Disclaimer: i
personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire
Slayer” e della serie televisiva
“Roswell” citati nella storia, non sono di mia
proprietà, ma appartengono ai legittimi ideatori. Sono stati
da me utilizzati senza il consenso degli autori, non a fini di lucro ma
solo per divertimento personale.
Personaggi principali:
Angel / Buffy / Michael / Maria / Max / Liz
Genere: fantasy,
romantico
Rating: arancione
Avvertimenti:
crossover serie tv “Buffy the vampire slayer e
Roswell”
NB: questa storia
è stata scritta parecchi anni fa e, solo ora, ho deciso di
pubblicarla anche qui.
Non
ho cambiato la trama, ho solo cercato di correggere la parte
grammaticale per renderla più scorrevole. Sperando non
risulti troppo banale, ve la propongo.
Introduzione
Questa FF
è un crossover tra due telefilm: Buffy the vampire slayer e
Roswell. È stata scritta per essere collocata alla fine
della terza stagione di Buffy, senza tuttavia tenere conto di come
effettivamente sia terminata.
In questa
storia, infatti, dopo aver sconfitto il sindaco, Angel rimane a
Sunnydale con l’amata cacciatrice.
Il commovente discorso
nella fogna, che decretò la loro separazione, NON
è mai avvenuto e i due innamorati, terminata la dura
battaglia, si concedono qualche giorno di meritato riposo.
L’estate
è arrivata e decidono di godersi una bella vacanza. Ma
sarà veramente una vacanza rilassante?
Sunnydale,
cittadina famosa per essere il covo di demoni di ogni genere,
finalmente stava vivendo un periodo di calma.
Il sindaco,
ultimo mostro in ordine d’arrivo, era stato sconfitto dalla
cacciatrice, e i cittadini potevano godere della sospirata pace.
Ovviamente, a
vegliare sulla loro incolumità c’era sempre Buffy.
La ragazza,
infatti, nonostante il numero di demoni fosse notevolmente diminuito
nelle ultime settimane, continuava a svolgere il suo ruolo di paladina
della giustizia.
Ogni sera si
armava del fidato paletto e usciva di ronda, sperando di incontrare
qualche mostro da infilzare.
Anche quella
sera, dopo aver cenato, corse in camera per prepararsi. Il periodo
scolastico era finito, la scuola era distrutta, avrebbe trascorso i
prossimi mesi cacciando di notte e annoiandosi durante il giorno,
insomma, la solita routine.
Distrattamente
afferrò “Mister Punta”, il paletto avuto
in dono da Kendra e scese le scale in fretta.
«Ciao
mamma, io vado», urlò, con la mano già
salda sulla maniglia, pronta a uscire mentre Joyce si affacciava in
corridoio.
«Sei
di ronda anche stasera?» chiese la donna, cercando di non
sembrare preoccupata e Buffy si fermò per tranquillizzarla.
«Come
sempre. Ho provato a licenziarmi, ma Giles non ne vuole sapere! Non
preoccuparti, starò attenta».
Un ultimo
saluto e Buffy uscì nel buio della notte per dirigersi al
cimitero. Svogliatamente iniziò a camminare tra tombe e
lapidi, evitando di pensare all’umore pessimo che
l’accompagnava da qualche giorno. Aveva un lavoro da
svolgere: ammazzare i cattivi per permettere ai buoni di vivere felici
e contenti, non poteva distrarsi.
Percorse
qualche passo, quando i suoi sensi furono allertati da un lieve
fruscio. Con uno scatto felino si voltò, impugnando Mister
Punta, pronta a sostenere la lotta. «Accidenti, Angel, quante
volte ti devo ripetere che non si striscia alle spalle della gente,
specialmente al cimitero!» disse, abbassando il braccio teso
per colpire.
«Perdonami
Buffy, l'abitudine», si scusò il vampiro con
un’alzata di spalle.
«Come
va la ronda? Già ucciso qualche demone?» chiese,
osservandola interessato. Aveva notato che il suo umore, negli ultimi
giorni, era pessimo e voleva scoprirne il motivo.
«No,
sembra che siano tutti a nanna, o che abbiano di meglio da fare
piuttosto che girare per il cimitero... beati loro!» rispose
Buffy, scalciando un sassolino davanti ai suoi piedi e Angel, avvertito
il tono malinconico usato per pronunciare la frase, la
attirò a sé per abbracciarla.
«Se
t’interessa, ho un rimedio immediato per rendere
più piacevole la serata», le sussurrò
sulle labbra baciandola dolcemente e Buffy, finalmente,
sembrò recuperare un po’ di allegria.
Ricambiato il
bacio, sciogliendosi dall’abbraccio che li univa, sorrise.
«Domani non devo alzarmi presto, potremmo andare a casa tua e
stare un po’ insieme», propose euforica.
Dopo aver
sconfitto il sindaco, i demoni erano scappati da Sunnydale e le sue
giornate erano diventate noiose, tutte uguali, non accadeva mai nulla
di emozionante inoltre, Willow e Xander erano partiti e lei si era
ritrovata da sola a far passare interi pomeriggi, aspettando che il
sole tramontasse per trascorrere un po’ di tempo con Angel, e
l’idea di stare con lui, per la notte, le era sembrata ottima.
Il vampiro,
però, si dimostrò restio ad accettarla.
«Mi piacerebbe, Buffy, ma non credo che Joyce sarebbe
contenta di saperti con me», affermò, pensando che
non fosse il caso di assecondarla, ma Buffy scosse la testa.
«Io
e mia madre abbiamo parlato a lungo e, nonostante lei non approvi la
nostra relazione, mi ha promesso che non interferirà. Ormai
sono maggiorenne e le decisioni sul mio futuro spettano solo a
me».
Senza
indugiare, Buffy gli afferrò la mano. Voleva stare con lui e
nessuno glielo avrebbe impedito e, infatti, ad Angel fu sufficiente
scrutare i suoi occhi per capire che nulla le avrebbe fatto cambiare
idea, quindi decise di assecondala e lasciarono il cimitero per
dirigersi verso casa sua.
Oltrepassata
la tenda scura, si sdraiarono sul grande letto e si abbracciarono
felici di essere insieme. Abbandonandosi alla passione, iniziarono a
baciarsi, dapprima con infinita dolcezza, poi con sempre maggiore
intensità tanto che Angel, certo che la situazione potesse
diventare un problema, si alzò, suscitando la
curiosità di Buffy.
«Cosa
ti succede?» chiese la ragazza, incapace di nascondere la
delusione per il gesto dell’amato.
«Scusami,
ma è meglio se torni a casa», le
suggerì il vampiro mentre lei lo osservava perplessa.
«Stai
scherzando?» chiese, cercando di mantenere la calma. Non
riusciva a credere che Angel volesse mandarla via.
Trascorsero
alcuni secondi di silenzio imbarazzante poi, finalmente, il vampiro
trovò il coraggio per esternare i pensieri che lo stavano
tormentando. «A te questa situazione non pesa?»
chiese con espressione seria. «Io ti amo tantissimo e vorrei
poterti stringere. Vorrei fare l'amore con te!»
Le sue parole
echeggiarono nell’aria e arrivarono al cuore di Buffy, che
comprendeva ciò che provava, capiva il suo tormento
poiché era il medesimo che torturava anche lei.
«Anch'io ti amo e anch'io vorrei lasciarmi andare. Mi
piacerebbe svegliarmi al tuo fianco ogni mattina. Ti desidero tanto e
mi sembra di impazzire quando penso che non potrò mai
averti, però preferisco una vita a metà con te,
piuttosto che una vita intera da sola».
Di nuovo la
stanza fu avvolta dal silenzio. Vampiro e cacciatrice sapevano che non
avrebbero mai potuto avere ciò che desideravano e quella
paradossale situazione non faceva che pesare negativamente sulla loro
relazione. Si amavano tantissimo e non potersi perdere l’uno
tra le braccia dell’altra era una continua sofferenza
tuttavia, l’idea di rinunciare a quel poco che avevano era
impensabile.
Dovevano
accontentarsi di vivere la loro relazione platonicamente, godendo solo
della reciproca compagnia.
«Anch'io
non sopporterei di vivere senza di te», sospirò
Angel tornando a letto e sdraiandosi accanto alla ragazza che lo
fissava immobile. «Scusami, se mi sono comportato da idiota.
Ora dormi», le disse, dandole un leggero bacio mentre la
abbracciava. E l’ennesima serata, di un’estate
rovente, terminò.
*****
Trascorsa la
notte a casa di Angel, al sorgere del sole Buffy lasciò che
il vampiro si riposasse e tornò a casa. Fortunatamente, nel
pomeriggio avrebbe rivisto Willow.
L’amica,
finita la breve vacanza, sarebbe rientrata a Sunnydale e Buffy non
vedeva l’ora di riabbracciarla. Con il suo ritorno si sarebbe
spezzata la monotona routine in cui viveva da settimane.
In attesa che
giungesse l’ora dell’appuntamento, Buffy
aiutò Joyce e, dopo pranzo, uscì per recarsi al
Bronze dove finalmente poté riabbracciare la compagna di
mille avventure.
Sedendosi al
solito tavolino, le due amiche ordinarono un frappé
gigantesco con due cannucce e, a turno, raccontarono ciò che
avevano fatto nel periodo in cui erano state separate.
Il racconto di
Willow fu lungo e pieno d’interessanti novità,
quello di Buffy terminò in poco meno di cinque minuti,
giusto il tempo di parlare delle solite ronde e degli incontri notturni
con Angel.
«E
così, ieri sera hai passato la notte a casa del bel
vampiro?» chiese Willow sorridendo maliziosa.
«Sì»,
rispose Buffy con indifferenza. «E, come hai notato, sono
ancora viva e il mondo non è in pericolo perché,
ovviamente, abbiamo solo
dormito! E che altro potremmo fare? Ci incontriamo al
cimitero, combattiamo i demoni, ogni tanto dormiamo insieme... sempre
la stessa storia, giorno dopo giorno», sospirò con
rammarico mentre l’amica la osservava.
Willow aveva
intuito che Buffy era giù di morale e, finalmente, conosceva
il motivo del suo cattivo umore. Pensando a una soluzione che le
avrebbe reso il sorriso, si concentrò e, in pochi minuti,
trovò il rimedio. «Sai di cosa avete bisogno tu e
Angel? Di una vacanza!» esclamò euforica, mentre
Buffy la osservava inorridita, pensando che il frappè le
avesse fatto male. Non era da lei dire simili idiozie. Xander avrebbe
potuto, ma non Willow!
«Mi
prendi in giro?» le chiese incredula. «Ti sei
scordata che il mio boy è un vampiro?»
Willow non
rispose e Buffy le rivolse un’occhiata sarcastica.
«Dove dovremmo andare secondo te? Forse in un villaggio
turistico? Magari in riva al mare per prendere la tintarella,
così risparmierei sul biglietto di ritorno dato che Angel viaggerebbe in un
posacenere!»
Willow
evitò di ribattere. Stava cercando di aiutarla, non voleva ammazzarle il
fidanzato e il sarcasmo, di sicuro, non aiutava.
«E chi ha parlato di mare e tintarella?
L’importante è che lasciate Sunnydale per un
po’, qualunque posto va bene». La sua voce
echeggiò sicura. «Di giorno vi riposerete e di
notte vi svagherete. Basta trovare un luogo in cui il divertimento
inizi col calare delle tenebre. Siamo in estate, Buffy, non
sarà difficile trovare una località dove, dopo il
tramonto, ci siano feste di ogni genere alle quali partecipare... su,
andiamo a casa mia, mi collego alla rete e vediamo di organizzare la
vostra vacanza».
Senza dare a
Buffy il tempo per ribattere, Willow le afferrò un polso e
la trascinò fuori dal locale. Giunte a destinazione,
iniziò a valutare ciò che
d’interessante offrivano le varie agenzie turistiche.
«Vediamo che c'è di bello», disse,
esaminando le varie proposte. «Allora... la sagra del
maiale... no», esclamò con una smorfia.
«Una settimana a luci rosse». Osservando Buffy, che
aveva sgranato gli occhi, le sorrise. «Ovviamente,
no», disse divertita passando oltre. Sapeva che avrebbe
trovato la soluzione giusta, doveva solo avere pazienza e cercare.
Altri dieci
minuti e finalmente schioccò le dita. «Una settimana con gli alieni,
feste a tema, spettacoli e intrattenimenti per gli amanti della vita
notturna», lesse ad alta voce, in modo che Buffy
potesse sentire il programma. «Ora inserisco i dati e
prenoto. Domani, tu e Angel partirete per la vostra prima vacanza
insieme, destinazione: Roswell, la città degli
alieni!» E con un ultimo clic chiuse la connessione,
soddisfatta per aver risolto il problema dell’amica in pochi
attimi.
Una bella
vacanza l’avrebbe aiutata a evadere dalla routine in cui
sembrava essere imprigionata e che rischiava di soffocarla. E mentre
Willow ritirava il notebook, Buffy osservò dalla finestra
della camera. Non riusciva a credere che l’amica fosse
riuscita a convincerla, ma forse aveva ragione lei! Dopotutto non si
era mai concessa una vacanza e poter stare sola con Angel, lontana da
mostri di ogni genere, l’avrebbe sicuramente aiutata a
rilassarsi.
Allontanandosi
dalla finestra si sdraiò sul letto accanto a Willow e
insieme fantasticarono sui sette giorni che lei e Angel avrebbero
trascorso lontano da Sunnydale e dalla solita vita di cacciatori e
paladini della giustizia.
*****
Giunta la
sera, Buffy informò Angel riguardo il programma per i
prossimi sette giorni e il vampiro, nonostante la tentazione di
rifiutare fosse forte, alla fine acconsentì. Mentre la
aiutava a preparare i bagagli, notò che tra le sue cose la
ragazza aveva ritirato anche “Mister Punta”.
«Hai
messo in valigia il tuo paletto di legno preferito,
perché?» le chiese incuriosito e Buffy fece
spallucce.
«Meglio
essere previdenti», ammise seria. «Ora andiamo,
Roswell ci aspetta!»
Sistemate le
valige sul taxi, i due compagni di viaggio si diressero verso
l’aeroporto e s’imbarcarono sul primo volo.
L'indomani
mattina giunsero all'albergo prenotato da Willow, e Buffy chiuse tutte
le tende per evitare che il sole trasformasse il suo amato in un
mucchietto di cenere e, pazientemente, attesero che arrivasse la sera
per uscire a divertirsi.
*****
Col calar
delle tenebre, Angel e Buffy finalmente lasciarono la stanza. Usciti
dall'albergo si ritrovarono nel mezzo di una festa spettacolare.
C’erano persone di tutte le età mascherate da
alieni, gente che ballava in strada e carri allegorici a forma di UFO.
Il divertimento sembrava contagiare tutti e Buffy iniziò a
pensare che Willow avesse ragione. Una vacanza era ciò che
le serviva per ritrovare la serenità.
«Guarda,
il museo degli ufo, andiamo a visitarlo?» chiese ad Angel,
indicando un edificio poco distante e il vampiro sorrise.
«Non
crederai che esistano gli alieni?» le domandò
divertito mentre Buffy alzava le spalle.
«Gli
alieni? No, ma figurati! Non possono esistere creature provenienti da
altri mondi!... Oh... aspetta un attimo... tu non sei forse un vampiro?
Hai ragione, non è possibile credere agli alieni, solo a
vampiri, demoni, mostri…»
«Va
bene, ho capito! Evita il sarcasmo», replicò Angel
e insieme entrarono nel museo.
Sul maxi
schermo stavano proiettando l'avvistamento del primo UFO e la
successiva cattura di un paio di alieni precipitati a Roswell nel 1947.
Dopo la
visione del breve filmato, Buffy e Angel iniziarono a esaminare i vari
modellini di navicelle spaziali disseminati nelle bacheche e si
fermarono davanti a una statua di cera raffigurante un alieno verde,
con braccia lunghissime, occhi enormi e due antenne al posto delle
orecchie.
Angel
osservò perplesso la statua e storse la bocca. «E
secondo te, questo sarebbe un alieno?» domandò
scettico.
«Devo
tornare a farti il discorso sui mostri, i demoni e i
vampiri?» sbuffò Buffy. «Tu esisti... io
esisto... perché una creatura così non potrebbe
esistere? Dai, andiamo, vediamo cos'altro ci offre questa bella
cittadina».
E insieme
lasciarono il museo, senza accorgersi che qualcuno li stava osservando.
«Che
strana coppia, hai sentito di che parlavano?» chiese Michael
alla sua ragazza.
«Sì,
stavano parlando di mostri e vampiri. Saranno due turisti un
po’ matti. In questa settimana capiterà spesso di
imbattersi in gente strana e non c'è da stupirsi se qualcuno
è più svitato degli altri», gli rispose
Maria, e mentre lei e Michael si scambiavano impressioni sui turisti
che sarebbero arrivati a Roswell, un ragazzo, mascherato da alieno, li
avvicinò.
Posato un
braccio sulle loro spalle, si tolse l'enorme maschera verde scoprendo
la sua identità. «Che combinate? Non pensavo
sareste venuti qui», affermò sorridendo, mentre
Michael lo guardava con disprezzo scostandogli la mano.
«Maledizione,
Max, devi per forza indossare quel costume osceno? Dov'è
finita la tua dignità?»
«Fa
parte del mio lavoro».
«Potevi
cercare un lavoro più decente. E adesso cambiati, devi
venire con noi. Liz ci vuole vedere, ha qualcosa d’importante
da dirci o forse preferisci venire da lei conciato
così?»
Max tolse
anche il resto del costume e con Maria e Michael si diresse dalla sua
ragazza che li stava aspettando in compagnia di Isabel, Alex e Kyle.
Quando
giunsero a destinazione, Max abbracciò Liz dandole un bacio.
«È
successo qualcosa?» le chiese preoccupato e Liz scosse la
testa.
«Niente
di allarmante, almeno, credo», affermò
imbarazzata. «Ho avuto un'altra visione e quello che sto per
dire vi sembrerà strano, però io l'ho visto e
siamo tutti in pericolo!»
«Dai,
Liz, parla, cosa hai visto?» la spronò Michael e
la ragazza, sospirando per farsi coraggio, cercò di mettere
ordine nei suoi pensieri, ma improvvisamente le sembrò tutto
troppo assurdo.
Guardando i
volti degli amici, iniziò a credere di aver sbagliato a
convocarli per una cosa tanto pazzesca, però le sue visioni
non si erano mai rivelate sbagliate così, nonostante si
sentisse parecchio stupida, decise ugualmente di raccontare
ciò che aveva visto nella sua mente.
«A Roswell ci sono i vampiri!»
esclamò, senza neppure tirare il fiato e la sua frase fu
seguita da alcuni secondi di assoluto silenzio che terminarono con lo
scoppio di una fragorosa risata collettiva.
Pensando a uno
scherzo, Michael non permise a Liz di aggiungere altro e, cingendole le
spalle, la convinse a uscire per andare a divertirsi. La questione
vampiri venne dimenticata.
*****
Il secondo
giorno di vacanza trascorse e finalmente giunse la sera.
Maria e Liz
stavano servendo ai tavoli del Crash Down Cafè quando Buffy
e Angel entrarono nel locale.
Accomodandosi
poco distanti dal bancone, vampiro e cacciatrice attesero che Maria li
raggiungesse per annotare l'ordinazione e portarla in cucina.
Cinque minuti
più tardi la cameriera tornò al loro tavolo
stringendo un vassoio con due bibite fresche e un mega hamburger per
Buffy.
«È
sicuro di non volere qualcosa da mangiare?» chiese Maria ad
Angel e il vampiro scosse la testa.
«No,
grazie, sono a posto così».
Sorridendo,
Maria si allontanò per prendere le ordinazioni di un'altra
coppia di turisti e improvvisamente le tornarono in mente le parole di
Liz, riguardo la presenza di vampiri a Roswell e il suo sguardo si
posò su Buffy e Angel. Anche loro, la sera prima, stavano
parlando di mostri e vampiri. Scrutando Buffy la vide addentare il mega
hamburger, poi guardò Angel. L’uomo non aveva
preso niente da mangiare ed era così pallido, come i vampiri visti nei film.
Scuotendo la
testa Maria si diede dell’imbecille, era solo una strana e
assurda coincidenza e, tornata in cucina, smise di pensare alle parole
dell’amica.
*****
Mentre Buffy e
Angel cercavano di comportarsi come normali turisti, un gruppo di
ragazzini entrò nel locale.
Annotate le
loro ordinazioni, Liz raggiunse Michael in cucina. «Preparami
dieci birre».
«E
da mangiare? I mocciosi non prendono niente?» chiese il
ragazzo girando gli hamburger sulla piastra e indicando il gruppetto
appena entrato.
«Hanno
ordinato solo da bere», ammise Liz con un'alzata di spalle.
«Perfetto!
Ci toccherà scortarli fuori a peso quando
chiuderemo», sbuffò Michael e iniziò a
preparare i bicchieri senza accorgersi che due di loro si erano alzati
per seguire Maria nel vicolo.
*****
«Ehi,
bellezza, vuoi unirti a noi?»
Gettata
l’immondizia nel bidone, sentendo una voce sconosciuta Maria
si voltò e vide due ragazzini all’ingresso del
vicolo. «No, grazie, devo lavorare», rispose
seccata. Era abituata a trattare con avventori maleducati e leggermente
brilli, sapeva sempre come rimetterli al loro posto e lo avrebbe fatto
anche con i due giovincelli.
«E
dai, non farti pregare, ti assicuro che passerai una serata
indimenticabile», ammiccò uno dei ragazzi
avvicinandola.
«No,
grazie». Maria cercò di sottrarsi alla spiacevole
conversazione. «E ora spostati», ordinò
con voce severa sperando di non tradire la paura che iniziava a
montarle dentro.
«Adoro
le fanciulle che fanno le preziose, c'è più gusto
con voi!» rise divertito il secondo ragazzo e Maria,
spaventata, iniziò a indietreggiare. Una strana sensazione
aveva fatto suonare un campanello d’allarme nella sua testa,
spingendola a pensare che i due fossero pericolosi.
Ormai con le
spalle al muro, capì di essere in trappola e
cercò di urlare per chiedere aiuto, ma uno degli assalitori
le tappò la bocca con la mano. «No, carina, se
urli rischi di rovinarci il divertimento. E noi vogliamo tanto
divertirci con te!» le sussurrò minaccioso,
godendo della sua paura.
Improvvisamente,
una voce aggraziata richiamò l'attenzione dei due ragazzi.
«Anch'io sono qui per divertirmi, posso partecipare alla
festa?»
I due si
girarono e concentrarono la loro attenzione su Buffy che era comparsa
nel vicolo.
«Che
bel bocconcino», esclamò uno degli assalitori
leccandosi le labbra. «Stasera siamo fortunati, due bionde
tutte per noi».
Conclusa la
frase, il giovane sbuffò infastidito, poiché
un’altra persona era comparsa nel vicolo per affiancare
Buffy. «E tu che vuoi? Non mi sembra che qualcuno ti abbia
invitato. Gira i tacchi e sparisci, altrimenti ti faremo a
pezzi», urlò contro Angel per spaventarlo, forte
del fatto che anche gli altri otto membri della gang avevano raggiunto
il vicolo e tutti osservavano i tre “umani” con
ingordigia, pensando allo spuntino che avrebbero fatto entro pochi
secondi.
Scuotendo la
testa, Buffy rivolse uno sguardo sconsolato al vampiro.
«Addio sogno di una vacanza spensierata»,
sospirò delusa. «Io mi occupo dei quattro a destra
e tu prendi i quattro a sinistra prima, però, liberiamo la
ragazza».
Con un balzo
improvviso, cacciatrice e vampiro si lanciarono contro i tizi che
immobilizzavano Maria e, piantandogli un paletto nel cuore, li
tramutarono in cenere sotto gli occhi terrorizzati della giovane
cameriera.
Salvata la
ragazza, si scagliarono contro gli altri vampiri che caddero sotto i
loro colpi mentre Maria, terrorizzata, assisteva alla lotta senza
batter ciglio, incredula di essere diventata la protagonista di un film
horror.
Recuperato il
coraggio, la giovane cameriera corse nel locale per chiamare Liz e
Michael. «Presto, venite con me, dovete vedere con i vostri
occhi. Sta succedendo una cosa incredibile!»
esclamò, afferrandoli per trascinarli nel vicolo.
«Cosa
c'è Maria? Perché ci hai portati qui? Cosa
dovremmo vedere?» le chiese Liz incuriosita, guardando il
vicolo deserto e Maria riuscì a pronunciare una sola parola.
«Vampiri!»
*****
Angel e Buffy,
conclusa la lotta, tornarono in albergo.
«Non
pensavo di trovare dei vampiri anche qui», ammise Buffy,
ritirando Mister Punta nell’armadio. «Credevo che
allontanandoci da Sunnydale per una settimana, non avremmo dovuto
combattere».
«Evidentemente
non potremo mai sfuggire al nostro fato. Siamo destinati a lottare
contro il male ovunque ci troviamo», replicò Angel
mentre Buffy, lasciandosi cadere sul letto e tirandosi il cuscino sulla
testa per nascondere la sua delusione, sospirò amareggiata.
«Addio sogno di una bella vacanza!».
*****
Maria,
visibilmente irritata, rientrò nel locale seguita da Michael
e Liz.
«Non
guardarmi così, non sono pazza!»
sbottò, osservando il fidanzato. «Quei ragazzi
erano vampiri e mi hanno immobilizzata. E se non fosse stato per la
coppia di turisti, ora sarei morta o forse è meglio dire: non morta…
quei due mi hanno salvato la vita riducendo in polvere i miei
assalitori».
«I
vampiri non esistono», replicò Michael.
«Stai
dicendo che mi sarei inventata tutto?» inveì Maria
che iniziava a perdere la pazienza.
«Dico
che probabilmente ti sei fatta influenzare dalle visioni di
Liz».
«Io
non sono una visionaria e so quello che ho visto»,
replicò bruscamente Maria, incapace di controllare la rabbia.
«Io
ti credo». Liz posò una mano sulla sua spalla e
Maria, ricordando la sua confessione riguardo il pericolo incombente su
tutti loro, e le successive risate di scherno, si sentì in
colpa per aver dubitato di lei.
«Perdonarmi»,
le mormorò rammaricata. «Sono una persona pessima,
ho riso di te».
Liz scosse la
testa e attirò a sé l'amica. «No,
Maria, non sei una cattiva persona, in fondo non era facile credere
alle mie parole», replicò sincera, riuscendo a
strapparle un sorriso.
«Grazie
Liz, ma adesso cosa facciamo? Non bastava l'unità speciale
del FBI, ci volevano anche i vampiri!» esclamò
incredula e Liz, poggiato il blocco per le ordinazioni sul tavolo,
afferrò il telefono.
«Chiamiamo
gli altri, anche loro devono sapere». E, senza perdere tempo,
compose il numero di Max.
*****
Scostando il
cuscino dal volto di Buffy, Angel cercò di farla parlare.
«Non essere triste, magari si è trattato di un
episodio isolato, non è detto che ci sia una colonia di
vampiri anche qui».
Gettato il
cuscino, Buffy torse le labbra in una smorfia. «Doveva essere
la nostra vacanza, solo tu ed io… non tu, io e un gruppo di
vampiri», sbottò delusa, mentre Angel
l’attirava a sé per baciarla.
«Così
va molto meglio», sussurrò Buffy sulle sue labbra
e, quando si sciolsero dall’intimo contatto che li univa,
sospirò. «Secondo te dovremmo chiamare Giles per
scoprire se ci troviamo su un'altra bocca dell'inferno pronta a
spalancarsi?» chiese malinconica.
«Credo
sia meglio sentirlo, giusto per essere più
tranquilli», rispose Angel, e Buffy, pur contrariata per
paura che la vacanza potesse essere irrimediabilmente rovinata, prese
il cellulare e chiamò il suo ex osservatore, decisa a
raccontargli ciò che era accaduto.
Chiusa la
conversazione, in attesa di avere notizie certe dall’uomo,
propose ad Angel di uscire. La notte non era ancora finita e voleva
divertirsi.
*****
Alex, Isabel e
Max raggiunsero gli amici al Crash Down Cafè, e Maria
raccontò anche a loro la brutta avventura accaduta nel
vicolo.
Ascoltandola
in silenzio, nessuno trovò nulla da ridere e la tesi di Liz,
sulla presenza a Roswell di vampiri, venne finalmente avvalorata.
«Non
mi sarei mai aspettato nulla del genere», ammise Alex
sconvolto. «Cosa possiamo fare contro esseri morti che in
realtà non
sono morti e se ne vanno in giro a succhiare il sangue
alla gente?»
Max
cercò di calmarlo e prese in mano la situazione per evitare
che il panico inducesse gli amici a commettere azioni avventate.
Dovevano agire con cautela, ne andava della loro vita.
«Innanzitutto, direi di rintracciare la coppia che ha aiutato
Maria. Secondo lei, quei due sapevano bene con chi, o meglio con cosa stavano per
combattere, li convinceremo a fornirci qualche spiegazione. Domattina
inizieremo a fare il giro dei Motel e degli alberghi della zona. Se non
dovessimo trovarli, estenderemo le ricerche anche ai dintorni della
città».
Impartiti gli
ordini, Max salutò gli amici e lasciò il locale
per tornare a casa con Isabel. L’indomani avrebbero iniziato
le ricerche per trovare Buffy ed Angel e spremerli a dovere,
in modo da ottenere tutte le informazioni possibili sui nuovi
pericolosi nemici: i vampiri!
*****
Un nuovo
giorno volgeva al termine e, nonostante avessero condotto per tutto il
pomeriggio ricerche approfondite, i ragazzi di Roswell non riuscirono a
rintracciare Buffy e Angel che, ignari di essere ricercati, si
prepararono a lasciare l’albergo.
Ormai pronti
per trascorrere quella che speravano fosse una notte tranquilla,
squillò il cellulare e, riconosciuto il numero, Buffy
rispose celermente. «Buonasera Giles, notizie per
noi?» chiese, indubbiamente interessata. «Ci
troviamo su un'altra bocca dell'inferno?»
La risposta
dell’ex osservatore la rassicurò. «No,
Buffy», ammise l’uomo ostentando sicurezza.
«Io e Willow abbiamo fatto parecchie ricerche, ma non risulta
che Roswell sia un centro mistico. Probabilmente, quelli che avete
ucciso erano vampiri di passaggio attirati lì dai
festeggiamenti».
«Ha
ragione, Giles», lo interruppe Buffy, ansiosa di chiudere la
conversazione per andare a divertirsi. «Grazie! Il suo aiuto
è stato prezioso».
Senza
aggiungere altro, Buffy ripose il telefono. «Possiamo
andare», disse osservando Angel. «Niente bocca
dell'inferno... solo un gruppetto di demoni sfigati»,
sorrise. «La vacanza non è rovinata».
*****
Trascorsi
dieci minuti, da quando avevano lasciato l’albergo, Angel si
fermò di colpo, suscitando la curiosità della
cacciatrice.
«Cosa
succede?» gli chiese Buffy, notando la sua espressione
preoccupata.
«Ho
una strana sensazione», rispose lui, guardando tra la folla.
I suoi occhi
scrutarono con rapidità i presenti ma, alla fine, scosse la
testa. «Credevo che qualcuno ci stesse seguendo»,
confessò, alzando le spalle. «Devo essermi
sbagliato, non preoccuparti, andiamo», le disse, mentre una
figura incappucciata si allontanava.
*****
Radunato il
gruppo al Crash Down Cafè, Max diede le ultime direttive
prima di recarsi al museo. «Questa sera, io, Michael e Liz,
dobbiamo lavorare», affermò, rivolgendosi al resto
degli amici. «Spetterà a voi cercare i due strani turisti,
ma siate prudenti, non sappiamo se possiamo fidarci. Se li trovate,
portateli qui. Io vi raggiungerò immediatamente».
Ascoltate le
sue parole, gli amici annuirono. Non avevano intenzione di agire in
modo avventato e avrebbero eseguito gli ordini ricevuti. E mentre si
preparavano per riprendere le ricerche, una figura incappucciata, che
aveva spiato ogni loro mossa, si dileguò nel buio della
notte sparendo nella folla in festa.
«Se
tutto è chiaro, potete andare», finì
Max e subito gli amici lasciarono il locale, ignari di ciò
che sarebbe successo nei prossimi giorni.
*****
Trascorsa
un’ora vagando per le vie della città, finalmente
Maria riconobbe Buffy e Angel. La coppia camminava mano nella mano e
lei sorrise pensando che i due non potessero essere pericolosi e si
apprestò a raggiungerli. «Ciao», li
salutò per attirarne l’attenzione quando fu a
pochi passi. «Forse non vi ricordate di me... mi chiamo
Maria», si presentò tendendo la mano.
«Vorrei ringraziarvi per avermi salvato la vita e chiedervi
una spiegazione su quanto successo l’altra sera nel
vicolo».
Maria non si
era persa in inutili chiacchiere arrivando subito al dunque e Buffy e
Angel, ascoltate le sue parole, si scambiarono un cenno
d’intesa. Sapevano che se l’avessero rincontrata,
avrebbe preteso dei chiarimenti, in fondo l’avevano salvata
da un gruppo di vampiri e non capitava tutti i giorni di essere
attaccati da qualcosa che vorrebbe succhiare il tuo sangue e, senza
discutere, accettarono di seguirla.
Giunti al
Crash Down Cafè, Maria presentò loro il gruppo al
completo poi, facendoli accomodare, iniziò con le domande
che, sperava, avrebbero fatto chiarezza su ciò che era
accaduto. «Quando mi avete aiutata, eravate consapevoli di
trovarvi dinanzi a un gruppo di vampiri. Come mai? Chi siete?»
Buffy decise
di rispondere alla domanda, ma senza sbilanciarsi troppo.
«Noi viviamo a Sunnydale, una piccola cittadina che sorge
sulla bocca dell'inferno. A Sunnydale puoi trovare mostri di ogni tipo,
compresi i vampiri. È questo il motivo per cui sapevamo cosa
fare. Quando vivi in un posto dove rischi quotidianamente la pelle,
l'istinto di sopravvivenza diventa più forte e impari a
stare sempre all’erta, riconoscendo il pericolo
ovunque».
La risposta
fornita da Buffy sembrò non soddisfare Maria che
continuò con le domande. «Ma voi eravate due
contro dieci, come avete fatto a vincere? E senza riportare un solo
graffio!» esclamò, incapace di nascondere il
proprio scetticismo.
«Grazie
a un ottimo allenamento», affermò il vampiro,
cercando di sembrare sincero. «Solo chi vive a Sunnydale
può capire. Ogni giorno occorre lottare per restare in vita
e, ogni giorno che sopravvivi, diventi più forte...
più scaltro».
«La
cosa che mi lascia perplesso, oltre ad aver saputo che Dracula
esiste», s’intromise Max, che fino a quel momento
aveva ascoltato in silenzio. «È che il suo arrivo
a Roswell coincida con il vostro. Voi arrivate e arrivano i
vampiri… strana coincidenza direi».
Il tono
d’accusa usato dal giovane infastidì Buffy che,
seccata, si alzò per andarsene. «L'hai detto tu
stesso... è una coincidenza», affermò
schietta. «Noi siamo venuti per una vacanza, i vampiri per
uno spuntino di mezzanotte! E adesso, se non vi dispiace, vorremmo
tornare alla festa».
Senza
aggiungere altro, Buffy e Angel uscirono dal locale, e Max rimase
immobile a osservarli finché non sparirono tra la folla.
«Sono convinto che quei due nascondano qualcosa»,
affermò. «Penso sia meglio tenerli
d’occhio. Scopriamo dove alloggiano e sarà
più facile controllarli».
Con un cenno
invitò Michael a seguirlo. Non si fidava e voleva torchiare
i due turisti per avere finalmente risposte sincere, ignaro che i
nemici veri stavano controllando ogni loro mossa e presto avrebbero
agito.
*****
La losca
figura che aveva spiato Buffy, Angel e i ragazzi, tornò al
suo rifugio dove la stavano aspettando con impazienza.
«Fatta
buona caccia Darla?» chiese Drusilla, vedendo comparire
l’amica.
«Migliore
di quanto potessi sperare. Ho scoperto perché ieri sera Sam
non è tornato. Aveva deciso di andare al locale gestito
dalle ragazzine per uno spuntino e ha fatto un brutto incontro».
«E
chi ha incontrato?» chiese Drusilla, mentre pettinava una
delle tante bambole sistemate su un vecchio baule.
«Angel
e la dannata cacciatrice», rispose la vampira bionda con un
gesto di stizza.
«Angel...
il mio Angelo è qui!» Drusilla, con sguardo vacuo,
sistemò la bambola accanto al cadavere della donna di cui si
era nutrita. «Che bella sorpresa»,
sospirò deliziata. «E con lui
c’è la piccola sgualdrina... dobbiamo organizzarle
un funerale in grande stile».
Alle parole
dell’amica, Darla sorrise malignamente. «Prenota
qualche posto in più all'inferno per gli stupidi ragazzotti
del locale. Se vogliamo stabilirci qui, è meglio liberarci
di chiunque sappia della nostra esistenza, almeno finché non
saremo pronte a mettere a ferro e fuoco questa dannata
cittadina».
Ignorando il
secondo cadavere gettato in un angolo, le due vampire, ridendo, si
diressero verso un paio di giovani ostaggi sequestrati poche ore prima.
L’idea che presto avrebbero catturato Angel e Buffy aveva
risvegliato il loro appetito e, fameliche, si gettarono sui poveretti
per soddisfare la rinnovata voglia di sangue, in attesa di poter
versare quello più dolce dei nemici che le avevano sconfitte
innumerevoli volte.
*****
Trascorsa la
notte divertendosi, Buffy e Angel si ritirarono in albergo per
riposarsi. Ore dopo, quando il sole tramontò, il vampiro
svegliò la cacciatrice con un bacio. «Buongiorno,
dormigliona», sussurrò sulle sue labbra.
«Il tramonto è passato, sei pronta per
uscire?»
Buffy,
ricambiato il bacio, lasciò il letto per una veloce doccia
e, dopo essersi vestita, sorrise all’amato che la stava
aspettando. «Pronta!» esclamò euforica.
Nonostante il piccolo incidente con i vampiri, la vacanza non stava
andando male e lei si stava divertendo. «I giovincelli ci
stanno ancora spiando?» chiese ad Angel, mentre ritirava
Mister Punta nella borsetta e il vampiro annuì.
«La
cameriera bionda e il suo ragazzo sono appostati all'angolo della
strada e hanno dato il cambio alla cameriera mora e al suo
boy».
«Maledizione,
li avremo tra i piedi fino alla fine della vacanza!»
sbuffò Buffy infastidita.
«Magari
si stancheranno e se ne andranno», replicò Angel
attirandola a sé per darle un secondo bacio e insieme
lasciarono la stanza.
Giunti in
strada, Michael e Maria, credendo di non essere visti, si misero a
pedinarli e, trascorsa un’ora, Angel iniziò a
perdere la pazienza.
«Forse
sembrerò un po’ all'antica, ma quando sono con una
ragazza non amo essere spiato. Adesso prendo quei due e gli faccio
passare la voglia di venirci dietro», sbraitò
visibilmente infastidito, mentre Buffy cercava di tranquillizzarlo.
«Calmati
e mettiti al loro posto. Hanno scoperto che i mostri esistono! Cerca di
essere comprensivo», gli disse sorridendo poi, senza
preavviso, si voltò e con poche rapide falcate raggiunse i
pedinatori gettandosi contro Michael e scaraventandolo a terra.
«E
la comprensione di cui stavi parlando?» le chiese Angel
affiancandola.
«Scherzavo»,
replicò Buffy ironica, mentre afferrava Michael tirandolo a
sé. «Una cosa che non sopporto è essere
seguita», disse al giovane, cercando di apparire minacciosa.
«Se non ci lasciate in pace, mi arrabbio sul serio. E adesso
tornate dai vostri amici e riferite anche a loro che devono smettere di
spiarci, altrimenti saranno guai... per tutti voi».
Lasciata la
presa su Michael, che perse l’equilibrio e cadde, Buffy
abbracciò Angel e insieme si allontanarono mentre il
ragazzo, aiutato da Maria, si rialzava pronto a tornare al Crash Down
Cafè, dove Max e Liz stavano aspettando notizie.
Giunti al
locale, Michael affrontò l’amico. «Hai
ragione Max, quei due nascondono qualcosa». Sorseggiata la
bibita fresca portata da Liz, scosse la testa, incredulo per
l’accaduto. «Lei ha una velocità e una
forza pazzesca. Mi ha scaraventato a terra come se fossi un bambino!
Potrebbe essere un’aliena, e anche in lui c'è
qualcosa di strano. Qualcosa che non riesco a capire».
«Io
non mi arrendo», affermò Max con fermezza,
ricordando il suo ruolo di leader all’interno del gruppo.
«Se non vogliono fornirci spiegazioni con le buone, allora
passeremo alle cattive maniere. Devono dirci cosa sta
succedendo». Con un cenno all'amico, lo invitò a
seguirlo. «Torniamo da loro, se non collaboreranno, useremo i
nostri poteri».
*****
Buffy e Angel,
stanchi di girovagare da una festa all'altra, si appartarono su una
panchina del parco. Volevano concedersi qualche minuto
d’intimità per scambiarsi tenerezze senza essere
disturbati.
«Sono
felice di essere qui. È tutto meraviglioso quando sei al mio
fianco. Ti amo tantissimo», sussurrò Buffy sulle
labbra di Angel.
«Anch'io
ti amo e non riesco a immaginare come sarebbe la mia vita senza di
te».
Finalmente
sereni, i due innamorati iniziarono a baciarsi e non si accorsero
dell’arrivo di Max e Michael.
«Disturbiamo?»
chiese Michael, interrompendo le loro effusioni, e Angel, riconosciuta
la sua voce, capì che la pazienza lo aveva abbandonato.
«Allora
è una persecuzione!» esclamò incredulo.
«Non avete altro da fare che venirci dietro?»
Michael
osservò Max poi, incrociate le braccia al petto, sostenendo
lo sguardo di Angel lo minacciò. «Vogliamo
risposte esaurienti e adesso voi ce le fornirete, altrimenti vi
costringeremo a parlare con la forza».
Nei successivi
cinque minuti, alieni e paladini della giustizia si fronteggiarono.
Max e Michael
usarono i loro poteri per colpire gli avversari e, credendo di averli
sconfitti, abbassarono la guardia. In pochi secondi, senza nemmeno
capire cosa fosse successo, si trovarono a terra e la lotta
continuò.
Mentre Buffy
combatteva contro Michael, Max, nel tentativo di sottrarsi alla furia
di Angel, lo colpì con un raggio di luce, facendolo cadere e
la sua mossa decretò la fine dello scontro.
Ripresosi,
Angel si sollevò e i suoi lineamenti si contrassero. Il
colpo subito era stato violento e il volto del demone apparve
minaccioso. «Adesso mi hai fatto arrabbiare!»
ringhiò contro Max che, intuita la vera natura
dell’avversario, s’immobilizzò incapace
di reagire. «Te lo dico un'ultima volta, devi lasciarci in
pace!» inveì Angel afferrandolo al collo.
«E ora prendi il tuo tirapiedi e sparite, se non vuoi che
diventi cattivo».
La minaccia
del vampiro si concluse con Max che veniva scaraventato contro una
panchina e la lotta finì.
Angel non
aveva intenzione di ucciderlo, voleva solo dargli una lezione, ed era
certo che qualche ammaccatura fosse sufficiente per indurlo a capire di
lasciar perdere.
Avvicinato da
Buffy, che si era liberata di Michael con poche mosse, Angel le
afferrò la mano mentre i suoi lineamenti tornavano normali.
«Andiamo», le sussurrò dolcemente e
Buffy annuì, certa che i ragazzi avessero imparato la
lezione e non li avrebbero più importunati.
E mentre i due
innamorati si allontanavano mano nella mano, decisi a dimenticare gli
ultimi cinque minuti per godersi il resto della notte, Max e Michael,
sconvolti per aver assistito alla trasformazione di Angel, mestamente
tornarono al locale. Non avevano intenzione di arrendersi, dovevano
solo escogitare un piano migliore.
Varcata
la soglia, pronti a informare il resto del gruppo circa la vera
identità dei turisti, una terribile sorpresa li attendeva.
Tavoli e sedie erano rovesciati, segno che c’era stata una
lotta. Senza perdere tempo corsero sul retro per cercare gli amici, ma
lo sguardo di entrambi fu calamitato dalla lavagna. Dove normalmente
erano riportati gli orari di lavoro dei dipendenti, spiccava una frase
scritta con il sangue:
Se
volete rivedere i vostri amici, dovrete consegnarci la cacciatrice e il
vampiro. Avete una settimana per portarli al vecchio cimitero.
Lì faremo lo scambio. Passata la settimana, se non avremo
ciò che chiediamo, li Mangeremo
Impietriti
davanti alla minaccia, i due ragazzi si lasciarono scivolare a terra,
disperati. I rapitori chiedevano i turisti in cambio dei loro cari, gli
stessi turisti che li avevano pestati solo pochi minuti prima e non
avevano idea di cosa fare per riuscire a catturarli.
Angosciati,
continuarono a fissare le sbavature lasciate dal sangue, incapaci di
trovare una soluzione che riportasse a casa le persone che amavano.
*****
Abbandonati i
festeggiamenti, Angel e Buffy rientrarono in albergo.
«Dopo
la batosta presa, non penso che i nostri persecutori si faranno
rivedere», affermò il vampiro, chiudendosi la
porta alle spalle.
«Sono
d'accordo», annuì Buffy avvicinandolo e,
maliziosamente, lo attirò verso il letto. Dopo aver
combattuto, il suo unico desiderio era di essere stretta in un
abbraccio amorevole.
Trenta minuti
più tardi, il rumore di pugni contro l’uscio
interruppe le effusioni della coppia.
Lasciato il
comodo giaciglio, Buffy si diresse alla porta e, aperto
l’uscio, rimase immobile a osservare le persone che aveva di
fronte.
*****
Nel covo dei
vampiri, Darla e Drusilla stavano ammirando le loro prede.
«Quanto
siete carini, io adoro i giovani, mi piacciono tanto che li
mangerei!»
Ridendo, Darla
tramutò il proprio volto e si avvicinò a Liz che,
sebbene terrorizzata, non si mosse.
Avvicinati i
denti aguzzi al collo della poverina, finse di morderla poi, sentendo
l’odore della sua paura, si ritrasse divertita.
«Non temere, se il tuo boy mi darà ciò
che voglio, non ti mangerò».
Ascoltate le
parole dell’amica, Drusilla rise divertita. «Darla
stava scherzando! Quando avremo Angel e la cacciatrice voi morirete e
provvederò io stessa a uccidervi».
E la sua
minaccia echeggiò terribile nell’antro scuro,
coprendo i singhiozzi disperati dei prigionieri.
*****
Fermi davanti
alla porta, Max e Michael osservavano la cacciatrice.
«Ma
non vi arrendete mai?» chiese Buffy, pronta a cacciarli.
«Non vi è bastata la lezione di poco fa? Ne volete
un'altra?» li minacciò, stanca di trovarli ovunque.
«Per
favore, permettici di entrare, dobbiamo mostrare a te e al tuo ragazzo
una cosa importante», disse Max sostenendo il suo sguardo
furibondo.
Buffy
esitò qualche secondo poi, vedendo i loro volti sconvolti,
decise di farli accomodare mentre Angel, sdraiato sul letto, non
accennava a muoversi, seccato per essere stato, di nuovo, interrotto.
«Di
solito io e i miei amici non ci comportiamo tanto male»,
cercò di scusarsi Max, rivolgendo la propria attenzione a
Buffy che sembrava disposta ad ascoltarlo. «Purtroppo, in
questo periodo siamo sotto pressione… prima l' FBI che ci
dà la caccia, dato che non siamo, come dire, completamente
umani e poi i vampiri!»
Chiusa la
porta alle loro spalle, Buffy sorrise scaltra. «Avevamo
capito che non siete esseri umani, ma cosa siete? Stregoni? Il raggio
di luce che esce dalle vostre mani è potente».
«Non
si tratta di magia, noi
siamo alieni!»
«Alieni?»
replicò Angel che fino a quel momento si era disinteressato
dei suoi ospiti. «E dove avete nascosto le antenne e la pelle
verde?» chiese con evidente ironia.
«Niente
antenne o pelle verde, quelle sono idiozie. Noi siamo simili agli
umani, la differenza è che possediamo poteri che gli uomini
non hanno, proprio come la tua ragazza, anche lei non è
umana, vero?»
«Sbagliato!»
intervenne Buffy. «Sono umana e sono una cacciatrice di
vampiri, ed è il motivo per cui ho una forza non comune,
mentre Angel è un vampiro, ma ha un'anima che gli permette
di combattere dalla parte dei buoni».
«Ora
che ci siamo presentati vorrei sapere perché siete venuti a
cercarci! Le vostre facce cominciano a darmi sui nervi!»
aggiunse Angel visibilmente irritato e Max, per nulla desideroso di
avere un altro scontro con lui, estrasse un biglietto dalla tasca dei
pantaloni e lo porse a Buffy.
«Dopo
che ci avete pestati, siamo tornati al Crash Down Cafè. I
nostri amici erano spariti e su una lavagna c'era scritto questo
messaggio con il sangue. Leggilo».
Afferrato il
foglietto, Buffy lesse ad alta voce le poche frasi impresse, in modo
che anche Angel potesse sentire. «Maledizione ai
vampiri!» esclamò. «Quelli che abbiamo
ucciso l'altra sera non erano i soli, ce ne sono altri».
«A
quanto pare è così e sembra ci
vogliano» replicò Angel.
«Maledetti!»
sul volto di Buffy apparve un'espressione preoccupata.
«Secondo te... i loro amici... sono...»
«No»,
cercò di rassicurarla Angel avendo intuito la sua paura.
«Penso che li terranno in vita fino allo scadere
dell'ultimatum».
«Dovete
aiutarci». Max fissò lo sguardo prima su Buffy poi
su Angel. «Per favore», supplicò senza
distogliere lo sguardo dai loro volti. «Non lasciate che li
uccidano!»
Vampiro e
cacciatrice si scambiarono una rapida occhiata. Erano certi che
chiunque avesse scritto la minaccia avrebbe teso loro una trappola,
dovevano quindi capire chi fosse il burattinaio che tirava i fili per
poterlo sconfiggere.
*****
«Pensi
che gli stupidi ragazzotti riusciranno a portarci Angel e la
cacciatrice?» Drusilla osservò Darla incapace di
nascondere l'eccitazione. «Angelus tornerà da
noi?»
«Sono
certa che faranno il possibile. Abbiamo le loro ragazze e non penso
vogliano lasciarle morire», replicò Darla,
condividendo l’eccitazione dell’amica. Entro poche
ore la cacciatrice sarebbe stata sua prigioniera ed era ansiosa di
torturarla.
«Mi
eccita l’idea di sentire le urla di Buffy»,
affermò Drusilla e rivolse un'occhiata famelica agli
ostaggi. «E ho tanta voglia di nutrirmi di loro».
«Sii
paziente, mia cara». Darla le pose una mano sulla spalla per
attirare la sua attenzione. «Quando sarà il
momento, li uccideremo tutti, e ora andiamo a caccia, ho voglia di
sgranchirmi un po’».
Prima di
lasciare il covo, le due donne si accertarono che gli ostaggi fossero
ben legati e ordinarono ai vampiri di non bere neppure una goccia del
loro sangue, pena la morte!
*****
Preoccupata
per l'evolversi degli eventi, Buffy telefonò a Giles.
«Sì, ha capito bene, ci sono altri vampiri oltre a
quelli che abbiamo ucciso. Hanno rapito alcuni ragazzi del luogo e
minacciano di divorarli se entro una settimana non ci consegneremo a
loro».
Giles,
all’altro capo del telefono, posò gli occhiali
sulla scrivania e si asciugò la fronte. «Non
commettere imprudenze», l’ammonì.
«Non sai chi siano i tuoi nemici e non devi agire
avventatamente. Raduno il gruppo e domattina saremo
lì».
Chiusa la
conversazione, Buffy rivolse ad Angel una smorfia avvilita.
«Fine
della vacanza», sospirò. «Domani Giles e
gli altri arrivano per aiutarci».
«Fantastico»,
replicò Angel per nulla felice di trovarsi Xander tra i
piedi. «Avrete il nostro aiuto», disse rivolgendosi
a Max e Michael. «E adesso tornate a casa».
«E
non fate sciocchezze», aggiunse Buffy scortandoli alla porta.
«Sarete anche alieni, ma i vampiri sono esseri demoniaci da
non sottovalutare».
Congedati i
due ragazzi, Buffy si accoccolò tra le braccia di Angel in
attesa di riunirsi con Giles e la Scooby gang.
*****
Con il sorgere
del sole, Giles e i ragazzi della Scooby gang giunsero
all’albergo dove alloggiava la coppietta felice e trovarono
Buffy ad attenderli nella hall.
«Fantastico
posticino hai trovato per stare con il tuo bello»,
affermò Xander guardandosi attorno. «A
proposito... non lo vedo, lui dov'è?»
«Dove
vuoi che sia? È in camera... se non te ne sei accorto,
è mattina», sbuffò Buffy, conscia che
la convivenza tra i due sarebbe stata ardua. «Andiamo, vi
aiuto a portare le borse nelle vostre stanze».
«Io
e Xander dormiremo insieme», esordì Anya, mentre
Giles alzava gli occhi al cielo cercando di mantenere la calma.
«Tu
sei nella stanza con Cordelia e Willow», le
ricordò Giles passandole accanto. «Non siamo
venuti per una vacanza, quindi cerca di comportarti bene».
«Significa
che a me tocca dividere la stanza con lei? Sai che
divertimento», sbuffò Xander seccato, e Giles
finse di non aver sentito. Dopo essersi sistemati nelle reciproche
camere e aver disfatto i bagagli, la gang al completo si
radunò nella stanza di Buffy.
«Ciao
Angel, ti è piaciuta la vacanza che ho organizzato? Vampiri
a parte, ovviamente!» esclamò Willow sorridendo e
alzando le spalle.
«Sì,
grazie, hai avuto una bella idea, naturalmente, vampiri a
parte!» le rispose Angel strizzandole l’occhio
mentre Giles, impaziente di esporre il problema per cui si erano
trasferiti a Roswell, impose il silenzio ai presenti.
«Ci
sono cose più importanti cui pensare, parlerete
più tardi della vacanza», disse, esaminando il
resto della stanza. «Non vedo i due ragazzi. Avrei bisogno di
fargli alcune domande. Dove sono?»
«A
casa, ci raggiungeranno stasera», rispose Buffy.
«Max e Michael, così si chiamano, non sanno chi ha
rapito i loro amici. Hanno trovato un messaggio su una lavagna e lo
hanno trascritto per mostrarcelo».
Estratto il
foglietto dalla tasca dei pantaloni, Buffy lo porse a Giles che lo
lesse velocemente poi, posandolo sul tavolo, l’uomo
impartì i primi ordini. «Stasera inizieremo la
ronda. Se siamo fortunati, incapperemo in qualche vampiro
chiacchierone».
Disinteressandosi
completamente delle sue parole entusiastiche, Anya avvicinò
Xander per afferrargli la mano. «È giorno e nessun
vampiro si farà vedere», sbuffò,
attirandosi un’occhiataccia di Giles che, ovviamente, lei
ignorò. «Io ne approfitto per fare un giretto. Chi
viene con me?»
«Io
vengo! Meglio lo shopping a Giles e alle sue ricerche»,
esclamò Xander, suscitando l’approvazione di
Cordelia e Willow che annuirono. E prima che l’uomo potesse
dissentire, esponendo qualche brillante idea che li avrebbe costretti
tra quattro mura per tutto il giorno, lasciarono la stanza di corsa,
senza neppure preoccuparsi di chiudere la porta.
*****
Darla e
Drusilla, dopo una notte intensa passata cacciando e trucidando poveri
malcapitati, al sorgere del sole rientrarono al covo e, incredule,
osservarono ciò che stava accadendo.
I prigionieri
erano liberi e stavano lottando contro i vampiri che avrebbero dovuto
vegliare su di loro.
Fissando
Isabel, mentre scagliava strani raggi luminosi, si accostarono alla
parete e, divertite, assistettero in silenzio alla patetica
insurrezione.
Solo quando la
ragazza uccise un vampiro decisero di intervenire e, immobilizzati Alex
e Kyle, con una mossa veloce spezzarono il collo a entrambi ponendo
fine alla lotta, e i vampiri poterono catturare le tre superstiti.
«Allora,
biondina, cosa sei? Una strega?» chiese Drusilla avvicinando
Isabel e annusandola.
«No,
brutta stronza, sono un'aliena», replicò la
ragazza cercando di trattenere le lacrime. Due amici erano morti
davanti ai suoi occhi e non aveva potuto fare nulla per aiutarli, ma
non aveva intenzione di piangere. Non davanti a quei mostri che si
sarebbero saziate del suo dolore, ridendone.
«Un'aliena?
Non ho mai assaggiato un'aliena, chissà che sapore
hai!»
Famelica,
Drusilla la morse sul collo e iniziò a succhiare il suo
sangue. «Sei squisita!» esclamò,
passandosi la mano sulle labbra. «Anche le tue amichette sono
aliene?» chiese deliziata, ma Isabel non rispose e,
terrorizzata, vide Darla avvicinare Maria e Liz.
«Se
non rispondi immediatamente, la mia amica spezzerà il collo
anche a loro», le sussurrò Drusilla.
«No...
sono umane!» urlò Isabel, sperando di salvare
almeno loro.
«Peccato,
è così buono il sangue alieno».
Di nuovo
Drusilla affondò i denti nella sua carne, ridendo delle sue
urla di dolore e in breve Isabel perse i sensi accasciandosi al suolo,
mentre Liz e Maria non poterono far altro che piangere per la morte dei
loro amici, consapevoli che presto avrebbero subito la stessa sorte.
*****
Il sole
tramontò e Max e Michael bussarono alla porta della
cacciatrice. «Immagino che siate i due nuovi amici di
Buffy», disse Giles guardando i giovani fermi sulla soglia.
«Entrate, vi stavamo aspettando».
Spostandosi
fece accomodare i ragazzi che si trovarono faccia a faccia con la gang
al completo e Anya li scrutò con evidente interesse.
«Carini, molto carini», esclamò
sorridendo e Giles, con un gesto, le intimò di tacere.
«Sempre
il solito rompi scatole», replicò Anya a voce
abbastanza alta per essere sentita poi, notata l’occhiataccia
dell’uomo, finalmente tacque e Giles, ristabilito
l’ordine, poté interrogare gli ospiti.
«Mai
incontrato vampiri prima di oggi?» chiese, mentre Max negava.
«No...
fino a pochi giorni fa credevamo di essere noi gli unici abitanti un po’ particolari
di Roswell», confessò, avvertendo lo sguardo
indagatore dei presenti fisso su di lui.
«Non
pensavo che gli alieni esistessero», esclamò
Willow incredula e Xander, sentendo le sue parole, le rivolse una
smorfia ironica.
«Sei
seduta accanto a mister
denti aguzzi e ti sorprendi dell'esistenza degli
alieni?» le chiese, mentre Angel era già in piedi,
pronto per zittirlo a suon di pugni.
«Almeno
per una volta, non potreste fingere di andare d'accordo?»
sbuffò Buffy rivolgendosi ai due litiganti, ma nessuno le
rispose e, scrollando le spalle, decise di allontanarsi. «Che
parlo a fare con voi? È solo tempo perso»,
sbuffò. «Comunque ora abbiamo qualcosa di
più importante a cui pensare. Dobbiamo catturare un vampiro
e portarlo a Giles affinché lo possa interrogare».
Dividendosi in
due gruppi, i “cacciatori” lasciarono l'albergo e,
circa un paio di ore più tardi, il gruppo capeggiato da
Angel tornò.
«Abbiamo
cercato ovunque, ma non abbiamo trovato nessun demone»,
ammise deluso il vampiro, mentre la voce irreverente di Xander giunse
immediata a infastidirlo.
«Niente
paura, succhia sangue,
l’abbiamo catturato noi un pipistrello».
Spostandosi,
Xander lasciò passare la cacciatrice che trascinava un
giovane demone.
Strattonandolo
fino a una sedia lo legò, in modo che non potesse muoversi.
«È
tutto suo, Giles. Cerchi di scoprire qualcosa di utile».
L'osservatore
avvicinò il vampiro, posandogli una mano sulla spalla e
premendo con l’intenzione di fargli male. «Ora noi
parleremo», gli disse, chinandosi per guardare i suoi occhi.
«Se decidi di collaborare, forse potrei lasciarti libero, ma
se mi fai arrabbiare ti consegnerò alla cacciatrice. Devi
sapere che questa è la sua prima vacanza ed è
molto incavolata perché gliela state rovinando».
Sollevandosi,
Giles passò di nuovo la mano sulla spalla del demone.
«L'unica cosa che voglio sapere è il nome del tuo
capo e dove si nasconde… e sono sicuro che tu me lo
dirai».
*****
Trascorso il
pomeriggio dormendo, Darla e Drusilla lasciarono i comodi giacigli per
raggiungere il resto del gruppo e furono informate circa le ultime
novità.
«E
così, i cagnolini di Buffy sono arrivati»,
esclamò Darla, osservando il vampiro che le aveva portato
l’interessante notizia.
«Sì,
padrona e hanno catturato Charlie».
«Maledizione!
Quell’idiota ha la lingua lunga ed è un
codardo», imprecò Darla, mentre Drusilla sospirava
delusa.
«Ci
tenevo a fare una sorpresa a quella stupida cacciatrice e al mio
Angelo. E ora Charlie starà parlando di noi e addio
sorpresa. Avrei dovuto ucciderlo, invece di farne un vampiro, ma mi
ricordava tanto il mio Spike...»
Con la solita
folle calma, Drusilla strappò un braccio alla bambola con
cui stava giocando e Darla cercò di consolarla
abbracciandola. «Non angustiarti, amica mia, ho in serbo
un'altra sorpresa per i nostri nemici e sono convinta che ti
piacerà tantissimo», le confessò
tirandola a sé, poi volse lo sguardo verso il vampiro.
«Non stare lì impalato e vai a prendere le due
ragazze, devo consegnare un messaggio alla cacciatrice. Presto ci
divertiremo».
Ridendo, Darla
osservò il vampiro allontanarsi e spiegò
all’amica ciò che aveva in mente e sulle labbra di
Drusilla apparve un sorriso estasiato.
*****
Come
immaginato da Darla, il vampiro catturato non possedeva un cuore
impavido e la minaccia di Giles, di consegnarlo alla cacciatrice,
sortì l'effetto sperato. In pochi minuti Charlie
spiattellò tutto ciò che sapeva, fornendo a Buffy
i nomi del nemico, nomi che la ragazza avrebbe preferito non sentire.
«Così,
quella pazza di Drusilla è ancora tra i piedi. E Darla
è con lei. Ma non era morta? Come ha fatto a resuscitare? Di
nuovo!»
Giles, cui era
stata posta la domanda, scrollò le spalle, non sapeva cosa
rispondere e Buffy decise di passare oltre. Non era fondamentale
scoprire perché la vampira fosse tornata
dell’inferno, ciò che le premeva era fermarla.
«Non importa, Giles, ciò che conta è
che Darla vorrà vendicarsi di chi l'ha spedita
all'inferno», affermò preoccupata e le sue parole
furono seguite dal silenzio, mentre tutti guardavano Angel.
Lui aveva
ucciso la vampira ed era ovvio che Darla volesse vendicarsi. Sentendo
gli occhi dei presenti puntati su di sé, Angel sorrise
spavaldo. «Abbiamo sconfitto Darla una volta, la
sconfiggeremo ancora», dichiarò con sicurezza.
«Si sa nulla di Spike? È qui anche lui?»
chiese e Giles scosse la testa.
«No,
il nostro intrepido eroe ha parlato solo di Darla e Drusilla, Spike non
è qui».
«Peccato,
avevo una voglia matta di prenderlo a calci nel sedere, sarà
per la prossima volta», dichiarò Buffy strizzando
l’occhio ad Angel che annuì divertito mentre
Cordelia, non condividendo il loro ottimismo, s’intromise
nella discussione.
«Non
so gli altri, ma io sono abbastanza preoccupata», disse
guardando la cacciatrice.
«Non
temere, ho un piano», la rassicurò Buffy.
«Andiamo nel loro covo e ingaggiamo battaglia».
«E
questo tu lo chiami piano? Sei fuori di testa? Io lo chiamerei suicidio
di massa», replicò Cordelia, convinta che
l’amica fosse completamente impazzita.
«Buffy,
non essere precipitosa», intervenne Giles per placare il suo
spirito battagliero. «Loro hanno un piccolo esercito e non
credo che la tua idea di dare battaglia in territorio nemico sia
saggia», dichiarò, condividendo la preoccupazione
di Cordelia.
«Se
lei ne ha una migliore, deve solo dirla... la ascolto», lo
sfidò Buffy e Giles dovette scuotere il capo in segno di
resa.
«Temo
di non averne», sospirò rassegnato, mentre Buffy
osservava il resto del gruppo.
«Allora
è deciso, domani, dopo il tramonto, ci introdurremo nel covo
dei cattivi e salveremo gli amici di Max e Michael. Ora andate a
riposare, domani sarà una lunga notte». E
congedandosi dagli amici, cacciatrice e vampiro si ritirarono in camera
per trascorrere insieme l’ultima sera prima della battaglia.
*****
Max dopo aver
accompagnato Michael a casa, tornò al Crash Down
Cafè e vide che la porta sul retro era spalancata. Per
timore che potessero entrare dei ladri, o peggio, si
affrettò a chiuderla e, quando si voltò per
lasciare il locale, si trovò di fronte Liz.
La ragazza era
sconvolta e stava piangendo.
Felice che
fosse ancora viva, Max la strinse tra le braccia cercando di calmarla.
Baciandole affettuosamente la fronte, le carezzò i capelli.
«Siete riusciti a fuggire», sussurrò
incredulo. «E dove sono gli altri? Ti prego, smetti di
piangere e raccontami cosa è successo».
Nonostante il
rassicurante abbraccio in cui la stingeva Max, Liz continuò
a singhiozzare, incapace di calmarsi. «Mi
dispiace», gemette in preda al panico. «Ma gli
altri non ce l'hanno fatta… li hanno uccisi».
La confessione
angosciante di Liz scosse Max che vacillò. La morte della
sorella era un duro colpo cui non era preparato e sentì le
lacrime rigargli le guance mentre Liz, sempre stretta a lui, continuava
a singhiozzare disperata.
«Abbiamo
lottato, ma erano troppo forti... e avrebbero ucciso anche me, se non
gli fossi servita. Io non sono scappata, mi hanno lasciata andare
perché dovevo portare un messaggio alla
cacciatrice».
La voce di Liz
era sempre più stridula, soffocata dal pianto e Max
cercò di ascoltarla, nonostante il suo cuore fosse a pezzi.
«Ora
ti consegnerò il messaggio di Darla, sono sicura che a Buffy
piacerà molto».
Improvvisamente
un ghigno malefico apparve sul volto della ragazza, mentre Max,
attonito, osservava il mutamento dei suoi lineamenti, paralizzato dalla
terribile scoperta: Liz era una vampira.
Approfittando
dello stupore del giovane fidanzato, la ragazza lo strinse a
sé affondando i denti nel suo collo e Max nulla
poté per sottrarsi al terribile destino che lo attendeva.
Portandolo a
un passo dalla morte, prima che esalasse l’ultimo respiro Liz
gli donò la vita eterna, trasformandolo in una creatura
della notte, come era successo a lei solo poche ore prima per volere di
Darla.
Poco distante
dal Crash Down Cafè, un'analoga tragedia si stava
consumando. Maria, presentandosi in lacrime a casa di Michael, lo aveva
circuito e in quell’istante lo stava trasformando in un
vampiro.
Quando la
trasformazione avvenne, i quattro demoni si ritrovarono e insieme si
diressero dai nuovi amici, dove Darla e Drusilla li stavano aspettando.
«Che
cosa dolce è l'amore», rise divertita la vampira
bionda, vedendo le due coppiette. «Sapevo che le nostre
ragazzine non avrebbero fallito e ci avrebbero portato i loro aitanti
giovanotti. E Adesso che siamo insieme è tempo di
procedere».
Drusilla rise
divertita pregustando la vittoria finale, l’idea
dell’amica non poteva fallire e Buffy avrebbe finalmente
avuto la giusta punizione.
*****
Le ore
trascorsero rapide e la sera dello scontro giunse.
Efficiente
come sempre, Giles consegnò paletti di legno a tutto il
gruppo mentre Buffy rivolgeva la propria attenzione a Max e Michael.
«Ho constatato di persona la vostra forza, però
non fateci troppo affidamento, contro i vampiri sono più
utili i paletti di legno», disse, mettendoli in guardia.
«Quando entreremo nel loro covo, siate prudenti. Vi prometto
che riusciremo a salvare i vostri amici». E mentre Buffy si
allontanava, Max e Michael nascosero il ghigno bestiale fiorito sulle
loro labbra; entro poco la trappola preparata da Darla sarebbe scattata.
*****
Seguendo le
indicazioni del vampiro catturato, il gruppo di Buffy si diresse verso
il covo dei demoni e, procedendo con cautela, la cacciatrice
entrò nella tana del nemico seguita da Angel.
Pur con timore
anche il resto del gruppo la seguì, solo Max e Michael
tardarono a entrare e, portandosi alle spalle di tutti, avanzarono
lentamente.
Alla fine del
tunnel, Buffy si fermò e vide apparire Darla e Drusilla
attorniate da una cinquantina di vampiri.
Cordelia,
guardando i demoni che parevano bestie fameliche assetate di sangue, si
nascose dietro a Willow. «Qui le cose si mettono
male», sussurrò spaventata. «Io direi di
girare i tacchi e fare marcia indietro, finché siamo ancora
tutti interi».
Voltandosi per
fuggire, Cordelia notò con orrore che un gruppo di vampiri
stava bloccando l’ingresso e capì che erano
completamente accerchiati. Non c'era modo di scappare.
«E
adesso che si fa?» chiese a Buffy senza ottenere risposta.
«Che ti prende?» domandò vedendo che
l'amica stava osservando le due giovani vampire al fianco di Drusilla.
«Le
vampire», replicò Buffy scuotendo la testa.
«Sono Liz e Maria, le ragazze che avremmo dovuto
salvare».
Sconvolta,
Buffy si voltò per cercare Michael e Max e li vide insieme
ai demoni che bloccavano la via d’uscita. «Anche
loro sono vampiri», sussurrò a denti stretti ormai
certa di essere caduta in trappola.
«Ti
è piaciuta la mia sorpresa?» Darla si
abbandonò a una risata terrificante. «I tuoi nuovi
amichetti hanno deciso di unirsi a noi e sono stati così
gentili da sbarrare l'ingresso... nessuno uscirà vivo da
questo posto».
Di nuovo la
risata della vampira rimbombò nella grotta e Buffy
avvertì un brivido correrle lungo la schiena. La situazione
era pessima e temeva per i suoi amici.
Osservando i
demoni fece una stima sul loro numero, pensando a come agire, ma la
voce di Drusilla interruppe le sue riflessioni.
«Iniziamo
la festa», la sentì urlare. «E che
nessuno uccida Buffy e Angel... li voglio vivi!» E la lotta
cominciò.
La prima a
cadere vittima della furia omicida dei mostri fu Cordelia,
immediatamente seguita da Anya. Le ragazze vennero assalite da Michael
e Maria che le uccisero per sfamarsi.
Stessa sorte
toccò a Willow uccisa da Max, e a Xander caduto vittima di
Liz.
L’ultimo
a cadere fu Giles, ucciso da Darla e con la sua morte finì
anche la lotta. Il numero cospicuo di demoni, e lo strazio per la
dipartita degli amici, fece abbassare la guardia a Buffy e Angel che
vennero immobilizzati.
«Questo
è un giorno stupendo, la cacciatrice e Angel ai miei piedi,
straordinario!» esclamò Darla con una risata
soddisfatta. «Incatenateli al muro, sta per iniziare il vero
divertimento», ordinò a Max e Michael che
immediatamente ubbidirono.
Quando i
prigionieri furono immobilizzati, Drusilla avvicinò Buffy,
cercando di trattenere l’eccitazione che provava per
ciò che sarebbe successo entro pochi minuti. «Ho
pensato molto a te», le sussurrò maligna.
«Volevo farti un regalo speciale, darti una morte atroce e mi
sono ricordata di quando fosti trasformata in un ratto. Ti sei mai
chiesta perché quelle deliziose creature abbiano tanti
dentini affilati?»
Buffy
osservò lo sguardo folle della vampira e iniziò
ad avere paura. Sapeva che Drusilla era pazza ed era certa che le
avrebbe dato una morte atroce e le parole della donna confermarono i
suoi timori.
«Ho
trovato una ventina di simpatici topini che vogliono fare la tua
conoscenza. Non vedono l'ora di assaggiare la tua carne»,
disse eccitata, mentre la luce della follia brillava nei suoi occhi.
«L'odore del sangue li rende famelici e tu sei ricoperta di
tante adorabili ferite. Tra un attimo lascerò libere le
graziose creature che ti divoreranno lentamente… voglio
sentirti urlare. Voglio sentire il tuo dolore quando i ratti
affonderanno i denti nella tua tenera carne!»
«Uccidici
e falla finita, maledetta pazza», le urlò Angel
cercando di liberarsi, mentre Darla lo avvicinava per dargli una
carezza.
«Angel,
Angel, mio caro Angel, non pensare alla fine che farà la tua
amata, preoccupati piuttosto della tua morte, perché per te
ho in serbo un regalino speciale», gli mormorò,
senza distogliere lo sguardo dal suo viso. «Comunque non
voglio privarti del piacere di veder morire la cacciatrice. Le starai
accanto mentre i topi la divoreranno. La sentirai urlare e non potrai
fare nulla per salvarla e quando di lei non rimarrà che un
informe mucchio di carne sanguinolenta, allora io e i miei ce ne
andremo e vi lasceremo qui, incatenati come bestie e tu rimarrai anni e
anni vicino al cadavere della donna che ami, finché non
morirai di fame. Che dici, ti piace la mia idea? Io la trovo
perfetta!»
Applaudendo
alle parole dell’amica, Drusilla afferrò un'enorme
scatola e svuotò il contenuto sul pavimento. Venti grossi
topi iniziarono ad annusare l'aria, mentre l'odore del sangue inebriava
i loro sensi, spingendoli verso i prigionieri incatenati alla parete.
«Non
fate avvicinare i topi ad Angel, si devono cibare solo della
cacciatrice», ordinò a Maria e Liz, ridendo
eccitata all’espressione di terrore apparsa sul volto di
Buffy, mentre osservava i topi sempre più vicini.
Consapevole di
non avere speranze, la ragazza volse lo sguardo verso Angel, che stava
tirando le catene per strapparle.
«Buffy,
non riesco a liberarmi», le confessò angosciato
fissando i suoi occhi e Buffy sorrise.
«Ti
amo, Angel», sussurrò, mentre un ratto si era
arrampicato sulla sua gamba.
«Anch'io
ti amo, Buffy...».
La frase del
vampiro fu seguita da un urlo straziante. Il topo, annusato
l’odore del sangue, aveva iniziato a morsicare la carne di
Buffy, procurandole nuove ferite e subito altri ratti accorsero per
cibarsi di lei. Morsicando ogni parte del suo corpo le strapparono gli
abiti per conficcare i denti nella sua pelle, squarciandola, e un
secondo urlo, più forte del precedente, lacerò
l’aria echeggiando nella notte buia.
*****
Sudata, preda
di un terrore folle, Buffy si svegliò incapace di trattenere
un terzo urlo mentre Angel, sdraiato accanto a lei, cercava di
tranquillizzarla.
«Buffy…
Buffy… cosa ti succede… Buffy…
calmati… era un sogno… stavi solo
sognando».
Osservando la
stanza, Buffy riconobbe la casa di Angel. Era uscita di ronda e aveva
deciso di passare la notte con il vampiro e si era addormentata.
Sentendosi al sicuro, finalmente si quietò e riprese a
respirare normalmente. «Un sogno… era solo un
sogno», ripeté, mentre Angel la osservava
preoccupato. «Sembrava tutto vero… non sono mai
stata tanto spaventata in vita mia», confessò
stringendosi a lui. «C’erano Drusilla e
Darla… hanno ucciso tutto il gruppo facendosi aiutare da
ragazzi alieni vampirizzati… e poi i topi che mi
divoravano… è stato terribile».
Angel la
strinse a sé sorridendo, per cercare di rassicurarla.
«Darla è morta e Drusilla non è
più un problema… non preoccuparti e continua a
dormire». Carezzandole il volto, la fece sdraiare.
«Pensa a qualcosa di bello», le disse baciandola e
lei annuì. L’incubo era passato e trovarsi stretta
all’amato l’aveva tranquillizzata.
«Dirò
a Giles che voglio una settimana di vacanza. Troppo lavoro senza un
attimo di svago mi sta uccidendo. Ho sempre sognato di fare un viaggio
con te e nessuno potrà impedirmelo. Andremo a Venezia,
dicono che sia stupenda».
Finalmente
tranquilla, Buffy si abbandonò tra le braccia di Angel e si
addormentò mentre una figura incappucciata, acquattata
accanto alla finestra, aveva sentito tutto.
«Stai attenta Buffy a
ciò che sogni, perché potrebbe avverarsi»,
sussurrò la losca figura mentre lasciava il nascondiglio.
«Sogna
di andare a Venezia e stai certa che io sarò là
ad aspettarti e non sarò sola».
Allontanandosi
dalla casa di Angel, Drusilla sorrise maligna, pregustando il momento
in cui avrebbe trasformato il sogno di Buffy nell’incubo che
tanto terrore le aveva procurato.
FINE
Questa
storia ha partecipato al contest: “Era un sogno –
seconda edizione di Fabi_Fabi” – classificandosi
Tredicesima.
Vincitrice
premio Originalità
Prompt scelti:
6-bacio, 7-sangue, 29-risata, 46-routine.
Citazione: h)
State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il
rischio di avverarsi. (Leo Buscaglia)
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