Au revoir, Shosanna!

di Marlene Ludovikovna
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Mi muovo con passi lenti e pesanti. 
Sento il cigolare del parquet. 
Mi fermo davanti alla porta. 
C'è un ratto che sta scappando. 
Com'è che si chiamava? Ah, si Shosanna. 
Shosanna Dreyfus. 
Punto la pistola contro di lei e sto per premere il grilletto. 
Mi basta muovere un muscolo per ucciderla. 
La guardo correre disperata nell'erba della campagna francese...
La ragazza ha i capelli biondi, il corpo infangato e pieno di sangue. 
Cade a terra. 
Ma poi si rialza e si decide a correre più veloce, perchè l'aquila non possa raggiungerla. 
Il cielo è blu, ma lei vede tutto nero. 
Scommetto che piange. Oh, si. 
Lacrime di rabbia, di vendetta, lacrime di odio. 
Le asciuga con violenza. 
Non lo vedo, ma lo so. 
Quelle lacrime sono per me. 
Perchè so pensare come un ratto. 
Io sono il Cacciatore di Ebrei. 
E ti ucciderò Shosanna, ma non oggi.
Metterò fine alla tua vita di sporca ebrea.
Non fraintendermi, mein fraulein, non perchè mi interessa di te, 
Ma perchè nessun ebreo mi sfugge se non sono io a volerlo, mia cara Shosanna. 
Vedrò la tua vita spegnersi tra le mie mani di nazista. 
Ti vedrò piangere ancora una volta. 
Abbasso la pistola. 
"Au revoir, Shosanna!" Urlo. 
La immagino voltarsi. 
Mi ha sentito. 
Si ricorderà di me... Lo so. 
Lo giuro, mia cara Shosanna. 
Noi ci rivedremo. 





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