Mi chiamo Draco Malfoy. Ma molti di voi già mi conoscono. Di fama, per lo più. Una fama antica e già sentita migliaia di volte. Non sto esagerando. Volete scommettere? Allora…"Draco Malfoy unico figlio di Lucius Malfoy e Narcissa Malfoy. Purosangue. Famiglia nobile e Mangiamorte. Suo padre? Un mostro figlio di… e sua madre? Una povera vittima innamorata dell’uomo sbagliato. E il suddetto Draco Malfoy? Un fottuto bastardo"
Come vado per ora? Rispecchio ciò che sapete di me? E questa è solo l’opinione di maghi comuni. Ma all’interno della grande Hogwarts ne avreste sentite di diverse. Prendete una ragazza a caso e chidetele di descrivere Draco Malfoy. Le risposte potrebbero essere varie "un incantatore con i suoi occhi color tempesta" "un gran bel fondoschiena e tante alte meraviglie nascoste" "carattere gelido, ma è un maestro a scaldati a letto".
Be’, che dire…ero molto apprezzato. E anche i commenti maschili sfioravano il rispetto. Certo, loro non conoscevano le mie prestanze sessuali, ma era altrettanto importante sapere che incrociare la bacchetta con me significava dolore.
Ho passato un infanzia viziata, circondato da giocattoli preziosi che servivano a giustificare l’assoluta mancanza di mio padre. Ancora non lo sapevo, ma i suoi continui viaggi di lavoro erano associati a riunioni e missioni tra Mangiamorte. Ma non m’importava. Avevo mia madre, che mi amava e giocattoli e amici. Una vita tranquilla, inizialmente. In seguito, quando mi resi conto che ero l’unico tra i miei amici a non andare a caccia con mio padre, ho avuto modo di risentire della sua mancanza. E ho cominciato a odiarlo. Poi, un bel giorno, Harry Potter, a soli 14 anni, ha sconfitto definitivamente Lord Voldemort. I Mangiamorte sopravvissuti sono dovuti fuggire. Così mio padre. Ogni tanto si faceva vivo. Ma erano momenti che temevo. Il Natale, Pasqua, feste qua e là, invece di divertimento per me equivalevano a: "oh no, che palle, rivedo quello stronzo di mio padre" ma trascorsa una settimana insieme, lui ripartiva e io passavo il resto dell’anno tranquillo.
Ma non parliamo di cose che posso approfondire in seguito. E’ importante chiarire cosa sto facendo. C’è un motivo se oggi mi sono messo davanti a questo computer (che aggeggi strani inventano i babbani) a scrivere della mia vita. In realtà voglio raccontare il momento in cui sono nato. Anzi, rinato. L’attimo in cui la mia esistenza è cambiata e io non sono più stato io, ma un altro. Solitamente un uomo cambia per una grande esperienza vissuta. E non ha tutti è data questa opportunità. A me è stata concessa una sola volta. Ed è stato il regalo più grande che un Dio, se esiste, può avermi fatto. Avevo diciassette anni, da poco compiuti, e andavo incontro al mio ultimo anno scolastico. Ero giovane, per farla breve. Giovane e ancora ingenuo. Credevo di conoscere la bellezza della vita. Ma mi sbagliavo. Ora sono passati trent’anni. Ma ricordo perfettamente tutto di quell’anno. L’inizio, le feste, i professori, i compagni. Lei. Un anno meraviglioso e triste. Dove ho imparato a usare il cuore. E mi ha aiutato lei. Scriverò questa storia perché lei me l’ha chiesto. Se volete seguirmi, alla fine sono sicuro che cambierete opinione sul Malfoy bastardo senza anima. Perché grazie a lei, io ho imparato ad amare.