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La voce
all’altro capo del telefono è affannata. Tenendo presente che il numero
composto è quello del telefono fisso, e presupponendo che sicuramente non si è
messa, di punto in bianco, a fare attività fisica in casa, il motivo le era ben
chiaro “Potresti per favore chiudere le gambe e raggiungermi il più velocemente
possibile?”.
Senza
neppure aspettare il trillo del campanello spalanca la porta con veemenza
“Finalmente!” la rimprovera “Bhe, scusami sai se ci ho messo più tempo di
quanto credevi tu a sbarazzarmi di Takeru”. Giustificazione accettabile, ma non
sufficiente per la gravità dell’accaduto “Già, e tenendo presente che era
impegnato ad esplorarti internamente…” continua a stuzzicare l’altra “Miyako,
vedi di piantarla con queste supposizioni. Potresti fare lo stesso anche tu,
invece di interrompere me!” la faccia della maggiore esprime preoccupazione, e
una punta di rammarico. Hikari deposita la borsa per terra, fissandola “Che
c’è?” chiede preoccupata. Mi sa che è stato toccato il punto dolente. Invitandola
ad accomodarsi, Miyako si preme le dita delle mani congiunte sulle labbra “Ho
intenzione di mollare Ken” esordisce, lasciando basita l’amica.
“Avevo
notato in precedenza che era distante e disinteressato nei miei confronti.”
Alzandosi all’improvviso ricompare la ragazza con un babydoll di tulle nero,
semitrasparente e che lascia davvero poca fantasia a cosa si nasconda sotto le
curve “è rimasto indifferente persino a questo indosso a me!” esclama con gli
occhi quasi fuori dalle orbite. Un fischio di apprezzamento accompagna le
precedenti parole. “è sempre con quel computer in mano, che chatta o quel che
cavolo fa. Rientra a casa dopo la mezzanotte e mi racconta scuse su scuse. Mi
ha propinato persino la storia di un funerale di una zia di cui non avevo mai
sentito parlare…” ma la faccia dell’altra blocca il resto della frase
“probabilmente hai capito male. Forse parlava della zia di Joe. È morta la
settimana scorsa” prova a convincerla “si, ma secondo te ci è andato?” il lento
annuire dell’amica fa crollare tutti i ponti su cui aveva costruito la sua tesi
“Lo vedi? Secondo te è normale che vada al funerale di una donna che non ha mai
conosciuto. Per giunta di un ragazzo con cui non ha mai avuto grandi rapporti”
e malgrado la stranezza del suo ragionamento, Miyako continua imperterrita per
la sua strada “è stano! Non è più lo stesso, così ho scoperto come mai: Mi tradisce!”
confessa, ma l’effetto non è quello sperato “L’hai fatto seguire?” domanda
scioccata Hikari, fissandola come una pazza.
“Ero in macchina,
e lui è uscito da una gelateria con una donna, e prima di lasciarsi si sono
baciati sulla guancia. Dovevi vedere come era contento, tutto sorridente e
felice. Non l’avevo mai visto così!” Hikari prova a farla ragionare “Era solo
un bacio sulla guancia!”, ma la ragazza non sembra voler demordere. Ken l’ha
tradita, e se ne pentirà finché campa!
“Eccola, la
vedi? È quella con quella maglia provocante, tutta tempestata di brillantini!”
per fortuna Miyako non nota lo sguardo scettico dell’amica, appostata assieme a
lei dietro un auto. Di certo non si può dire che non attirano l’attenzione,
così rannicchiate dietro la portiera,a sbirciare dal finestrino. “è un maglione
a collo alto, come fa ad essere provocante?” l’amica sbuffa, accanto a lei “Tu
la vedi così perché non se la fa con il tuo ragazzo!” ovviamente discutere è
inutile. “Eccolo, guarda come è euforico di vederla! Scommetto che se fossero
da soli, lei gli salterebbe al collo” “Ok, allora il piano resta quello
previsto?” domanda Hikari con fare da complotto “Certo, domani alle nove!”
comunica prima di dirigersi entrambe verso il viottolo sterrato camminando
acquattate e scattanti come due gazzelle azzoppate.
“è ridicolo,
perché non vuoi spiegarmi cosa ci facciamo qui?” domanda Takeru ad una corrucciata
Hikari. Entrambi aspettano che finalmente qualcuno si decida ad aprire loro la
porta “Lo scoprirai non appena si degneranno di cagarci!” sbotta più scocciata
che infuriata “Bhe, potremmo sempre tornarcene a casa; sai, il letto è ancora
caldo, e non mi spiacerebbe affatto tornarci” bisbiglia il ragazzo all’orecchio
della fidanzata, accompagnando le parole da una mano sul sedere, che sembra
intenzionata a continuare a scendere. Hikari sussulta e si scosta in malo modo
dal biondo, fulminandolo “Ma tu pensi solo a quello? Prima o poi ti si
consumerà l’attrezzo!” lo accusa. Nel frattempo che la porta si apre Takeru ha
giusto il tempo di borbottare, imbronciato “Non sembra dispiacerti troppo, il
mio attrezzo, quando ne hai voglia!”
“Entrate”
ordina con tono da caporale della marina Miyako. I due si dirigono verso il
salotto senza proferire parola “Buongiorno. Cosa vi porta qui a quest’ora?”
domanda allegro uno spettinato Ken. Hikari, come risposta, gli propina un
borbottato “’giorno” appena udibile, accompagnato da uno sguardo degno di
Terminator. In sua difesa, Takeru alza semplicemente le spalle, dedicando
all’amico un’occhiata incuriosita. A quanto pare, nessuno dei due ragazzi ha la
più pallida idea di cosa stia succedendo.
“Kari, ora
mi spieghi perché siamo qui?” torna all’attacco Takeru “Tu sta zitto, che sei
suo amico, e quindi colpevole in egual parte.” Lo rimbecca la ragazza
“Colpevole? Ma se neppure so cosa ha fatto!” prova a difendersi “è uguale!” lo
zittisce definitivamente. “Già, cosa ho fatto?” prova a chiarire la questione
l’ignaro Ken “Dimmelo tu, cosa hai fatto” gli punta contro un dito Miyako. Dopo
due secondi di silenzio scanditi dalle occhiate reciproche dei quattro ragazzi,
la situazione si fa incandescente “Mi tradisci! Sii almeno sincero, una volta
che ti ho smascherato” scoppia in lacrime la ragazza più grande. Fra gli
sguardi scioccati dei ragazzi, la più piccola si alza per abbracciarle le
spalle e fulminare sia Ken che Takeru, tanto per essere imparziali. “Mi fate
schifo, tutti e due” li accusa, prima di fare accomodare Miyako “Ma io cosa ho
fatto!” Urla esasperato Takeru, non riuscendo davvero a capire perché lui è
stato tirato in ballo in questa storia di tradimenti; lui che ha occhi, e
membro, solo per la sua ragazza. Sempre che non si conti quella scappatella
avvenuta un anno prima con quella procace sedicenne tutta curve che a pensarci
anche adesso… bhe, comunque era successo durante un brutto periodo di crisi fra
loro due! “Sei suo amico, centri a prescindere” lo zittisce la sua (cornuta)
ragazza “Io che cosa starei facendo, scusa?” ripete Ken, visto che la prima
volta nessuno l’ha sentito “Mi tradisci, maledetto! Ti ho visto con quella
donna, pure brutta, che uscivate dal bar insieme. E anche quando sei andato da
lei ieri! Certo, potevi almeno scegliertela migliore, così mi fai sentire
davvero un cesso!” sbraita Miyako, adesso libera dalla presa dell’amica “Era
con lei che chattavi quando stavi tutto il tempo al computer, eh? Rispondimi!”
inveisce non ricevendo risposta. Ken, dal canto suo, non ha parole per
esprimere la sorpresa “Guarda che io non ti sto tradendo con nessuna, men che
meno con lei. Non puoi neppure averci visto scambiare effusioni, perché non
sono mai avvenute. Come fai a dire che ti tradisco?” domanda scettico e preoccupata
dalla risposta “Allora chi è? Me lo sai spiegare?” continua per la sua strada
la ragazza, senza voler cambiare direzione “è la proprietaria del negozio di
gioielli all’angolo. L’ho contattata per mail e le ho raccontato delle cose che
le serviano, poi ci siamo incontrati un paio di volte per raggiungere un
accordo che andasse bene per entrambi” rende partecipe la sua poco fiduciosa
ragazza “e perché mai dovresti vederla in un bar anziché andare in negozio?”
domanda sicura che questa sarebbe stata la domanda che avrebbe fatto cadere
tutte le sue balle “perché quello che cercavo io era una cosa che teoricamente
lei non potrebbe vendere, dato che si tratta di merce importata illegalmente e
sottratta ai contrabbandieri” spiega un po’ in imbarazzo per l’azione
truffaldina che è costretto a confessare. Ovviamente tutti sono convinti del
racconto, tranne Miyako stessa “E sentiamo un po’, per chi sarebbe questo
gioiello contraffatto, per la tu amante russa, visto che a me non regali mai
gioielli? Anzi, non mi regali mai nulla!” realizza scandalizzandosi ancora di
più “Miya, non credi di stare esagerando” prova finalmente a convincerla
l’amica “No, sarò sincero con te. Volevo chiederti di sposarti, quindi mi
sembrava giusto che tu avessi un anello che potesse rispecchiare appieno la tua
bellezza, così mi sono rivolto a questa donna.” Miyako resta immobile a
fissarlo, borbottando solo “Sposarmi? Non è possibile. Sposarmi? Non è
possibile. Sposarmi?...” Finché Ken non la sblocca inginocchiandosi ai suoi
piedi “Miya, ti amo più della mia vita, ti ho sempre rispettata e amata, più di
quanto io stesso avrei creduto possibile. La mattina cerco sempre di svegliarmi
prima di te per poterti guardare mentre dormi, amo osservarti quando ti vesti,
e ancora di più quando ti svesti. Passo giornate intere a pensare che piatto
cucinarti per poterti rendere felice, e ogni tanto mi incanto a pensare a noi
due, alla nostra storia, e alla voglia che ho di passare tutta la mia vita assieme
a te. Miyako Inouemi, vuoi fare l’immenso onore di sposarmi?”. La sua faccia,
da quando Ken le ha confessato di voleva sposare, non è cambiata di una singola
ruga d’espressione, e la risposta esce chiara e ben comprensibile, per tutti: “Io…
io non posso, ieri ti ho tradito!”
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