Lo stalliere

di ilpensierodinessuno
(/viewuser.php?uid=460091)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


C'era una volta, in un regno molto lontano, un giovane stalliere, i suoi erano occhi color ghiaccio, i suoi capelli mori, le sue labbra carnose e il suo fisico era slanciato e muscoloso.
Non era solo bello, sapeva anche suonare il liuto, in un modo talmente dolce che non c'era  da stupirsi che tutte le donne del regno lo desiderassero.
La sua bellezza però non cambiava il fatto che fosse solo povero stalliere, ed è per questo che non poteva avere l'unica donna che veramente desiderava, una bellissima principessa.
Dal momento che la vide passeggiare nel cortile del castello fu amore a prima vista, la sua pelle era chiara e vellutata, gli occhi erano di un verde che ricordavano l'erba delle praterie baciate da un timido sole primaverile e le labbra, le labbra erano le più perfette che si fossero mai viste, in poche parole era la ragazza più bella che si fosse mai vista, e non era solo bella ma anche gentile, sorrideva sempre a tutti ed è inutile dire che con un suo sorriso chiunque, vecchi e giovani, donne e uomini si innamoravano di lei all'istante.
Un giorno venne annunciato in tutto il regno che il re aveva organizzato una sfida, alla quale potevano partecipare tutti i cavalieri e, chi avesse vinto,  avrebbe potuto avere la mano della principessa.
A quella notizia lo stalliere corse a iscriversi, essendo povero dovette fabbricarsi l'armatura e la spada da solo, continuando comunque a lavorare nella stalla; da allora il giorno lavorava e la notte costruiva la sua armatura.
I giorni passavano e la data del torneo si avvicinava sempre di più e quando il giorno arrivò lo stalliere indossò la sua armatura, prese la sua spada e un cavallo che apparteneva alla scuderia dove lavorava e si diresse a palazzo.
Erano tantissimi i cavalieri accorsi per condendersi la mano della bellissima principessa, ma lui non aveva paura, il suo amore era così forte che era sicuro della vittoria.
I duelli iniziarono, lo stalliere però era inesperto di combattimenti e non aveva trovato il tempo per allenarsi impegnato com'era fu così che fu eliminato quasi subito e non ebbe altra scelta se non quella di tornarsene a casa rassegnato.
Da quel giorno ogni sera lo stalliere continuò ogni sera a suonare il liuto, come segno d'amore eterno verso la sua principessa e ancora oggi, in quel posto, dal crepuscolo fino all'alba, se facciamo attenzione, possiamo sentire ancora la melodia che lo stalliere dedicava al suo eterno amore.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1910503