Nef e a crazycotton per
aver recensito la mia fan fic precedente su dr House, My
Immortal.
Un salutone a tutti
Angelikfire
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