Il mare calmo era tremendamente rilassante, stavo li a crogiolarmi sotto il sole. Finalmente un po’ di relax dopo mesi e mesi di scartoffie, riunioni e ancora riunioni. Non ne potevo più. Avevo detto basta e in un giorno di stress avevo chiamato la mia segretaria, che subito mi aveva prenotato un volo per le Hawaii. Avevo lasciato tutto e intendevo veramente tutto: fidanzato, famiglia, amici, lavoro.. Tre settimane sola con me stessa, nel paradisiaco mondo tropicale.
Mentre ero così, assorta nei miei pensieri sentì squillare il mio blackberry, lo presi in mano e vidi la scritta 'Lizzie' sul display. Sbuffai. Ma dovevo rispondere, era arrivato il momento, visto che era, forse, la decima volta che chiamava. «Pronto» dissi con tono gelido e assolutamente professionale, come se stessi rispondendo alla mia segretaria che chiamava per dirmi gli appuntamenti del giorno. La sentì sbraitare e allontanai il cellulare dall'orecchio senza ascoltarla. Mia sorella a volte era veramente una 'rompi palle'. 
«Allison, cosa ti è saltato in mente! scappare via così, senza avvisare!» e bla bla bla, la lasciai parlare senza risponderle. Sbraita pure tesoro! Non torno neanche morta prima delle tre settimane.
«Lizzie, devo andare, ciao» stroncai così la conversazione, visto che non si parlava di altro, come al solito, tranne del fatto che io fossi partita, così, senza un apparente motivo. 
Mia sorella era un tipo troppo invadente, non che non le volessi bene ma a volte non capiva i miei bisogni e le mie priorità. Lei: felice, viziata, con un marito ricco. Nessuna responsabilità. Nessuna preoccupazione.
Per lei l'importante era la presenza! Per apparire al meglio sulle riviste del momento! 
Alzai gli occhiali da sole, per aver una miglior visuale e mi guardai intorno. Finalmente la pace.
File di lettini color corallo con ombrelloni coperti da rami di palme, erano li dinnanzi a me.
Quello era veramente il mio paradiso. Respirai quell'aria fresca e mi misi a sedere.