Venezia, narrami una storia.

di EliseeDubois
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Venezia, narrami una storia.


La giovane donna sistemò gli occhiali da sole sul naso a punta. I capelli castani boccolosi erano quasi interamente coperti dal cappello di paglia, legato sotto il mento mediante un foulard. I suoi occhi, nascosti dietro le lenti scure, erano fugaci, cercavano qualcosa, qualcuno.
Era seduta ad un tavolino di un bar posizionato davanti il Canal Grande. Le gambe accavallate, le braccia sopra le cosce, a sorreggere una borsa color sabbia. In mano reggeva un portasigaretta di legno con relativa cicca, ormai quasi finita.
In lontananza vide l’uomo che stava aspettando. Ella distolse immediatamente lo sguardo, come imbarazzata. Portò la sigaretta alla bocca, forse per sembrare più accattivante.
L’uomo arrivò e, senza dire nulla, si sedette nella sedia davanti alla donna. Quest’ultima si tolse gli occhiali, rilevando degli occhi azzurri ed espressivi.
Restarono interminabili attimi a guardarsi, senza rivolgersi una sola parola. Incredibile come con un solo sguardo potevano capirsi, e come potevano amarsi semplicemente guardandosi.
 Finalmente la giovane si alzò e diede appuntamento al suo amato per quella notte. Poi si allontanò con passo indeciso ma spedito, e in poco era già lontana.

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Le posò un candido bacio sulle labbra prima di allontanarsi indietreggiando, mantenendo lo sguardo su di lei, che invano teneva il braccio sospeso in aria.
Rivelarono così il loro amore per l’ultima volta, sotto le tacite stelle che illuminavano Venezia.




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