End of My World
End of My
World
“Che cosa hai?”chiedo con
voce tremante.
Non so il perché, ma ho il
dubbio atroce di sapere quello che stava per succedere.
“Che cosa hai?” ripeto, il
tono più alto.
Beh in realtà quasi
urlo.
Lui non mi guarda.
Mi da la schiena.
Non sopporto quando fa
così.
Mi ferisce.
Sembra che abbia paura di
affrontarmi da persona adulta.
Attendo immobile, mentre mi
torturo il labbro superiore con i denti.
Perché diavolo non mi
rispondi eh.
Non voglio perdere il
controllo davanti a te.
Non voglio.
Ma tu, solo tu, riesci a
farmi perdere tutti i freni inibitori.
E ora tu sei diverso, e io
non ti capisco.
Vedo le tue spalle.
Quante volte le avevo
abbracciate?
Quante volte mi ero perso a
guardarle?
E ora quelle spalle mi
irritavano.
Stavamo discutendo e volevo
vederti in faccia.
Ma è un tuo tipico
comportamento.
Non sai affrontare i discorsi
seri.
Borioso e pieno di te, ma dai
discorsi seri scappi.
“Cosa hai?” chiedo per la
terza volta.
Come risposta ottengo un tuo
movimento.
Ti sei spostato verso la
finestra.
Fuori sta
diluviando.
Ti è sempre piaciuta la
pioggia.
Hai sempre detto che la
trovavi romantica.
Ma ancora non odo
parole.
La sensazione si fa
insistente.
Un campanello di allarme
suona nelle mie orecchie.
Siamo così diversi io e
te.
Così diversi che in molti non
avevano creduto nella nostra storia.
Invece eccoci qua.
Sono passati due
anni.
E siamo ancora
insieme.
Per ora.
La mia mente sta
galoppando.
Avrà un altro.
Avrà un’altra.
Avrò sbagliato qualche
cosa.
Avrà sbagliato qualche
cosa.
I miei pensieri
guizzano.
Sono inquieto.
E ancora non odo
risposte.
Odio questi silenzi così
lunghi.
Carichi di
aspettativa.
Pieni di tensione.
“Maledizione rispondi!” non
posso fare a meno di urlare.
Solo allora, solo in quel
momento quando ti rendi conto che sono al limite, ti giri.
Mi guardi.
I tuoi occhi mi hanno sempre
fatto l’effetto di due cubi di ghiaccio.
Mi gelava la loro
bellezza.
Il loro colore così
inusuale.
La loro profondità.
Anche in questo momento non
posso fare a meno di perdermi
dentro di essi.
Tu mi fissi in
silenzio.
Sospiri.
Un sospiro breve, poco
percettibile.
Io ti fisso di rimando, in
attesa.
Voglio sapere cosa ti è
successo.
Voglio sapere perché sei
cambiato così tanto.
Fai alcuni passi incerti
verso di noi.
Sento distrattamente un tuono
in lontananza.
Hai lo sguardo
determinato.
Deglutisco quel poco di
saliva che mi è rimasta in bocca.
Ho la gola completamente
secca.
“Dobbiamo parlare” mi dici
semplicemente.
Cerco di rilassarmi ma non ci
riesco.
Tu mi fai cenno verso il
divano davanti al camino.
Lo stesso divano su cui
spesso abbiamo fatto l’amore.
Non ci voglio
andare.
Mi sento bloccato.
Tu mi guardi
interrogativo.
Attendi che mi
muova.
“Per favore, non rendere le
cose ancora più difficili” sussurri.
Mi giro a guardarti.
Hai la testa china.
Non mi guardi più.
Decido di sedermi.
Lentamente come se fossi in
una moviola, raggiungo il divano, seguito da te.
Emetto un lungo sospiro,
preparandomi al peggio.
Ti siedi vicino a
me.
Prendi le mie mani tra le
tue.
Le mie sono leggermente più
piccole.
Sospiri anche te, guardandomi
di nuovo negli occhi.
Poi cominci tentennante a
parlare.
“Io….. insomma non c’è un
modo indolore per dirlo”.
Ti fermi, come se stessi
studiando le parole da dire.
Io trattengo il fiato, poi
sbotto.
“Avanti dillo e tagliamo
corto”.
Tu mi guardi leggermente
stupito, gli occhi grigi rispecchiano il tuo stupore.
Ti stringi nelle spalle, un
gesto così raro per te.
Sento i miei muscoli tendersi
fino allo spasmo.
“Ti prego, fai in fretta,
sono giorni che sei così, non ce la faccio più” dico tutto d’un fiato.
Chini di nuovo lo
sguardo.
Non farlo!Maledizione
guardami!.
Vorrei urlarlo, ma ormai
sembro non avere più controllo sulle mie corde vocali.
Tu rialzi lo sguardo e
infine, dopo un lungo sospiro ti decidi a parlare.
“Come ho già detto prima, non
c’è un modo indolore per dirti questa cosa”.
Tentenni di nuovo, e
tergiversi.
Il mio cuore aumenta i
battiti.
Se non avrò una risposta
entro breve credo che mi metterò ad urlare come un pazzo.
O potrei saltarti alla gola e
strangolarti.
O potrei semplicemente
mettermi a piangere.
Sento i miei occhi riempirsi
di lacrime.
Lui torna a concentrarsi su
di me.
Lo vedo attraverso le
lacrime.
Ma anche in questo momento
non posso non notare quanto tu sia bello.
Mi guardi.
Sei triste.
Capirei un tuo stato emotivo
al volo.
“Harry” ti schiarisci
leggermente la voce.
E’ leggermente
arrocchita.
“Io…. Harry, non so come
possa essere successo” pausa.
Sento che sto per avere un
infarto.
Gli sto praticamente
stritolando una mano.
“Harry, io… non ti amo più”
dice tutto d’un fiato, guardandomi negli occhi.
Improvvisamente il mondo
davanti a me diventa nero.
Non sento più nulla, non vedo
più nulla.
Sento solo il mondo, il mio
bellissimo e perfetto mondo, che mi collassa addosso.
Non riesco a dirti
nulla.
“Io…. Ho preparato la mia
roba, vado via stasera”.
Cerco di risponderti, ma non
ci riesco.
Ti guardo solo completamente
intontito, gli occhi vacui, le labbra socchiuse, le guance pallide.
Ti alzi, mormori qualcosa che
suona terribilmente come:Mi dispiace.
Vai a prendere i tuoi bagagli
e ti avvii verso la porta.
Scatto in piedi.
Cerco di
raggiungerti.
Ma tu hai già aperto la
porta, stai uscendo.
Mi guardi un momento, poi mi
fai un cenno breve con la testa.
“Draco io ti amo” sussurro
nella stanza vuota.
NdA: Si continuo con le ficci
allegre eh -.-‘ .
Le feste mi hanno depresso
evviva ^^.Non sono molto convinta ma ai posteri l’ardua sentenza.
Baciozzoli
bavosi.Leena
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