C’era stata
una discussione.
Una piccola discussione, a proposito
di qualcosa che ora Him Chan ricordava a malapena. Per
come stavano le cose, neanche lo riteneva più importante.
Era sicuro però di essersi arrabbiato parecchio, si era infuriato con Jong Up e
entrambi avevano alzato i toni.
Ok, forse solo lui li aveva alzati.
Il problema è che quando Him Chan aveva urlato a Jong
Up di andare a dormire sul divano quella sera, l’altro non se l’era fatto
ripetere due volte, borbottando qualcosa sul fatto che non volesse dividere il
letto con un nevrotico.
Him Chan si era alterato ulteriormente per la facilità
con cui il ragazzo aveva accettato e si era chiuso in camera.
Ma ora gli era passata.
Tutto quello che voleva adesso era poter stare a letto col suo ragazzo a fare
le coccole, lasciare che lui gli passasse le dita fra i capelli dicendogli che
andava tutto bene. Nonostante Jong Up fosse più giovane di Him
Chan, quest'ultimo faceva affidamento su di lui per un sacco di cose e il
conforto che gli avrebbe permesso di dormire era una di queste.
Ma stasera, Him Chan avrebbe dormito solo. O almeno
ci avrebbe provato.
Non riusciva a smettere di girarsi e rigirarsi, sbuffando pesantemente quasi
come sperasse che l’altro lo sentisse.
Il litigio era avvenuto circa quattro ore prima e dopo aver lanciato il cuscino
contro al muro un paio di volte, Him Chan si era
gradualmente calmato ma il suo orgoglio gli impediva di andare nella stanza
affianco a scusarsi.
Così aveva deciso di tener duro. Si era messo a letto con l'intenzione di
addormentarsi il prima possibile, ma non riusciva a prendere sonno.
Era una situazione
stupida. Davvero, davvero stupida.
Dopo aver
cambiato lato del cuscino per l’ennesima volta e aver constato che il letto era
fastidiosamente troppo grande per una persona sola, Him
Chan gettò via le coperte e si sedette sul bordo del letto. Aspettò ancora un
momento, per accertarsi di non aver sentito dei passi venire verso la camera e
poi si alzò, uscendo dalla stanza. Naturalmente non senza continuare a
ripetersi che non c'era niente di male nello scusarsi per primi, per una volta.
Il più
silenziosamente possibile, Him Chan attraversò il
corridoio, bloccandosi davanti alla porta socchiusa del soggiorno. Deglutì.
Di solito era Jong Up a cedere per primo, ma a quanto pare non questa volta.
Sarebbe dovuta andare come sempre, con Jong Up che dopo un litigio entrava
timidamente in camera da letto con una espressione addolorata in viso,
prendendosi tutta la colpa di quello che era successo. A quel punto Him Chan avrebbe accettato le sue scuse e le cose sarebbero
tornate alla normalità. I loro litigi non erano particolarmente pesanti, di
solito. Che questa volta avesse esagerato?
Him Chan spinse piano la porta del soggiorno e entrò
nella stanza.
La tv era
accesa a volume basso, Jong Up era steso sul divano girato dalla parte opposta
dello schermo, già addormentato. Sempre senza fare rumore, Him
Chan scivolò sul pavimento in legno e andò verso di lui.
Si fermò di nuovo, pensando che probabilmente era troppo presto per chiedere
scusa e che avrebbe fatto meglio a tornare a letto. Ma in quel momento Jong Up
si agitò nel sonno, lasciandosi sfuggire un adorabile piccolo gemito, che fece
strisciare immediatamente Him Chan sul divano.
Si sdraiò dietro al ragazzo e avvolse le braccia intorno alla sua vita, posando
la testa sulla sua spalla e respirando il suo profumo così dolce.
Sincronizzò il suo respiro a quello di Jong Up, che doveva dormire già
profondamente. Non c'era bisogno di svegliarlo, no..?
«Scusami
Jong Up. Non volevo gridare... » si morse il labbro, sussurrando quelle parole in
maniera quasi impercettibile «...Ti amo»
Chiuse gli occhi. Per qualche minuto, gli unici suoni nella stanza provenivano
dal basso volume della tv. Poi Jong Up si mosse, e posò le mani sugli
avambracci di Him Chan.
«Va tutto bene... ti ho
perdonato ore fa» disse il minore con la voce impastata dal sonno.
Him Chan si lasciò sfuggire un lieve sussulto alle
parole pronunciate dal ragazzo semi addormentato, ma non aggiunse altro. Del
resto gli aveva fatto intendere che ne avrebbero parlato l’indomani. Per ora,
era già felice di poter restare accoccolato contro la sua schiena.
«… Ti amo anche io, comunque»
sente Him Chan mentre sprofonda sempre di più nel
mondo dei sogni, consapevole di avere il ragazzo più paziente del mondo.
Ancora una volta aveva mantenuto la calma con lui e nonostante il suo carattere
leggermente difficile, era ancora lì.
Sempre pronto a perdonarlo.
Quella notte, Him Chan si strinse a Jong Up più forte
che mai.
Macciao!
Credo si capisca che HimUp è la mia OTP, li trovo
assolutamente squisiti insieme.
Era da un po’ che li immaginavo in una situazione fluffeggiante,
finalmente ho avuto il tempo di scrivere qualcosa su di loro.
Spero
vi sia piaciuta, alla prossima~