Reminders
Reminders
Mi manchi
terribilmente.
Ogni giorno di più.
Ogni giorno è come se
perdessi un pezzetto del mio cuore.
E quando il peso della tua
mancanza mi sembra insostenibile, prendo la tua foto.
La tengo nascosta.
Non perché mi vergogni di
te.
Non me ne frega niente di
quelle cazzate.
Non me ne frega più niente,
da quando ho capito quanto fossi importante per me.
Non la tengo nascosta per
futili motivi.
Ma solo perché non la voglio
condividere con nessuno.
Sei mio, sei stato mio, e
sempre lo sarai.
Per quello non ti voglio
condividere con nessuno.
Oggi è uno di quei
giorni.
La tua mancanza mi sta
lacerando il cuore in due.
E alla fine cedo.
Vado in camera mia.
Apro il cassetto chiuso a
chiave.
Quello dove tengo tutte le
mie cose più preziose.
Ti ricordi?
Mi prendevi sempre in giro
per quel cassetto.
La tua voce mi risuona nelle
orecchie.
“Eddai Draco, manco fosse la
tua camera blindata alla Gringott”.
Estraggo dalla tasca la
chiave.
Faccio sempre attenzione ad
averla con me.
Se la perdessi probabilmente
perderei quel poco di sanità mentale che mi è rimasta.
Apro il cassetto.
Conservati li dentro ci sono
tantissimi ricordi.
La mia vecchia spilla di prefetto.
Una foto dei miei
genitori.
Un biglietto di un
concerto.
Alcune cartoline di Pansy e
di Theodore.
Un ciondolo appartenuto a mia
madre.
Lettere, praticamente tutte
tue.
La tua bacchetta, rotta a
metà.
Ed infine la nostra
foto.
La prendo in mano con
delicatezza.
Tutte le volte ho paura che
si rompa.
Quanto eravamo
giovani.
Sorrido malinconicamente
osservandola.
Quanto eravamo felici quando
ci scattarono quella foto.
Era Natale, ricordi?
Eravamo sotto il
vischio.
E tu mi avevi appena
raccontato quella strana usanza babbana.
“Sai Draco, i Babbani hanno
l’usanza di baciarsi quando si trovano sotto il vischio”.
Ed è proprio sotto quel
vischio, mentre siamo abbracciati e ci guardiamo, che ci hanno scattato la
foto.
Il mio ricordo più
bello.
Tu sorridi radioso, io ti
guardo,e da li si capisce quanto sia innamorato di te.
Siamo così diversi.
Fisicamente e
caratterialmente.
Quello fu l’ultimo Natale di
pace che avemmo.
Poi la guerra si
inasprì.
Tu diventasti ufficialmente
Auror.
Io ti stetti sempre
vicino.
Ti ho sempre
aiutato.
Fino all’ultimo
insieme.
Quel maledetto giorno di
giugno.
Appena sei mesi dopo aver
scattato quella fotografia.
Mi sono fatto catturare come
un imbecille.
E mi ha usato per attirarti
in trappola.
Non me lo perdonerò
mai.
Quanto sono stato stupido
quel giorno.
La mia stupidità ti ha
condannato a morte.
La mia stupidità mi ha
condannato all’oblio.
Mi ha condannato a una vita
senza di te.
A una vita di
sofferenza.
Quanto vorrei tornare
indietro nel tempo.
Quanto vorrei impedirmi di
fare quell’ errore.
Quanto vorrei impedirti di
cadere in trappola.
Se mi fosse data una seconda
possibilità, mi metterei io al tuo posto.
Ti sei sacrificato per
me.
Lui, lo aveva
capito.
Aveva capito che avresti
fatto qualsiasi cosa pur di salvare me.
Dio quanto ho urlato quel
giorno.
Non ho mai urlato e pianto
così tanto in vita mia.
Non so nemmeno dove abbia
trovato la forza di smaterializzarmi con il tuo corpo.
Perché ti sei messo in mezzo
Harry?
Perché hai sacrificato la tua
vita per me?
Io che non meritavo
nulla.
Perché quel maledetto giorno
ti sei messo in mezzo?
Quell’ Avada era per
me.
Almeno sarebbe stata una
morte veloce, così invece, sto morendo giorno per giorno, lentamente.
E’ una tortura che ho deciso
di infliggermi.
Vivere lo stesso senza di
te.
Fino a quando i sensi di
colpa non saranno così forti da farmi morire di crepacuore.
Rimetto la foto apposto, e
tiro fuori un’altra cosa.
E’ una delle tue tante
lettere.
E’ quella che
preferisco.
C’è semplicemente
scritto:
“Ti amo. Per sempre tuo
Harry.”.
Perché Harry?
Perché mi hai fatto
questo?
NdA: Mazza oggi l’allegria si
conta con il contagocce XD. Ma mi sento ispirata per questo verso che volete
farci.Spero sia di vostro gradimento come sempre.
Baciozzoli
bavosi.Leena
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