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1.
Era un disastro! Tutto era un disastro, lei..la
sua vita e la sua
stupida ossessione per quei film romantici che davano il
venerdì
sera.
Ma come aveva potuto
anche solo
pensare di scrivere una lettera e spedirla ad un indirizzo a caso! Come
aveva anche solo potuto pensare di cominciare a scrivere un libro!
Lei poteva scrivere
una pagina di
diario strappa lacrime o un tema sui bambini senza famiglia con tutta
la passione possibile per ottenere trenta all'esame finale, ma era
certo che non poteva scrivere un libro che trattava l'amore,
perché lei non ne sapeva proprio niente.
Ma quando si beve
troppo e si
arriva ad un punto di rottura troppo profondo arrivi ad un livello di
pazzia così elevato che ti riduce a fare cose del genere.
"Anna sta tranquilla,
è solo
una stupida lettera..sarà arrivato a qualche vecchio che non
vede più oppure ad una famiglia così numerosa e
incasinata che butta tutte le buste della posta che non siamo bollette
o multe." Aveva detto Caterina, la sua migliore amica rimasta incinta
da un chitarrista dai capelli lunghi e privo di quel poco di buon senso
che il Signore offriva appena nati.
"Pensa che non l'hai
spedita via
bottiglia che naviga per il mare..la si che ti avrei considerato pazza,
quindi rilassati, magari l'indirizzo non esiste." Aveva detto
Alessandro, il suo migliore amico che non aveva niente di particolare,
se non una stranissima voglia continua di cibo. Mangiava spesso, ma la
cosa straordinaria era che non era grasso, tutt'altro.
Adorava i suoi amici,
cercavano di
aiutarla così..nel modo più spontaneo e
sarcastico
possibile. E c'erano sempre riusciti..a farla stare meglio intendo, ma
quella volta proprio no.
Ed eccola la, Anna la
ragazza
strana e con la voglia di vivere che a volte arrivava sotto zero. Non
che fosse depressa, solo a volte -quando tornava a casa e si sdraiava
nel divano con del gelato- guardava la televisione, quei film belli e
romantici e si immedesimava nei personaggi. Aveva questa strana dote di
entrare dentro il film e viverlo senza interruzioni, poi
però il
film finiva e tornava nella vita reale e si guardava intorno, ed era
sola.
Il suo sogno? Trovare
un Mr. Darcy,
sposarlo e farlo suo per sempre. O un Dorian Grey solo senza quei
casini del libro. Solo un ragazzo che con i suoi modi di fare l'avrebbe
fatta sentire viva..vivere nella continua guerra ma..passionale.
E quindi aveva fatto
quella strana
pazzia di prendere carta e penna e aveva scritto tutto, ma proprio
tutto quello che riguardasse lei e aveva chiesto aiuto. Voleva scappare
e farsi una vita nuova perché quella proprio non la
sopportava
più. E' che proprio non ci riusciva a conoscere nuova gente,
e
la gente non ci teneva a conoscerla perché conosceva il suo
passato e tutti sanno quanto le persone amano giudicare.
Quindi a volte si
ritrovava a
girare per quel piccolo paese con poco più di cinque mila
persone e trovarsi così sola e invisibile che se avesse
gridato
nessuno l'avrebbe sentita. Ma era bella, Anna, era una di quelle
bellezze che se non la guardi bene non te ne accorgi, perché
nessuno riusciva subito a notare quello spicchio marrone in mezzo
all'iride completamente verde..e quella pelle così liscia di
un bianco puro, e quei capelli che le circondavano il volto e donavano
la
faccia così piccola che faceva tenerezza. La natura
però
non sempre era generosa al cento per cento, infatti non le piaceva il
sorriso, i denti anche se incredibilmente bianchi non erano perfetti,
aveva quell'odioso dente al centro leggermente storto che non la
lasciava sorridere a pieno per la vergogna. Aveva pesato a mettere
l'apparecchio e di risolvere il problema, ma poi aveva pensato che se
era nata in quel modo un motivo ci doveva pur essere..magari avrebbe
trovato un ragazzo così perfetto per lei che si sarebbe pure
innamorato del suo sorriso storto.
Ma dopo mesi e mesi,
dopo che era
finalmente riuscita a non pensarci più e credere davvero che
l'indirizzo non esistesse..arrivò la risposta. Ovviamente
scritta al computer, chi era il pazzo che rispondeva a penna? Non siamo
più negli anni '80, purtroppo.
Ed eccola li, la
lettera aperta ma
non letta. L'aveva lasciata al centro del tavolo e ci girava intorno
non sapendo che fare. Ci poteva essere scritto di tutto, un numero di
un buono psicologo, insulti perché quella persona aspettava
un'altra lettera importante e invece si era ritrovata quella..cosa.
"Anna. Sono sicura che
non
sarà una risposta così brutta, leggi dai." le
stava
dicendo Caterina mentre era al telefono con lei.
"Caterina. Tu eri
quella che diceva
anche che sarebbe arrivata a persone che se ne sarebbero infischiate,
scusa se non ti credo eh." aveva risposto Anna.
"Senti, io sono a
lavoro e non ho
tempo da perdere, scusa se cerco di consolarti. Ma tu non mi ascolti e
mai e quando lo fai scegli sempre le mie cavolate e non le cose serie.
Quindi ora che sono seria mi ascolti, chiudi questo dannato telefono,
prendi la lettera e la leggi. Poi quello che c'è scritto non
cambierà niente. E' solo una stupida lettera. Buon lavoro."
E
semplicemente aveva chiuso.
Era facile per lei,
infondo mica aveva rivelato tutti i suoi segreti ad uno/una
sconosciuto/a.
Buttò il
telefono ne divano
dietro di lei, e si era avvicinata alla lettere. Non c'era scritto
molto. Leggeva un: Distinti saluti, Laila.
Quindi era una donna.
Lesse la prima parola.
Cara.
Quindi forse era
gentile.
Lesse una parola dal
centro.
Vorrei.
Forse voleva che non
le inviasse più lettere. Era spaventata.
Ma si sedette comunque
e la lesse.
"Cara Anna,
scusa
per il ritardo, volevo tanto
risponderti prima ma semplicemente non avevo il coraggio. Sono una
mamma, sai ho una figlia e anche lei sta passando quello che hai
passato tu anni fa. Per questo non ti ho scritto prima,
perché
mi sembrava una cosa troppo assurda trovare la vita di mia figlia in un
pezzo di carta. Il primo amore fa sempre schifo. Vedi me, che a
distanza di anni non riesco a non odiare il ragazzo che si era portato
via la prima volta. Mia figlia a differenza tua non vuole reagire,
è la ferma immobile che capisci che è viva quando
ha fame
e scende in cucina e mangia, e poi si chiude di nuovo in camera sua e
io non so che fare. Quindi come potevo aiutarti se sono incapace di
aiutare mia figlia?
E'
stata una delle esperienze
più belle di tutta la mia vita leggere la tua lettera,
c'erano
tutte le emozioni mischiate, rabbia, amore, e anche un po' di speranza.
Cosa
credi, che solo tu non sai come uscire dai tuoi problemi?
Comunque,
la tua storia mi ha
commosso così tanto che ho pensato io a come aiutarti. Dici
tanto che vuoi scappare, che vuoi cominciare da zero e che vuoi un
segno per andare avanti. Ho pensato..e se il segno fossi io? Se io
fossi la tua piccola luce alla fine della tua strada? Ho una casa
abbastanza grande per viverci in tre persone, prima veniva a stare da
noi la nostra signora delle pulizie ma ora è andata via
causa
gravidanza. E se ti offrissi di stare da me per un po'? Magari cambiare
aria per un breve periodo ti darà l'ispirazione per finire
il
libro che sono sicura non hai ancora cominciato, e magari
chissà..puoi trovare l'amore. La mia offerta è
questa,
basta che mi dai una conferma a quest'indirizzo e ti do tutti i
dettagli. Non voglio sembrare inopportuna, o una maniaca ad invitarti
così..è che nelle tue parole vedo mia figlia, e
tu sembri
forte e magari puoi aiutarla. Come lei può aiutare te,
magari
convincerà anche te che le canzoni di Taylor Swift sparate
al
massimo volume rilassano.. Attendo.
Distinti saluti, Laila."
E dentro, c'era
davvero un po' di
speranza. Poteva accettare e scappare dai problemi scrivendo una sola
parole "si". Oppure poteva continuare a marcire dentro quella casa che
ormai puzzava di vecchio, e vedere film che ormai sapeva a memoria.
Scappare o restare?
La risposta
è semplice, se ne hai la possibilità..scappa!
$$
"Caterina?
Si..si tranquilla. Come?
Questo casino? Ah si..sono all'aereo porto. Non ti preoccupare, so
quello che faccio. Si..ti voglio bene anche io. Ciao Cate."
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