Tom
Burbank sedeva al tavolo assieme al suo collega James Parker,
discutevano come al solito.
"
ma pensaci un secondo, no?" Parker sbuffò mettendosi con le
mani conserte, pronto a sorbirsi la prossima 'trovata geniale' del suo
collega "avanti, spara!" disse poi, incitandolo a continuare "da quanto
siamo in America?" domandò il primo "quattro giorni?"
rispose a sua volta Parker, davvero non sapeva dove il tizio seduto di
fronte a lui volesse andare a parare "esatto" si sentì
rispondere "e allora?" "quanto ci resteremo?" "un paio di mesi"
"appunto" Burbank sembrava seguire soltanto il filo logico del suo
pensiero e il collega ancora non arrivava a capire cosa stesse
progettando quella mente contorta.
"
e poi siamo in piena estate" aggiunse Burbank alzandosi per andare a
prendere qualcosa da bere "è la stagione degli amori, lo
sanno tutti, no?" continuò, offrendo del succo fresco a
Parker, quest'ultimo si rizzò a sedere all'improvviso e si
sporse verso il collega "che intenzioni hai?" domandò ormai
sicuro che centrasse qualcuno dei ragazzi in particolare "ci siamo
già capiti" rispose l'altro immaginando già le
copertine di ogni rivista di gossip "bisogna riportare l'attenzione su
di loro, in estate è facile distrarsi, ci sono un sacco di
cose da fare, i One Direction potrebbero passare in secondo piano se
quelle ragazzine trovano di meglio da fare" esordì uno dei
due uomini "io non credo che possa succedere qualcosa del genere,
quelle ragazzine non li abbandoneranno così facilmente" "ma
è meglio prevenire che curare, giusto?" Burbank sembrava
assolutamente determinato "se pensi che possa essere utile al futuro
dei ragazzi come boy band, ci sto" si arrese Parker "certo,
è quasi automatico che in estate nascano degli amori, lo si
vede nella maggior parte dei film, e quasi tutti hanno scadenza...i
nostri ragazzi hanno l'età giusta per potersi casulamente
trovare coinvolti in qualcosa del genere, la durata di una vacanza, e
poi ognuno con la sua vita" spiegò l'agente dotato di
parecchia inventiva, era entusiasto della propria idea.
"
sei un genio del male, Tom" disse l'altro, nascondendo un sorriso di
approvazione "veramente mi preoccupo solo di far restare i ragazzi
sulla cresta dell'onda" si difese "canzoni amate da tutti e un tour
mondiale sold-out non bastano?" "sai meglio di me che la gente
è ficcanaso per natura, gli piace impicciarsi delle faccende
altrui, soprattutto se si tratta di persone che stimano e amano, sono
ossessionate quasi dal sapere cosa accade ai propri idoli, vorrebbero
potersi tenere in contatto con loro giorno e notte" James Parker non la
pensava esattamente così, anche se doveva ammettere che un
fondo di verità nelle spietate parole del collega
c'era...ogni volta che uno dei ragazzi era stato avvistato in compagnia
di una ragazza, sul web si era scatenato l'inferno, e non si era
parlato d'altro per giorni e giorni, quindi se l'obiettivo era
focalizzare l'attenzione su di loro, quello era sicuramente il modo
giusto.
"
va bene...chi hai intenzione di chiamare?" domandò a quel
punto "no, ecco la vera notizia bomba!" disse l'ideatore di quel
subdolo piano "nessuna cantante, nessuna ballerina, nessuna modella,
nessuna attrice, nessun viso già conosciuto, questa volta si
tratterà di una ragazza simile a quelle che vogliamo
stupire, o addirittura una di loro, mi occuperò
personalmente di sceglierla" "sembra quasi che tu stia organizzando
un'estrazione" disse l'altro ridendo sotto i baffi, ormai complice
"dovrà essere una ragazza semplice, ma difficile da
dimenticare" continuò imperterrito, come se nemmeno avesse
sentito le parole del collega "e quando pensi di trovare questa ragazza
che corrisponde alla tua idea di semplice e difficile da dimenticare?"
quasi lo prendeva in giro "nelle prossime ore, al massimo
domani" "e tu mi aiterai, caro James" aggiunse "bisogna decidere quanto
offrirle affinchè accetti" ipotizzò Parker
"quello non è un problema" rispose l'altro in maniera quasi
automatica "piuttosto bisogna comunicare al nostro Cupido chi colpire"
"giusto" approvò l'altro "i ragazzi non saranno dalla nostra
parte, non gli sono mai piaciute cose del genere, loro hanno un cuore
d'oro, non sono disposti a venderlo, e non vorranno nemmeno ingannare
così le loro fan, gli sono grati nel modo più
vero, diranno di no sicuramente" Tom sapeva che il collega avesse
ragione, i One Direction amavano le loro fan con tutte le cellule del
corpo, non avrebbero mai accettato di prenderle in giro così
brutalmente, ma mentre stava ancora pensando a un modo per fargli
ingoiare la pillola, gli venne da ridere "siamo i loro manager, quindi
ci devono ubbidire, non hanno scelta" disse poi scandendo bene ogni
parola, mentre il suo complice annuiva bevendo l'ultima goccia di quel
succo di frutta, pronto a spalleggiarlo.
In
quel momento la porta si spalancò e cinque ragazzi
entrarono nella stanza "Ciao Tom, ciao James" li salutarono con un
gesto della mano, come facevano sempre, erano i loro manager e gli
portavano rispetto, ma non li stimavano affatto, avevano capito che
sarebbero stati capaci di fare di tutto per raggiungere i propri scopi,
e a loro questo non piaceva per niente "com'è la spiaggia,
Zayn?" domandò Parker cercando di spezzare la tensione, che
in realtà avvertivano soltanto lui e Burbank, forse
perchè si sentivano un pochino in colpa?
"
fantastica" rispose il ragazzo andando a posare la propria tavola da
surf "ci voleva una giornata così"
concordò Louis "c'erano onde altissime, è stato
divertente" aggiunse Harry "il miglior giorno libero del secolo!"
esultò Niall affacciandosi alla finestra "programmi per
stasera?" domandò Liam, ansioso di sapere come sarebbe
proseguita la giornata "siete liberi di fare ciò che volete
anche stasera, senza esagerare si intende, e domani"
comunicò Burbank, poi si scambiò una strana
occhiata con il collega che soltanto Harry e Louis colsero "dovete
dirci qualcosa?" domandarono timorosi di ricevere un'ennesima
imposizione "alle otto si cena, per il resto, ve lo abbiamo
già detto, siete liberi" spiegò Parker, prima che
i ragazzi si congedassero e raggiungessero le loro camere.
"
qualcosa bolle in pentola" annunciò Liam mentre infilava la
chiave nella toppa della serratura della loro stanza d'albergo "ma se
ci hanno detto che possiamo fare ciò che vogliamo fino a
domani!" protestò Niall, era di sicuro il più
ingenuo di tutti "appunto, ci vogliono fuori dai piedi"
constatò Zayn "stanno oraganizzando qualcosa"
continuò Liam "e non ci piacerà di sicuro,
giusto?" gli fece eco Harry "è la cena che mi proccupa"
disse Louis, stranamente serio, e gli altri annuirono.
Diciamo
la verità, si trattava di cinque ragazzi nel fior fiore
della loro gioventù che avevano realizzato il proprio sogno,
e lo stavano vivendo regalando emozioni impareggiabili a decine di
milioni di persone sparse sulla circonferenza del pianeta, erano felici
perchè amavano follemente ciò che facevano e si
divertivano sul serio sul palco, erano così spontanei,
pazzi, complici in ogni cosa, che era praticamente impossibile non
innamorarsi della loro energia, della loro vitalità, delle
loro voci nate per fungere da ali per volare, dei loro sorrisi dolci e
autentici, e dei loro occhi perennemente ludici sul palco. I One
Direction non avevano nulla da invidiare a nessun uomo sulla faccia
della Terra, stavano maledettamente bene, amavano la vita, la
gente, il mondo...e l'unico prezzo che dovevano pagare erano le
imposizioni di quei due uomini che sì, sicuramente li
avevano aiutati a raggiungere il successo, ma che si collocavano nelle
categoria dei materialisti più accaniti, e spesso e
volentieri imponevano regole e comportamenti ai ragazzi; loro
sopportavano, perchè in confronto alla strordinaria bellezza
del periodo che stavano vivendo, la rigidezza di Tom Burbank e James
Parker, passava in secondo, terzo, quarto piano.
Dall'altro
lato della città, una ragazza originaria del Sud e appena
uscita viva dagli esami di maturità, aveva finalmente
raggiunto l'adorata zia che si era offerta di ospitarla per tutta
l'estate; Megan non aveva avuto nessun dubbio, desiderava partire,
aveva aspettato quella vacanza per così tanto tempo, che il
giorno dopo aver letto i risultati degli esami sui tabelloni, aveva
preparato la valigia e telefonato la zia dicendole di farsi trovare in
aeroporto al suo arrivo.
"
allora Megan, come stai?" le domandò dolcemente la donna
mentre si aggingevano a raggiungere casa "bene, credevo che quegli
esami non sarebbero più finiti, ho studiato come una pazza
giorno e notte e ho fatto impazzire anche mamma e papà,
sicuramente non sono stata molto sopportabile in questo periodo zia
Katy, avevo la tensione a mille, e mi ci voleva una vacanza rilassante
come questa" spiegò, entusiasta di trascorrere gran parte
dell'estate lì in compagnia di sua zia "rilassante? tesoro
mio, tu non hai idea di quanto sia frenetica la vita qui"
ribattè la donna "lo so, è lo svantaggio di aver
trascorso tutta l'infanzia e l'adolescenza in un posto grande quanto
una noce di cocco, perciò sono felice di essere qui, voglio
conoscere questo posto, ambientarmi e divertirmi, questo è
ovvio, ma un po' di relax in spiaggia non me lo toglierà
nessuno" la donna sulla cinquantina le sorrise "sai che la band per cui
faresti pazzie, trascorrerà l'estate proprio dove la
trascorrerai tu?" gli occhi di Megan si illuminarono "lo so, era tutto
calcolato zia" si lasciò scappare una risata nervosa "magari
avessi trovato i biglietti per assistere a un loro concerto" disse
lottando con se stessa per impedire a qualche lacrima prepotente di
sgorgare, ogni volta che si soffermava a pensare di non poter
partecipare al concerto dei suoi sogni, le risultava difficile non
scoppiare a piangere "magari sarai così fortunata da
incontrarli in giro" ipotizzò la zia "ma quante
probabilità ci sono di capitare nello stesso posto alla
stessa ora?" "non lo so, tesoro, la città è
enorme, e tu non ci sei mai stata, non sai ancora orientarti...potrebbe
succedere, ma in caso contrario, ti prego Megan, non restarci male,
goditi questi due mesi" le disse teneramente "zia Katy, mettti l'anima
in pace, ti parlerò di loro come se fossero i miei migliori
amici, parlerò al computer chiamandoli 'idioti' e mi
addormenterò ascoltando le loro voci, sognando il giorno in
cui potrò guardarli negli occhi" la donna rise di cuore
"nessun problema per questo" le disse poi, svoltando a sinistra "pensi
davvero che potrei riuscire a incontrarli?" domandò la
ragazza un secondo dopo, animata da una nuova speranza "o Dio, sarei la
ragazza più felice del mondo!" continuò "e se
Harry mi guarda negli occhi, e perdo le facoltà cognitive?"
"potrei anche svenire zia!" okay, adesso stava sognando a occhi aperti
"Harry? Harry dei One Direction?" domandò la donna
parcheggiando l'auto nel vialetto della propria casa "vabbè,
mi sentirei tre km sopra al cielo anche con Zayn, Niall, Liam e Louis,
però forse ho dimenticato di dirti che un debole per Styles"
ammise, le guance diventarono rosse in meno di un istante e la zia se
ne accorse "buona fortuna, tesoro!" si limitò a dirle,
prendendola in giro teneramente e abbracciandola prima di entrare in
casa "sono contenta di averti qui Megan."
SALVEEEE
:))
Beh,
è soltanto il primo capitolo, e spero che via abbia
incuriosito almeno un po' :D
Mi
raccomando, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, amo
interagire con voi :))
Spero
che vi sia piaciuto e che seguirete la storia :))
A
prestooooooo ♥♥
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