Urania

di la luna nera
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LUCI DAL PASSATO
 
 
Mi chiamo Urania.
E’ un nome insolito, vero?
Anch’io mi sono chiesta spesso il motivo per cui i miei genitori mi hanno chiamata così.
Non ho mai avuto la possibilità di domandarglielo perché non so chi siano.
Sono cresciuta in una casa famiglia con tante altre persone.
Nonostante ciò io mi ritengo fortunata perché in fondo ho avuto la possibilità di crescere in un ambiente sereno.
Vivo ancora qui, nella stessa struttura che mi ha accolta circa 18 anni fa.
E questi angeli sono tutta la mia vita!
Questo è Haji. E’ qui da un paio di mesi con sua madre Samala che è poco più di una bambina. Provengono dall’Africa ed hanno affrontato un’odissea in balia delle onde del mare.
Poi ci sono le gemelline ucraine Sonja e Marija, anche loro figlie di una notte d’inverno.
E quelli sono Milo, Sergej che chiamiamo affettuosamente “Zazzà”, Natassja, Kamila, Enya, Hamal….
Non sto ad elencarveli tutti, ma sappiate che per me sono fonte di gioia quotidiana. Darei la mia stessa vita per loro.
E un giorno l’ho dovuto fare veramente.
 
Infatti accadde l’incredibile.
Pioveva quella notte. Stavo tentando di dormire, ma il mio sonno era agitato da strani sogni, voci misteriose che mi chiamavano, luci piccolissime che sembravano volermi guidare verso un punto ben preciso.
All’improvviso qualcuno mi chiamò per nome.
Mi svegliai di soprassalto, sedendomi sul letto.
Nella semioscurità della mia stanza non vidi nessuno.
Ma quella voce io l’avevo sentita.
Mi alzai e mi avvicinai alla finestra.
Spostai la tenda, guardai fuori. Stava ancora piovendo, però in alto nel cielo mi sembrò di scorgere un bagliore molto simile a quello che avevo visto in sogno.
Mi stropicciai gli occhi. Quella strana luce iniziava ad avvicinarsi a me e mi resi conto che era formata da tante sfere di luce.
Feci qualche passo indietro, ma i miei piedi si alzarono lentamente da terra. In un attimo fui circondata da quelle sfere di luce che, chissà come, erano penetrate nella mia stanza. Ebbi come la sensazione di scorgere dentro di esse tante piccole figure con occhi grandi che mi fissavano.
Nelle mie vene scorreva tensione.
Stranamente non provavo terrore né paura.
Tutti quegli sguardi puntati su di me erano come un déjà-vu.
Forse li associavo ai miei piccoli angeli della casa famiglia oppure….
 
“Urania, ho sete…”
Di nuovo toccavo il pavimento. Mi voltai verso la porta e vidi Lynn.
Poi mi voltai di nuovo verso la parte opposta e incredibilmente non c’era più nulla .
Quasi stordita, mi avvicinai alla piccola cinesina, la presi per mano e raggiungemmo insieme la cucina.
Quella notte non accaddero altri fenomeni strani.
E lo stesso per una settimana.
Ma la mia mente si affollava ogni minuto di domande, dubbi, strani flash di un qualcosa che forse avevo visto.
E in ogni situazione c’era il cielo stellato della notte.
Poi
….
 
 
 
 

 

: )
Ciao a tutti!
Questa è la prima volta che scrivo un fantasy e spero di aver incuriosito qualcuno con questa sorta di prologo. Spero di essere all’altezza degli amanti del genere. Ce la metterò tutta!
Se qualcuno vuole commentare è il benvenuto, accetto di buon grado qualsiasi cosa, ma siate clementi! E’ il mio primo fantasy!
Ciao!!!
La LunaNera(Cristina) 

 





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